Un caso da risolvere, strani avvenimenti e situazioni al di fuori dell’ordinario, con questi tre semplici concetti potrei raccontarvi il gioco ma allo stesso tempo potrei usare anche aggettivi come enigmatico, unico e sorprendente.
The Astronauts è riuscita nel proprio intento, la cura dei dettagli, la realizzazione di un gioco dove gli elementi fondamentali che ruotano attorno al protagonista come il gameplay, la trama e la bellezza dell’ambientazione sono associati ad un’atmosfera quasi surreale.
Dove la sensazione di essere solo, isolato dal resto del mondo la fa da padrone e dove l’unico modo per uscire da questa solitudine sia risolvere il caso e trovare il giovane Ethan.
La Storia è come un puzzle…
Dispersi e abbandonati, sono queste le prime sensazioni che sperimentiamo toccando con mano il gioco, nessun tutorial iniziale ci accompagnerà, ma saremo fin da subito catapultati in quella che risulta essere una situazione alquanto strana e drammatica.
Una lettera da parte di Ethan Carter, che ci spiegherà di strani avvenimenti che si stanno verificando nella Red Creek Vally, dobbiamo assolutamente trovarlo ma il percorso non sarà facile, infatti appena usciti fuori da un lungo tunnel ci renderemo conto di quanto la stessa ambientazione voglia allontanarci da Ethan, ma soprattutto dell’oscurità che ci accompagnerà per il resto del viaggio.
Abbandonato ogni indugio, la nostra unica guida, almeno per un primo momento sarà seguire un binario che ben presto ci porterà ad affrontare e a dover risolvere quello che risulta essere un omicidio.
Vari elementi si intrecciano, e anche una volta completata la sequenza e capito come sia potuto accadere, quello che avremo ottenuto non è altro che un piccolo tassello di un puzzle che dovremo inevitabilmente completare per poter comprendere la storia e giungere alla parola FINE.
Infatti, pur essendo ogni “caso” a se stante, tutte le informazioni che otterremo non faranno che aumentare il desiderio di salvare Ethan, pur non riuscendo a capire cosa realmente stia succedendo e chi sia veramente il Dormiente.
Un posto quasi incantato…
Ad intensificare e rendere ancor più suggestiva la trama, sarà compito dell’ambientazione, che immediatamente ci metterà di fronte a vastissimi spazi su cui poterci muovere e suggestivi cambi di paesaggio, foresta, grotte, spazio ed un villaggio.
Sullo sfondo, le montagne saranno sempre le protagoniste, dando un senso di immensità e di tranquillità, sembrerebbe quasi impossibile che un luogo così bello quasi da definirsi incantato possa nascondere una così tragica avventura.
Anche se vogliamo spostare la nostra attenzione sul lato grafico, il titolo ci propone ottime texture in alta definizione, riuscendo a stupire per la qualità generata con un motore grafico che ormai dai più è definito antiquato, infatti The Vanishing of Ethan Carter usa l’Unreal Engine 3.
Inutile dire che il titolo rende il meglio di se proprio con la realtà virtuale, capace di catapultarci direttamente in gioco e trasformare in qualcosa di ancor più unico questa avventura dalle mille sfaccettature.
Tutti gli elementi ci vorranno far immergere nel gioco
Per quanto riguarda invece l’audio, in questi titoli è una componente fondamentale per mantenere sempre quel pizzico di tensione e adrenalina, capace di farti scattare alla ricerca del più piccolo minuzioso dettaglio fondamentale per poter comprendere il gioco. Seppur quindi il doppiaggio in inglese non eccelle, le musiche riescono a raccontare e farci vivere il titolo, mentre per quanto riguarda la lingua italiana dovremo accontentarci dei classici sottotitoli.
Ma abbiamo pur sempre qualche difetto
Purtroppo se fin prima vi avevo elogiato la grandezza dei luoghi, va pur sempre detto che The Vanishing of Ethan Carter ha qualche limite, infatti al senso di immensità deve essere aggiunto anche quello di essere in qualche modo troppo guidati.
Il fatto di non poter passare tra i boschi magari per raggiungere un altro luogo della mappa, ma di dover per forza passare in un determinato punto per poter accedere all’ambiente successivo ha rotto la sensazione di spazi infiniti ed immensi.
Geniale invece il sistema per risolvere i “casi” che ci accompagneranno durante l’avventura, infatti dovremo ricostruire la scena, cercando nei dintorni oggetti e riposizionandoli nel giusto posto, oppure dovremo osservarli. In questo modo, potremo rivivere l’accaduto, sentire le loro voci e tutte le azioni che si sono susseguite in quel luogo, come se in qualche modo sapessimo già cosa fosse successo.
Nota dolente invece per le interazioni con l’ambiente, a parte qualche foglio qua e là, la possibilità di influenzare ciò che ci sta attorno è minima.
Conclusione
Astronavi, marinai morti che vagano come custodi di segreti quasi inaccessibili per gli uomini e il Dormiente, sembrano non avere senso disposti così, ma una volta completato il gioco la nostra visione cambierà, infatti quello che ci offre The Vanishing of Ethan Carter non è solo un gioco, è una storia che riesce a congegnare tantissimi elementi che si uniscono in maniera perfetta, come i pezzi del puzzle e l’immagine che scorgeremo alla fine sarà ben più di quanto immaginato durante il gioco.
Pro
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Una bellissima trama ricca di colpi di scena e dal sapore drammatico.
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Una grafica che permette la caratterizzazione di ogni luogo, rendendolo unico.
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Sistema per risolvere i “casi” ben strutturato.
Contro
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Assenza di doppiaggio in italiano.
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Alcuni punti potrebbero sembrare ripetitivi.
Commento Finale
The Astronauts è riuscita nel creare un prodotto unico, dove la trama e l’atmosfera sono gli elementi predominanti che costituiscono le fondamenta di un titolo che si innalza come uno dei pilastri del genere.