State of Mind Recensione

Sicuramente avrete già sentito parlato dei Daedalic Entertainment, casa di sviluppo, nonché publisher, tedesca nota soprattutto per la serie Deponia. Con State of Mind gli sviluppatori hanno voluto abbandonare i toni scanzonati della serie che gli ha resi famosi, per creare un titolo più maturo e basato completamente sulla narrazione. Saranno riusciti a creare un prodotto valido? Scopritelo nella nostra recensione.

Un mondo nuovo

Anno 2048, la tecnologia è avanzata molto rispetto a oggi, l’avanzamento molto rapido delle IA e della robotica ha permesso l’impiego di robot in ogni mansione, persino gli agenti di polizia sono solo robot. Dopo essere arrivati a un tale livello di sviluppo della robotica, lo step evolutivo successivo è stato il perfezionamento dell’uomo cercando di migliorare il nostro corpo. Si è iniziato con la creazione di protesi per le braccia, ma l’obiettivo finale è molto più ambizioso. Quello che si vuole raggiungere è il completo superamento dei limiti del nostro corpo, cancellando anche aspetti della condizione umana come le malattie, l’invecchiamento e la morte. Ma come si vuole raggiungere questo obiettivo? E soprattutto è giusto sacrificare la propria umanità per ottenere la perfezione? Questo lo scoprirete da voi giocando, vogliamo solo darvi un’idea di quello che vi aspetta, senza spoilerarvi nulla di importante.

State of Mind Recensione

In questo scenario s’inserisce la storia personale del protagonista, Richard Nolan, un giornalista d’inchiesta che, dopo un incidente automobilistico di cui non ha ricordi, si ritrova in un ospedale. Dopo alcuni test, i dottori lo lasciano ritornare a casa dove lo aspetta una brutta sorpresa. La moglie e il figlio sono spariti, all’inizio Richard crede siano andati dai genitori di lei, ma successivamente la storia prende una piega molto più complessa, e la sparizione della sua famiglia si collega con il perfezionamento dell’uomo di cui parlavamo prima.

Grazie alla scelta degli sviluppatori di farci rivivere i ricordi di molti dei personaggi principali, non vi diciamo come o perché per non spoilerare, potremo capire le motivazioni e le idee di ognuno di loro. Per merito di questa scelta i personaggi saranno, per buona parte, ben caratterizzati perché ne conosceremo il passato. Anche la storia è interessante e si lascia seguire, i colpi di scena sono presenti in buon numero e non solo nella parte finale. I problemi risiedono nella banalità dell’ambientazione e nella superficialità con cui viene raccontato il mondo di gioco. Ci viene detto troppo poco dell’ambientazione, sappiamo unicamente che ci troviamo in una Berlino futuristica, che le risorse naturali della terra iniziano a scarseggiare e che da qualche parte nel mondo ci sono delle guerre, praticamente l’ambientazione di tutti i titoli futuristici dal 2000 a oggi. Il gioco non riesce a proporre una sua variante della Terra fra 30 anni, ma si limita a portare su schermo un futuro già visto.

State of Mind gameplay

Ma quando si gioca?

Ma il gameplay? Il gameplay non esiste, dovremo unicamente girare per delle ambientazioni andando a interagire con dei punti d’interesse verdi, che possono essere persone come oggetti. Saranno presenti anche punti d’interesse secondari, che ci permetteranno di ottenere informazioni aggiuntive sulla storia. Gli unici momenti di gameplay vero sono presenti nella parte finale, e non sono realizzati in maniera perfetta.

Reparto Tecnico

Come avete potuto notare dalle immagini, State of Mind ha un peculiare reparto grafico che abbina ad ambienti realistici dei personaggi in grafica low poly. Da una parte l’utilizzo dello stile low poly riesce a dare più carattere al gioco, dall’altra però questo stile rende quasi inesistenti le espressioni facciali, che in un gioco basato sulla trama sono molto importanti. Raramente le espressioni facciali dei personaggi ci hanno convinto, ed è un peccato perché i filmati sono ben girati e meriterebbero delle espressioni migliori. Gli ambienti sono pochi ma buoni, sia gli interni che gli esterni sono curati e piacevoli agli occhi. Generalmente siamo rimasti colpiti positivamente dal reparto grafico di State of Mind, nella resa grafica complessiva si presenta bene, stenta però nei dettagli. Pessime invece le animazioni, in un gioco con poco gameplay questo non rappresenta un grande problema, ma si poteva fare molto di meglio.

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