L’acquisizione di Bungie da parte di Sony non solo per Destiny ma anche per l’esperienza nello sviluppo di giochi live service.
Quando Sony ha annunciato di aver acquisito Bungie, ha confermato che Bungie sarebbe rimasta creativamente indipendente e che i suoi attuali giochi futuri non sarebbero diventati esclusive PlayStation. Questo ci ha lasciato con molte domande senza risposta, come ad esempio: perché Sony avrebbe acquisito Bungie senza la promessa dell’esclusività della piattaforma?
La risposta a questa domanda è semplice. Sony vuole titoli di successo di tipo live service che possano fornire all’azienda forti entrate a lungo termine. Sony ha confermato di avere 10 giochi live service in sviluppo, il cui lancio è previsto entro la fine dell’anno fiscale 2025. Ciò significa che Sony prevede di lanciare 10 giochi prima del 31 marzo 2026.
L’importanza strategica di questa acquisizione sta non solo nell’ottenere il franchise di grande successo di Destiny, così come le nuove importanti IP che Bungie sta attualmente sviluppando, ma anche nell’incorporare nel Gruppo Sony l’esperienza e la tecnologia che Bungie ha sviluppato nel settore dei giochi live service. Intendiamo utilizzare questi punti di forza nello sviluppo di IP di gioco presso i PlayStation Studios e mentre ci espandiamo nei giochi live service.
Attraverso una stretta collaborazione tra Bungie e i PlayStation Studios, puntiamo a lanciare più di 10 giochi di servizio dal vivo entro l’anno fiscale che termina il 31 marzo 2026 (“FY25”).
Esempi di giochi Live Service di successo includono Destiny 2, Sea of Thieves, Warframe, DOTA 2, GTA Online, Rainbox Six Siege, Apex Legends e Fortnite. Tutti questi giochi ovviamente genera delle entrate difficili da raggiungere a dei semplice giochi single player.
