Il colosso tecnologico Samsung sta affrontando una fase critica nel suo settore di produzione di chip. L’azienda sta valutando la possibilità di vendere la sua divisione di fonderie, specializzata nella produzione di semiconduttori per terze parti, a causa delle continue difficoltà riscontrate con il suo processo a 3 nm.
Samsung, in particolare, sta lottando con rese basse nel suo processo produttivo a 3 nm, il che significa che solo una piccola percentuale dei chip prodotti risulta funzionante. Questa situazione sta causando notevoli perdite operative, stimate intorno ai 500 miliardi di won (circa 385 milioni di dollari).
Di fronte a queste sfide, Samsung sta considerando diverse strategie. Una delle opzioni più radicali è lo spin-off della divisione fonderia, che potrebbe essere quotata separatamente negli Stati Uniti. Questa mossa potrebbe consentire una maggiore flessibilità e un contatto più diretto con i clienti, oltre a facilitare l’espansione della produzione sul suolo americano.
La situazione di Samsung contrasta con quella del suo principale concorrente, TSMC, che sembra avere maggior successo con i suoi nodi a 3 nm. TSMC sta godendo di una forte domanda per i suoi processi avanzati, con clienti di alto profilo come Apple e Intel che utilizzano la sua tecnologia per i loro prodotti più recenti.
Le difficoltà di Samsung nel settore dei semiconduttori evidenziano le sfide tecnologiche ed economiche che le aziende devono affrontare per mantenere il passo con l’avanzamento della tecnologia dei chip.
Fonte: Business Korea (via TechPowerUp)