Parole, quelle di Capcom, che da una software house non ti aspetti. In una intervista a Gamesindustry.biz, il publisher giapponese ha svelato che per filosofie aziendali preferisce creare giochi che vengano acclamati dalla critica con dei 9 e che vendono un po’ meno rispetto a giochi che vengono valutati con dei 6 ma che vendono di più.
Pare inutile precisarlo, ma forse il giocatore più scafato avrà capito a quale serie particolare si riferisce Capcom: Resident Evil. Resident Evil 6, infatti, non è stato ben accolto dalla critica (su Metacritic oscilla tra il 60 e il 74 di valutazione a seconda della piattaforma), eppure, dati alla mano, rimane il titolo della serie più venduto in assoluto, con 7.1 milioni di copie.
Con queste parole è chiaro come mai il suo successore, Resident Evil 7, abbia preso una strada così radicalmente diversa dal punto di vista del gameplay, e nonostante le vendite inferiori (5.1 milioni di copie), Capcom si dice alquanto soddisfatta di questi numeri. E tra le altre cose, Capcom ci ricorda che su PlayStation 4 è ancora oggi il miglior titolo per VR nonostante i due anni sul groppone.
Naturalmente, le vendite maggiori fanno contenti gli investitori, ma per Capcom non basta, il publisher infatti vede ancora nei videogiochi un valore artistico che va risaltato. E considerate che le reazioni al reveal del remake di Resident Evil 2 durante l’E3 sono state estremamente positive, nonostante l’abbandono del sistema di controllo tipico dei primi titoli della serie (i comandi tank e la telecamera fissa), Capcom è confidente che questa strada sia quella giusta da percorrere.
Inoltre, Capcom ha smesso di seguire il trend dell’importanza delle vendite al Day-One. Considerate vitali per la maggior parte degli addetti ai lavori dell’industria, Capcom invece considera più importanti le vendite sul lungo periodo.
Con molta probabilità si riferisce al supporto post-lancio, comprensivo di contenuti che aggiungono valore all’intero prodotto e che dunque fanno desistere il giocatore di immettere la sua copia nel circuito dell’usato e al tempo stesso attrarre nuovi giocatori.