L’annuncio di Pathologic 3 segna il ritorno di una serie cult nel panorama videoludico. Questo seguito promette di ampliare l’esperienza unica offerta dai suoi predecessori, mantenendo intatta la filosofia di gioco che ha reso Pathologic un’opera tanto amata quanto divisiva.
Al cuore della serie Pathologic c’è una premessa apparentemente semplice: il giocatore ha 12 giorni per salvare una città devastata da una misteriosa epidemia. Tuttavia, questa semplicità è solo superficiale. Pathologic fonde elementi di simulazione immersiva, gioco di ruolo e horror, creando un’esperienza che sfida le convenzioni del medium.
La novità più rilevante di Pathologic 3 è l’introduzione del viaggio nel tempo. Questa meccanica promette di offrire ai giocatori un controllo senza precedenti sulla narrazione, permettendo loro di “esplorare e influenzare gli eventi in modi che rimodellano la trama”. Nikolay Dybowski, sviluppatore del gioco, descrive questo elemento come “gestione del tempo surrealista”, mirando a mostrare ai giocatori una percezione del tempo più complessa e non lineare.
A differenza dei capitoli precedenti, Pathologic 3 si concentrerà su un unico protagonista: Il Laureato, un medico specializzato nella lotta contro la morte. Questa scelta potrebbe offrire un’esperienza narrativa più focalizzata e profonda.
Pathologic si distingue per il suo approccio intenzionalmente ostile verso il giocatore. Le meccaniche di gioco sono volutamente frustranti, creando un senso di disagio e difficoltà che rispecchia la situazione disperata della città infetta. Questo design provocatorio ha reso la serie un cult, apprezzato per la sua capacità di suscitare riflessioni profonde attraverso il gameplay.
Nonostante la sua reputazione di gioco “difficile”, Pathologic merita di essere scoperto da un pubblico più ampio. La sua unicità risiede non solo nelle sfide che propone, ma anche nei momenti di introspezione che offre, invitando i giocatori a riflettere sulle proprie azioni e sul mondo di gioco.