Quando si pensa a Blizzard le prime due parole che vengono in mente sono qualità e divertimento. Con un progetto tutto nuovo questa volta la casa di sviluppo americana tenta di entrare a gamba tesa in un genere mai toccato prima, quello degli sparatutto in prima persona. Sarà riuscita ancora una volta ad alzare il livello di qualità del nostro medium preferito? Scopritelo nella recensione che segue!
Il gioco si presenta subito bene proponendo una nutrita schiera di personaggi composta da ventuno avatar tutti diversi tra loro per aspetto e gameplay, e che tanto strizzano l’occhio a quelli dei moba, questi inoltre godono tutti di animazioni, voci ed abilità uniche che impreziosiscono non di poco l’intera esperienza aiutando anche l’immedesimazione visto che è possibile anche personalizzare ogni personaggio sia dal punto di vista estetico che da quello sonoro con una buona campionatura di frasi doppiante anche nella nostra lingua. I vari personaggi sono divisi in gruppi in base ai ruoli, che sono Attaccante, Difensore, Tank e Supporto, il tutto per creare un mix di variabilità di gameplay e situazioni mai identiche tra loro davvero esplosivo. Nonostante la variabilità del gameplay sia molto accentuata grazie alla presenza di così tanti personaggi, è anche vero che in diverse situazioni si sarà costretti a rinunciare al nostro personaggio preferito per portare la vittoria a casa, infatti il gioco è strutturato per enfatizzare il team play e di conseguenza avere un team bilanciato è essenziale, poiché senza il quale la sconfitta è cosa certa. Da questo presupposto nasce la possibilità di cambiare personaggio ad ogni morte in modo da adattare la squadra alle esigenze della partita. Il gunplay è abbastanza permissivo con hitbox generose e che non richiedono quindi un’abilità eccelsa per uccidere i nemici abbassando di molto la soglia d’ingresso al titolo. Contrapposto all’enorme varietà di gameplay proposta, abbiamo, a nostro avviso, un bilanciamento non troppo perfetto con alcuni personaggi che possiedono abilità che minano il gameplay, infatti, alcune di queste abilità finali sono ampiamente discutibili come quella di Widowmaker capace di segnalare i nemici sulla mappa anche attraverso i muri o anche quella di Hanzo che crea dei dragoni che falciano tutto ciò che si trova sul loro tragitto trapassando anche i muri.
L’offerta in termini di modalità non è certo un punto forte di Overwatch che si presenta al lancio senza la possibilità di un matchmaking classificato e con solo tre modalità di gioco molto simili tra loro. La prima chiamata Trasporto consiste nel trasportare una macchina dal proprio spawn a quello avversario; la seconda chiamata Conquista nella quale bisogna contendersi un’area per un tempo prestabilito, infine abbiamo la terza modalità chiamata Controllo, nella quale le due squadre dovranno conquistare e mantenere un obiettivo fino al raggiungimento del 100% del possesso il tutto spalmato in tre round. Le partite in generale non durano più di una ventina di minuti ciascuna rendendo il gioco ideale anche per una partita veloce. Le mappe di gioco si presentano in gran numero, dodici per l’esattezza e sono direttamente collegate alle modalità di gioco, infatti sono state create per bilanciare il più possibile le partite e integrarle con la modalità correlata, nel tentativo di non creare squilibri evidenti. Le mappe sono molto articolate, strutturate in tre dimensioni con possibilità di arrampicarsi in certi punti con determinati personaggi o di imboscarsi e sfruttare vie laterali per sorprendere il nemico alle spalle. Queste sono molto colorate e mai noiose oltre che piacevoli alla vista.
Tecnicamente il gioco non fa gridare al miracolo infatti la quantità di poligoni a schermo non è eccelsa, tutto ciò però garantisce una fluidità pazzesca che non ha mai intoppi senza minare il piacere visivo grazie ad uno stile cartoon molto colorato e bello da vedere che propone animazioni molto curate e in grande varietà. Anche con il netcode non sono emersi problemi.
Il verdetto finale è sicuramente molto positivo visto che il gioco intrattiene a sufficienza proponendo situazioni sempre diverse, nonostante ciò la quantità ridotta di modalità mina fortemente la godibilità e la durata del gioco visto anche il prezzo base non troppo accessibile, si parla infatti di 40€ per la versione digitale del gioco e 70€ per quella scatolata, tutto ciò fa storcere non poco il naso vista la cura con cui è stato confezionato il tutto.