Overwatch - Anteprima 4

Introduzione

Dopo una pausa di svariati anni, Blizzard ha finalmente deciso di riaprire le porte a nuove IP e di abbandonare la vecchia strategia che la portava a concentrare esclusivamente le proprie attenzioni ai titoli che hanno fatto la storia della software house.
Dopo Heartstone è la volta di Overwatch, FPS che abbiamo potuto provare grazie alla closed beta conclusasi pochi giorni fa.

Da quello che abbiamo potuto sperimentare in questi tre giorni Overwatch è un gioco che ha molto potenziale da offrire e se lo sviluppo continuerà a non abbandonare le scelte intraprese fino ad ora, potrebbe anche non soffrire della monotonia che affligge dopo svariate ore di gioco i più noti FPS.

Il classico FPS?

Per poter apprendere le meccaniche di base si può avviare un “allenamento” che ci insegnerà oltre i classici movimenti anche come utilizzare le varie armi speciali, inoltre sarà possibile provare i diversi personaggi e le diverse abilità che ognuno di questi ci permetterà di utilizzare.

La beta così come il gioco finale non presenta nessuna modalità in sigle-player, quindi una volta avviata la modalità multiplayer potremo scegliere il personaggio che vorremo impersonare al quale corrisponde un determinato ruolo: attacco, difesa, tank e supporto.

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Seppur sembrano le solite classi che siamo abituati vedere nei vari FPS, l’utilizzo di una squadra “variegata” è la strategia vincente per sopraffare tutti i nemici in ogni evenienza, infatti la possibilità di coprire gli alleati con scudi energetici, oppure la capacità di poter potenziare le armi sono indispensabili per poter vincere.

Abbiamo avuto la possibilità di provare due modalità in questa fase: Trasporto e Conquista.
La prima vedrà gli attaccanti con l’obbiettivo di trasportare un carico fino al punto di consegna, i difensori invece dovranno rallentare l’avanzamento, impedendo ai nemici di raggiungere l’obbiettivo fino allo scadere del tempo.
Nella seconda modalità invece i difensori dovranno proteggere fino alla conclusione della partita alcuni punti, mentre gli attaccanti dovranno cercare di conquistarli per avere la vittoria.
Certamente ai più avvezzi degli sparatutto queste modalità risulteranno esser familiari, ma speriamo che oltre all’immancabile aggiunta dei Deathmatch, Blizzard sappia creare un ecosistema con varie modalità di gioco.

Con tanti eroi…

La beta ci ha permesso inoltre di provare numerosi personaggi: ben ventuno, ognuno caratterizzato dalle sue abilità e dalle tecniche di attacco.
Pur avendoci giocato a lungo in questi tre giorni, è stato impossibile provarli e creare un feeling con tutti.
Per esempio abbiamo utilizzato D.VA un tank che presenta diverse abilità tra cui cannoni a fusione, retrorazzi e con la possibilità di utilizzare, se caricata attraverso una serie di colpi inflitti e/o subiti, l’abilità definitiva che in questo caso è l’autodistruzione.

Se il vantaggio considerevole è la possibilità di rendere il titolo meno monotono attraverso la varietà di personaggi giocabili, c’è da dire che è da migliorare e regolare le abilità che in alcuni casi sono troppo forti, capaci di far pendere l’ago della decisione del personaggi su pochi di quelli disponibili.

Per quanto riguarda la grafica abbiamo apprezzato il discostamento dalla realtà per un approccio cartonato, quest’ultimo insieme all’uso di ottime animazioni ci ha convinto pienamente.
Blizzard infatti è nota per non cercare la fotorealtà nei suoi videogiochi, ma nell’avere un approccio più irrealistico che si adatta in maniera eccelsa sia all’ambito fantasy ed in questo caso anche ad un FPS dai toni grotteschi.

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L’interazione con gli ambienti, invece, è ancora praticamente nulla a parte qualche piccolo oggetto che si distrugge dopo averlo colpito, l’ambientazione in generale non sembra sortire in nessun modo la nostra presenza rimanendo dall’inizio alla fine sostanzialmente invariata.

Ormai implementato in tutti i giochi di qualsiasi genere anche Blizzard ha adottato per il suo FPS un sistema di livelli per tutti i personaggi, grazie al quale sarà possibile sbloccare delle ricompense, come la variazione di colore per i nostri eroi.
Inoltre una volta conclusa la partita, prima di essere catapultati nella successiva potremo votare positivamente un giocatore tra quelli che hanno ottenuto le migliori statistiche.

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Quello che abbiamo potuto provare in questi giorni è che Overwatch è un gioco dalle grandi possibilità e che conoscendo le precedenti creature di Blizzard, sappiamo che non tradirà le aspettative.
Per quanto il titolo sia ancora in fase embrionale, abbiamo digrignato alla notizia del costo del prodotto, ma cosa certa è che ancora non sappiamo cosa verrà implementato nei prossimi mesi, quindi attendiamo fortemente qualsiasi nuova aggiunta che possa in qualche modo avvalorare e giustificare il prezzo.

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