METAL GEAR SOLID V: PHANTOM PAIN - Recensione 1

Si lo ammetto. Questo è il gioco più importante dell’anno. MGS V PHANTOM PAIN del resto è un gioco che rischia di entrare seriamente nella storia, anche solo per il fatto che probabilmente è l’ultima grande OPERA firmata da HIDEO KOJIMA. Questo nuovo strepitoso capitolo è legato a doppio filo con GROUND ZERO di cui abbiamo avuto un “assaggio” lo scorso anno. Definire PHANTOM PAIN un semplice gioco STEALTH è molto riduttivo; il titolo è infatti talmente vasto e sconfinato da meritarsi un genere a sé stante, grazie alle numerose possibilità offerta al giocatore per affrontare le varie missioni. Ma andiamo con ordine…

SNAKE?! SNAAAAAKE!!!

Per godersi appieno PHANTOM PAIN è fortemente raccomandato giocare GROUND ZERO, un Prologo, un “assaggio” che si può completare in circa 2 ore e che serve per introdurre le vicende di PHANTOM PAIN. Il consiglio, dunque, è di cominciare la vostra avventura con GROUND ZERO, in modo da prendere confidenza con i controlli e la storia, per affrontare il nuovo capitolo partendo dal salvataggio del gioco precedente. In PHANTOM PAIN vestirete i panni del mitico BIG BOSS e una volta cominciata la vostra avventura vi ritroverete alle prese con un lungo e sensazionale prologo che si ricollega al finale di GROUND ZERO. Il Prologo mescola elementi interattivi con momenti in cui non dovrete far niente e osservare gli eventi sullo schermo. Rimarrete a bocca aperta per lo stupore. Sequenza introduttiva eccessivamente lunga? Potrebbe essere un difetto ma HIDEO KOJIMA si è superato e ha creato qualcosa di unico, regalando una sequenza introduttiva molto convincente. Prima ho citato questa cosa come un difetto… perché? Perché probabilmente chi non vede l’ora di premere il grilletto e di sparare a ogni cosa, resterà deluso e si lamenterà di voler giocare e non di guardare un “FILM”. Per tutti gli altri, soprattutto i FAN di vecchia data di METAL GEAR, non potranno che essere estasiati da cotanta spettacolarità che HIDEO KOJIMA ha saputo dimostrare. Dopo questa parte vi ritroverete in un periodo contraddistinto dai conflitti fra Unione Sovietica e Afghanistan, con sequenze d’azione al cardiopalma e rivelazioni che faranno luce su tutta la saga. Il primo incarico di BIG BOSS è salvare un vostro commilitone e cominciare a lavorare a una nuova MOTHER BASE, la base strategica da cui comanderete ogni operazione.

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UN SANDBOX DA CAPOGIRO

Una volta conclusa la sequenza iniziale, vi ritroverete dinanzi un mondo SANDBOX del tutto inedita per la saga di METAL GEAR. Potete affrontare le missioni nel modo che più vi aggrada o quasi. Il gioco prevede “missioni principali” e “secondarie”, potete scegliere se affrontare le missioni di giorno o di notte (il gioco prevede il ciclogiorno/notte anche in tempo reale) se essere silenziosi (stealth) o sparando a tutto ciò che si muove (action), esplorando ogni centimetro quadrato della mappa o andando spediti verso il proprio obiettivo. In alcuni casi bisogna portare a termine alcuni obiettivi secondari prima di procedere con le missioni principali. Potete rendere il gioco più o meno difficile in

base al vostro stile di gioco. Potrete infatti decidere se disattivare la mira assistita, modificare elementi visibili a schermo e se usare o meno la modalità RIFLESSI, che si attiva quando un nemico scopre la vostra posizione/presenza. Questa funzione permette di rallentare il tempo per qualche istante in modo da darvi l’opportunità di ucciderlo o farlo fuori silenziosamente senza che il nemico avvisi i suoi alleati. Le opzioni a nostra disposizione sono moltissime; si può per esempio sabotare satelliti che impediscono l’arrivo di rinforzi nemiche, oppure nascondersi nei cespugli o nell’ombra, nascondersi nella mitica “scatola” di cartone (simbolo dei vari Metal Gear), seminare esplosivi e molto altro. L’intelligenza artificiale dei nemici si attesta su buoni livelli, non sono stupidi e sapranno braccarvi dandovi abbastanza filo da torcere, il risultato proposto è una sfida giusta senza essere troppo punitiva o a rendere troppo frustrante il divertimento.

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UN GIOCO NEL GIOCO

Come dicevamo PHANTOM PAIN, include al suo interno un gioco: LA MOTHER BASE. La Mother base è il centro da cui gestire le nostre attività e operazioni. Il buon BIG BOSS userà la Mother Base per creare il corpo dei DIAMOND DOGS e pianificare attacchi contro il cattivone di turno SKULL FACE. La base si può potenziare per facilitare le vostre missioni: si può scegliere di sviluppare nuove tecnologie, armi e Gadget o di farvi accompagnare da un compagno di avventura, un Cane, un Robot oppure dalla silenziosa letale e bellissima Quiet specializzata in azioni di cecchinaggio. Molto importante per il potenziamento della base è il sistema FULTON, uno speciale palloncino aerostatico da agganciare ai soggetti designati, facendo sì che vengano sparati in aria e recuperati da un’apposita squadra. Lo stesso lo si potrà fare anche con armi pesanti, mezzi e animali, ma solo potenziando versioni FULTON capaci di trasportare pesi di gran lunga superiori. È bene ricordare che è molto utile avere un esperto in lingue straniere per tradurre le conversazioni dei nemici. Alcuni settori della vostra base si sbloccheranno andando avanti nel gioco. Altri solamente completando incarichi secondari esplorando le mappe e individuare le abilità dei nemici e scegliere di inviare alla base gli elementi migliori. Come si può intuire, la gestione della MOTHER BASE aggiunge una profondità mai vista nella saga di Metal Gear, che da sempre propone avventure lineari. A tutto questo si aggiunge che il gioco prevede una valanga di personalizzazioni estetiche. Si può cambiare il colore della propria base, personalizzazioni estetiche/funzionali del protagonista e dei suoi alleati. A gestire il tutto è il vostro I DROID una sorta di palmare ultra tecnologico dal quale potete accedere alle missioni, personalizzazioni della base, selezionare i punti da raggiungere sulla mappa, ottenere informazioni e persino richiedere assistenza sul campo di battaglia. Ci vuole un po` di tempo per capire e far pratica con tutti i comandi disponibili, ma dopo qualche ora avrete la sensazione di poter far tutto quello che volete. A livello controlli tutto fila liscio sia con Mouse e tastiera sia con il fidato Pad X360/ONE. Non posso fare a meno di citare la possibilità d’inviare i propri soldati a svolgere missioni da soli, in modo da recuperare elementi per espandere la Mother Base.

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NON È TUTTO ORO QUEL CHE LUCCICA

Passiamo al lato un po’ dolente della situazione… Il gioco tende ad essere un po’ ripetitivo in alcuni frangenti. Alcune missioni secondarie vi riporteranno nei stessi luoghi delle missioni principali, quest’idea non mi è piaciuta particolarmente. Oltre tutto per vedere il vero finale del gioco dovrete completare diverse missioni con la valutazione di grado “S”, il massimo ottenibile. Rifare le stesse missioni più e più volte non è divertente ma solo frustrante. Non posso fare a meno di notare che la narrazione della storia, per quanto ottima, si perde nella marea di contenuti secondari. Un difetto non da poco. Detto questo sarebbe da sciocchi sminuire il lavoro di HIDEO KOJIMA, i FAN della saga rimarranno comunque estasiati da questo bellissimo gioco.

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FOX ENGINE E PC, UNIONE PERFETTA

Passiamo dunque al lato tecnico della nostra recensione. Sotto questo aspetto non c’è praticamente nulla da recriminare. Ho testato il gioco con un Pc Gaming di fascia alta a risoluzione 2K (1440p) ultra setting (tranne per il Post Processing impostato su ALTO) a 60FPS, uguale se si desidera giocare in FULL HD sempre ad Impostazioni Ultra il frame rate e inchiodato a 60FPS. La Profondità di campo molto buona, resa visiva eccellente, immagini pulite e la quantità di poligoni è decisamente elevata. Ciclo giorno/notte fra i migliori mai visti e una direzione artistica dal taglio cinematografico. Rispetto alle versioni Console, assistiamo ad un BOOST grafico molto d’impatto, ombre ultra definite, riflessi più realistici, un maggior numero di luci e via discorrendo. Chi giocherà PHANTOM PAIN con GPU NVIDIA GEFORCE godrà di tutta una serie di effetti grafici in più grazie alla Partnership esclusiva con KONAMI con buona pace dei possessori AMD. Il comparto audio si attesta su livelli ottimi con un doppiaggio in inglese di alta fattura, idem per gli effetti sonori.

Pro

  • Storia avvincente e scritta in modo magistrale…;

  • Un Mondo Sandbox a vostra completa disposizione

  • Diversi modi di affrontare le varie missioni

  • Grado di Personalizzazione molto Elevato

  • Grafica, Sonoro e ottimizzazione eccellenti

  • Molte ore di Gioco, Longevità garantita…

Contro

  • …Anche se è facile perdere il filo della storia

  • Tende ad essere un po’ troppo ripetitivo tra missioni secondarie e principali e può diventare Frustrante

  • Prologo eccessivamente lungo anche se spettacolare

Commento Finale

9

MGS PHANTOM PAIN è un gioco eccezionale, l’avventura di BIG BOSS vi terrà

impegnati per moltissime ore di gioco. Non è perfetto come dimostrato da alcune scelte discutibili nella decisione di riproporre le stesse missioni in molte occasioni. È un gioco complesso, la qualità si attesta su livelli elevatissimi e HIDEO KOJIMA ha dimostrato ancora una volta il suo “GENIO” creativo. Un titolo destinato ad entrare nell’Olimpo dei videogiochi e fra i titoli imperdibili dell’anno, regalando una versione PC maniacale di gran lunga migliore rispetto alla controparte Console. I FAN di MGS possono stare tranquilli, mentre chi vuole avvicinarsi per la prima volta, dovrebbe considerare di dedicarsi prima a GROUND ZERO, per poi buttarsi nel mondo di PHANTOM PAIN.

 

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