La questione che andremo a trattare quest’oggi, sebbene abbia diviso i pareri del pubblico per lungo tempo, non richiede l’utilizzo di toni particolarmente pamphlettistici né un reale approfondimento storico dal momento che inquadra il confronto tra due concetti talmente immediati da non meritare definizione: grafica e gameplay.
Quanto è importante la preponderanza del primo o dell’altro aspetto nei videogiochi? Quando si può parlare di estetica fine a se stessa e quando, invece, di perfetta integrazione con il sistema di gioco? Perché preferire l’una all’altra?
Queste le domande a cui risponderemo nel nostro speciale.
A partire dal rilascio, nel 2007, di Crysis, gioco mosso del CryENGINE 2, motore sviluppato dalla casa di sviluppo tedesca Crytek che per primo supportò le DirectX 10, la corsa agli armamenti delle software house in ambito strettamente tecnico iniziò a infuriare e in breve assistemmo ad una vera e propria rivoluzione dei motori grafici, giunti ormai a livelli di fedeltà quasi fotorealistica (ved. Unity Adam).
Ci sarebbe però da chiedersi se tale upgrade tecnico sia risultato funzionale alla maturazione complessiva del medium oppure se abbia soltanto accelerato il processo di semplificazione delle meccaniche e di impoverimento dei contenuti al fine di abbagliare l’utente standard con effetti particellari, occlusioni ambientali, modelli 3D e sistemi di illuminazioni sempre più avanzati.
Per rispondere alla domanda è sufficiente osservare esempi lampanti come Destiny, Battlefront, Ryse e The Order 1886, votati alla spettacolarità “cinematica” dell’esperienza ma incapaci di offrire un gameplay degno di lode.
Spesso, purtroppo, il graficone serve a coprire le falle meccaniche o la penuria di idee di un titolo e talvolta riesce addirittura nel suo intento, tristemente.
Ci riesce nel caso dei videogiocatori della domenica, gli utenti meno informati e con scarsa cultura ludica a cui basta un trailer visivamente spettacolare per far partire il preorder a scatola chiusa.
La maggior parte di questi utenti si sofferma alla decina di tripla A rilasciati annualmente e markettati meglio senza dare neanche una minima chance ai titoli minori, gli indipendenti, di cui gli store digitali sono oltretutto affollatissimi.
Fin troppi gamer ignoranti hanno snobbato veri e propri capolavori del calibro di Undertale, Hotline Miami, Cave Story e The Binding of Isaac a causa di pregiudizi dettati dall’occhio, ritenendo invece opportuno acquistare il Battlefield della situazione con tanto di Season Pass ad una cifra con la quale avrebbero potuto portarsi a casa almeno 15 ottimi indie.
Siamo fermamente convinti che un gioco graficamente essenziale con meccaniche raffinate sovrasti nella stragrande maggioranza dei casi un competitor eccezionale a livello grafico ma solo sufficiente o mediocre in termini di gameplay.
Gli unici titoli il cui sistema trae vantaggio dal grado di avanzamento dei propri engine si contano sulle dita di una mano e comprendono i simulatori di guida o di volo, gli hidden objects ed alcuni esempi specifici meno recenti come Minecraft ed LA Noire (primo esempio di motion capture in game), in cui il comparto grafico è in qualche modo connesso alla struttura del gameplay.
Il nòcciolo, il punto da carpire, è l’assoluta mancanza di correlazione tra realismo e divertimento, due nozioni sì capaci di coesistere sotto lo stesso tetto ma ad ogni modo prescindibili l’una dall’altra.
Ben vengano gli esempi di connubio perfetto tra grafica spettacolare e gameplay sopraffino come i vari Metro, Project CARS e Arma, eppure il nostro parere rimane lo stesso: non c’è bisogno dell’Unreal Engine 4, per divertirsi ed emozionarsi vanno bene anche una manciata di pixel.
Non sono d’accordo. L’autore di questo articolo parte già dal presupposto che i tripla A siano merda perchè, appunto , sono tripla A. Qui torniamo sempre al solito discorso: Meglio un gioco con il graficone e di gameplay scadente o con un ottimo gameplay con una grafica 2D ? . PErsonalmente penso che al giorno d’oggi ci siano degli standard da rispettare, gli engine diventano sempre più “open” e semplici da utilizzare, di conseguenza non vedo perchè ci siano sviluppatori che s’ostinano a creare giochi alla fin fine carini, ma che con una grafica 3D, anche minimalista, avrebbero reso molto meglio. Io penso che sia più per fomentare certe ideologie videoludiche, perchè detto francamente, un gioco 2D è mooooolto più semplice da progettare e realizzare di conseguenza piuttosto che aggiornarsi, popolano il mercato di altri giochetti anni 90. Sono uno di quei pc gamer che guarda prima la grafica, il resto viene dopo. A me interessa essere affascinato e stupefatto dal graficone ignorante, buttateci in mezzo qualche sparatoria e mi avete reso felice (Crysis & Battlefield 😀 )
i tripla a non sono merda, mai detto e mai pensato. Che poi gli esempi di graficone siano quasi esclusivamente AAA mediocri è un altro discorso. Dico soltanto che in assenza di budget (e gran parte degli studi indipendenti ne hanno pochissimo) preferisco il gameplay alla grafica, come ogni giocatore sano di mente 🙂