Il mercato del digital su PC è costantemente in espansione.
La moltitudine di store come Steam, GOG, Humble e Origin ha pressoché rimpiazzato i rivenditori retail tradizionali diventando ormai uno stile di vita per la stragrande maggioranza degli utenti.
Senza bisogno di aspettare i rari sconti dei negozi fisici si riesce ad acquistare qualsiasi genere di titolo a prezzi incredibilmente bassi, con in più la possibilità di prescaricarlo ed averlo già installato al day one.
Il margine superiore di guadagno rispetto al pacchettizzato, dovuto alla rimozione di costi extra come le stampe, l’imballaggio e la distribuzione globale, ha spinto parecchi publisher a perseguire questa strada ed in generale la decisione è stata ben recepita dal pubblico.

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Tuttavia, se i costi per le compagnie sono diminuiti rispetto al retail, quelli del digital sono addirittura aumentati per gli acquirenti.
La migrazione era da un lato necessaria alla sopravvivenza della piattaforma nei suoi tempi più bui (inizi anni 2000) ma dall’altro iniziava ad adeguarsi ai canonici 60 e più euro del mercato console, con quasi nessuna motivazione valida.
Ormai su PC il retail è prevalentemente scomparso, persino i publisher (salvo eccezioni) non inviano più le classiche copie fisiche per la stampa ma i codici di attivazione, che talvolta si rivelano necessari anche in presenza di DVD.
Dalla sparizione del retail abbiamo senz’altro guadagnato qualcosa, ovvero la rapidità dell’acquisto e i risparmi sostanziosi, l’incremento di spazio libero sugli scaffali, un minore impatto sull’ambiente e l’accesso istantaneo ai propri contenuti da qualsiasi posizione.

DRM: un male necessario? 2

Viene però a mancare la libertà di giostrarsi tra l’usato nonché di condividere i giochi con gli amici come accade su console, motivo per cui Xbox One e PS4 vanno ancora forte nonostante una volontà iniziale di proibire la pratica con l’introduzione di fastidiosi DRM.
Per noi che viviamo in Italia si presenta poi il problema delle connessioni lente, una vera piaga per chi non possiede la fibra ottica ed è costretto a sorbirsi attese spropositatamente lunghe a causa di titoli e aggiornamenti sempre più pachidermici: ciò spinge molti giocatori a preordinare mandando avanti un trend dannoso per loro e l’industria in generale, se si eccettuano i collezionisti di edizioni fisiche limitate, neanche a dirlo i meno propensi al digital.
Avere una libreria fisica, infatti, diventa sovente motivo di orgoglio, noi stessi ne siamo testimoni in prima persona, e bisogna davvero ammettere che di fronte a steelbox, collector’s o semplici confezioni standard non c’è offerta in digital download in grado di reggere il confronto.

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Ma in fin dei conti si tratta di gusti personali, certo un po’ obbligati ultimamente se parliamo di PC eppure ancora non del tutto fuori dall’equazione.
Entrambi i metodi di distribuzione hanno i loro pro e contro, l’ago della bilancia propende soggettivamente in base alle esigenze dei consumatori, divisi tra amanti della comodità e “tradizionalisti”.
L’importante è ricordarsi sempre, nel caso del digital, di non cedere alle avance dei publisher che vorrebbero proporre un prezzo pieno ulteriormente maggiorato dai contenuti aggiuntivi ed attendere offerte degne di nota.
La pazienza è la virtù dei forti, dicono, in particolar modo nel mondo del gaming, e noi non possiamo far altro che sottoscrivere.

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