Inquadrare un gioco ad accesso anticipato non è mai cosa facile, troppo spesso infatti ci si trova di fronte a progetti dalle grandi potenzialità ma che di fatto rimangono inespresse per tutta una serie di fattori.
Day of Infamy è il secondo progetto degli sviluppatori di Insurgency, che questa volta abbandonano gli scenari bellici contemporanei per fiondarci con prepotenza sui campi di battaglia della seconda guerra mondiale.

Gameplay

Day of Infamy al pari del suo predecessore propone un gameplay a tratti poco user friendly che è fortemente basato sul lavoro di squadra e sul tatticismo. La sua natura hardcore è facilmente intuibile fin dai primissimi secondi di gioco, in quanto durante le vostre partite sarà assente qualsivoglia tipo di HUD e le informazioni a schermo saranno limitate alle sole icone degli obbiettivi.  Dimenticatevi dunque intense azioni basate sulla frenesia del momento scandite da lunghe serie di uccisioni intervallate solo da corse per la mappa tipiche di altri FPS. Concentratevi invece sull’appostamento e sul tenere il vostro corpo ben al riparo dai proiettili nemici ma soprattutto tenete sempre a mente quanti proiettili sparate, in quanto la fine del caricatore non è segnalata da nessuna informazione a schermo ma è dettata soltanto dalla vostra impossibilità di sparare.

Il gioco al suo interno propone un totale di otto modalità di gioco nelle quali il giocatore sarà chiamato a conquistare obbiettivi, invadere un territorio presidiato dalla fazione avversa, difendere un territorio dall’invasione nemica o distruggere determinati obbiettivi sensibili. In ognuna di queste modalità come accennato in precedenza il gioco di squadra è essenziale poiché non solo basterà anche solo un proiettile ben assestato nella parte superiore del corpo per abbattere i nemici, ma anche perché la morfologia delle mappe molto spesso non aiuta per via dei numerosi punti aperti che si frappongono tra voi e la squadra nemica, rendendo così abbastanza ostico l’accerchiamento della squadra nemica o l’approcciarsi ad un obbiettivo.

Come ogni FPS che si rispetti ad inizio partita verrà data al giocatore la classica scelta della fazione, ma con la possibilità ulteriore di scegliere un sotto schieramento ed una classe di appartenenza, queste ultime sono ben nove e si suddividono tra i classici genieri, fucilieri, assaltatori, etc., ognuno con armi peculiari e bonus vari. Una menzione speciale va all’operatore radio (Radioman nel gioco) che risulta essere una vera e propria figura chiave durante le partite, in quanto è capace di far comunicare i vari giocatori oltre a poter offrire prezioso supporto tramite lo schieramento di bombardamenti utili a spianarvi la strada o a liberarvi da insidiosi presidi nemici.

Le armi proposte all’interno del gioco sono diverse e varie e presentano anche una componente di personalizzazione che permette al giocatore di scegliere alcuni utili accessori come la presenza della baionetta su determinati fucili o cinghie che rendono più veloce il cambio arma.  Durante le nostre prove Il gunplay è risultato divertente con un feedback delle armi convincente grazie anche ad un rinculo di queste abbastanza realistico e che sfavorisce i giocatori che preferiscono le sventagliate di proiettili a spari lenti e ragionati.

Comparto Tecnico

Il comparto tecnico di Day of Infamy non fa di certo gridare al miracolo, facendo trasudare da tutti i pori la sua natura di gioco indipendente. Ma non disperate in quanto il comparto grafico restituisce una resa grafica complessiva più che accettabile ed offre ai più smanettoni tutte le impostazioni necessarie ad una ottima personalizzazione dell’esperienza visiva. Sulla macchina dove è stato provato il gioco, fornita di una GPU Nvidia GTX 970 e una CPU Intel Core I5 3450, il gioco  con preset massimo gira in maniera fluida e senza problemi con un frame rate che si attesta tra i 70 e gli 80 frame al secondo. Anche il comparto audio è di buon livello con una campionatura dei suoni che riesce ad immergere bene il giocatore durante le battaglie. Da segnalare un piccolo problema con le traduzioni, che nella nostra lingua sono parziali e frammentate o addirittura mancano del tutto, naturalmente ciò al momento non costituisce un reale problema in quanto il gioco è ancora in accesso anticipato.

Conclusione

Per concludere possiamo dire che Day of Infamy per il momento ci ha convinto, grazie ad un gameplay solido e divertente che si discosta dal solito FPS corri e spara. Da premiare anche la scelta di indirizzare il gioco verso un pubblico più hardcore del solito ma soprattutto sono da incoraggiare una serie di idee, come quella dell’operatore radio, che portano una inusuale ventata di aria fresca per il genere FPS militare.

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