Assassin's Creed Syndicate - Recensione

Sempre più spesso negli ultimi anni siamo stati abituati a brand di successo che in onore del dio denaro sono stati sacrificati sull’altare della cadenza annuale proponendo agli appassionati capitoli non sempre capaci di riproporre i fasti dei loro illustri capostipiti. La serie assassin’s creed è una di queste e dopo un disastroso lancio lo scorso anno, sarà riuscito a risollevare le sorti del brand?

Poche idee ma buon….ine

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La storia prende piede in una Londra vittoriana vessata da un maestro templare che domina incontrastato sulla città tramite un capillare controllo delle varie zone, sarà compito dei due protagonisti Jacob ed Evie Frye liberare la città dal giogo dei templari. Proprio la prensenza di due protagonisti principali è forse la novità più interessante di quest’anno anche se questa caratteristica è poco sviluppata a livello di gameplay per delle differenze tra i due che sono più concettuali che reali e risulatano troppo poco marcate per influire sul gameplay. Proprio sulla scorta di tale scelta la storia si divide su due fronti, con Jacob, che vuole liberare la città con la forza mediante la creazione della sua gang di strada personale e quella di Evie che invece vuole seguire i precetti del padre e della setta degli assassini recuperando i frutti dell’Eden. Nonostante l’incipit possa essere interessante, Syndicate presenta non pochi problemi alla narrazione con una storia non entusiasmante e spesso confusionaria che in alcuni casi risulta difficile da seguire e che presenta più bassi che alti soprattutto nella fase ambientata nella storia moderna ampiamente passabile, anche se bisogna segnalare una buona longevità. Dal punto di vista del puro gameplay il gioco si presenta abbastanza sottotono con azioni di parkour troppo automatizzate, così come quelle di combattimento, che restituiscono una sensazione generale, pad alla mano, di non avere il controllo reale del personaggio. A rincarare la dose ci si mette anche una difficoltà non troppo accentuata che trova nelle idee degli sviluppatori risultati contrastanti; infatti se da una parte troviamo una Londra divisa in quartieri con un level cap specifico, che tende ad aumentare leggermente il livello di difficoltà se non si hanno equipaggiamento ed abilità necessarie, dall’altra troviamo le abilità dei personaggi che diminuiscono fin troppo la difficoltà generale già tarata verso il basso. Nonostante ciò troviamo anche alcune interessanti funzionalità come il rampino, che si rivela una buona trovata di gameplay ed è capace di farci raggiungere la cima di edifici o strutture altissime in un batter d’occhio e si rivela un utile compagno quando bisogna muoversi velocemente tra un palazzo e l’altro o anche per sfuggire da situazioni particolarmente ostiche.

A fare da contorno a tutto ciò ci sono numerose attività secondarie, abbastanza varie, con quest opzionali che risultano migliori rispetto ad alcune principali, buono anche la presenza dei collezionabili presenti in gran numero.

Non è tutto oro quel che luccica

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Dal punto di vista tecnico Syndicate soffre di un’ottimizzazione non proprio al massimo delle sue possibilità, ma fortunatamente siamo ben lontani dai numerosi problemi che affliggevano Unity al lancio. Il framerate è spesso “ballerino” ed in alcune aree di gioco questo cala anche vistosamente. I dettagli e le animazioni dei personaggi principali sono buone anche se in alcune situazioni risultano un po’ troppo innaturali ed ingessate come durante le scene di intermezzo nelle quali i personaggi sembrano avere una improvvisa paralisi facciale. Anche i modelli degli NPC sono molto curati ma sono molto simili tra di loro con un effetto dejavù molto marcato, e contrariamente a unity sono presenti in numero molto ridotto per risparmiare potenza di calcolo e redendere il tutto più fluido, perdendo in parte quella sensazione di città viva. L’elemento del lato tecnico che forse stona di più sono i caricamenti delle aree di gioco durante le quali si verificano cali di framerate e avvengono fastidiosi freeze che in alcuni casi spezzano le fasi di gioco. Inoltre su classico hdd da 7200rpm i caricamenti ad inizio partita o dopo una morte risultano abbastanza lunghetti con tempi di attesa che variano tra i 20 ed i 30 secondi.

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In conclusione possiamo tranquillamente dire che Syndicate è un prodotto che cerca di portare aria fresca al brand ma non riuscendoci del tutto, e nonostante il mese di ritardo rispetto al rilascio su console si presenta ad D1 con un sostanziale ridimensionamento sul comparto tecnico rispetto al suo predecessore ma beneficiandone sulla stabilità generela superando il lancio egregiamente seppur con qualche intoppo. Peccato invece per l’ambientazione molto accattivante ma sprecata con una storia spesso poco coinvolgente e con un gameplay che ormai risulta stantio e comincia a sentire il peso degli anni.

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