Il giovane Lewis Gray, 13 anni, pensava di essere il ragazzino più felice dell’Universo: per Natale ha infatti ricevuto in dono da Babbo Natale (interpretato dai suoi nonni) un Meta Quest 2. Ma forse sarebbe stato meglio che fosse stato un ragazzino cattivo e che avesse ricevuto del carbone al suo posto.
Al giorno di Santo Stefano, la madre, Kirsty Reed, di 33 anni, ha notato che qualcosa non andava nel figlio, il quale aveva giocato svariate ore col visore il giorno precedente, tant’è che ha dovuto portarlo di corsa all’ospedale. Aveva notato infatti che il suo volto si era gonfiato a tal punto da causargli quasi la chiusura degli occhi. I medici non hanno impiegato troppo tempo a capire che la sua doveva essere una reazione allergica al visore, pertanto gli ha prescritto degli antistaminici.
La presenza di sostanze irritanti all’interno della schiuma della mascherina del visore era un problema noto a cui Meta al tempo aveva già preso provvedimenti cambiando la procedura di fabbricazione delle mascherine stesse lasciando tracce molto minime al loro interno e includendo una copertura in silicone, copertura che è stata inviata gratuitamente a tutti gli utenti che avevano acquistato il Quest 2 in precedenza. Persino Amazon aveva tolto il visore dalla vendita fino a quando questo problema non è stato risolto.
Al momento, Meta ha ricevuto 5716 segnalazioni, che rappresentano lo 0,01% degli utenti, riguardo a irritazione alla pelle dovute proprio al Meta Quest 2, con reazioni che vanno da arrossamenti, sfoghi, gonfiori, bruciori, pruriti e rigonfiamenti. 45 di esse erano gravi a tal punto da essere stato necessario l’intervento di un medico.
Stando alla madre, il figlio non aveva indossato la mascherina di silicone per proteggersi dalla schiuma contenente le sostante chimiche irritanti, in quanto il manuale fornito a detta sua non è affatto chiaro su questo aspetto. La nonna ha comunque contattato Meta in merito e le hanno fatto sapere che la ricontatteranno per darle maggiori spiegazioni su cos dovrà fare.