Ci si aspettava che Intel annunciasse l’ubicazione delle sue prossime fabbriche prima della fine dell’anno, ma l’azienda ha deciso di ritardare gli annunci fino all’inizio del 2022. Questo non è solo legato alla sua espansione europea, ma anche a quella statunitense ma forse sta aspettando alcune leggi specifiche per incentivare la costruzione.
Attualmente, i microchip e i processori non possono essere prodotti in quantità sufficienti per il mercato. Questo si riflette soprattutto nel settore dell’hardware, ma anche tra i produttori di automobili e molte altre aziende. Come risultato molti importanti attori dell’industria, come TSMC e Samsung, hanno pianificato nuovi impianti di produzione per cifre spaventose.
Intel ha già pianificato un investimento di 200 miliardi di dollari per nuove fabbriche negli Stati Uniti e nell’UE. Quest’anno Intel ha iniziato i progetti Fab 52 e Fab 62 in Arizona, che da soli costeranno 20 miliardi di dollari e amplieranno le fabbriche già esistenti. Un nuovo complesso manifatturiero delle dimensioni di una piccola città è attualmente considerato per gli Stati Uniti, costerà tra i 60 e i 120 miliardi di dollari. L’Europa sarà la prossima meta?