Buone notizie per i PCisti cinesi, in quanto il mercato di seconda mano è stato letteralmente inondato di schede video di fascia alta, in particolare di RTX30, a prezzi relativamente bassi. La brutta notizia è che queste sono tutte schede grafiche che sono state usate per il mining.
A causa del ban imposto nel Sichuan riguardo alle criptomonete, molti miner sono stati costretti a spostare le proprie macchine in un’altra regione, ma chi non ha potuto ha preferito vendere tutto nel mercato di seconda mano. Dato che i prezzi negli ultimi due mesi del mercato delle GPU stanno scendendo, i minatori sono costretti a vendere tutto praticamente in fretta.
Come riportato da The Block, tra le schede grafiche messe in vendita si possono trovare delle RTX 3060 a un prezzo che va dai 2.200 ai 2899 yuan (rispettivamente circa 286 e 376 euro), anche se alcuni rivenditori hanno abbassato ulteriormente il prezzo fino a 1.760 yuan (228 euro) dopo che alcuni potenziali acquirenti hanno richiesto un prezzo più basso.
Tra le “offerte” proposte, c’è anche chi sta vendendo i portatili da gaming, comprati espressamente per usare le schede grafiche al loro interno. Un laptop con una RTX3060 può essere acquistato a circa 850€.
Chiaramente comprare una scheda grafica di seconda mano la quale è stata usata per il mining ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette, è un azzardo. A seconda di quali condizioni (temperatura, tensione, velocità della ventola, ecc.) il minatore di turno ha scelto di far operare le schede grafiche, esse possono essere ancora in ottime condizioni o sull’orlo della rottura. Considerato poi che la garanzia è bella che scaduta, il rischio di trovarsi con un costoso fermacarte nel proprio PC a pochi mesi dall’acquisto è abbastanza alto.
