Fuga da Deponia – Recensione

Fuga da Deponia - Recensione 1
Fuga da Deponia - Recensione 1

 

Fuga da Deponia è un titolo prodotto da Daedalic Intertainment che riesce a soddisfare pienamente gli obbiettivi cui si era prefissata: riuscire a far amare i punta e clicca a molti, in quanto genere spesso evitato.

Infatti non solo ci riesce grazie ad una trama eccellente e personaggi ben caratterizzati, ma tutto l’ambiente che crea, la souspance sono fattori importantissimi, in grado di regalarci un avventura unica.

Rufus un semplice combinaguai? 

C’è chi per farsi vedere ne combina di tutti i colori, ma per Rufus protagonista del titolo, pur di raggiungere il suo desiderio e cioè raggiungere Elysium, città esclusiva per le persone più ricche, fuggendo da Deponia, paese ormai distrutto e ridotto ad un ammasso di ferraglia e rifiuti, ogni momento sarà perfetto per creare qualche disastro.

 Avviata una nuova avventura, ci ritroveremo ad affrontare un semplice, quanto efficace tutorial che ci spiegherà la meccaniche del gioco, grazie ai continui battibecchi tra Rufus e Wenzel, il quale ci porterà dentro la casa del nostro protagonista, che per l’ennesima volta tenterà di raggiungere Elysium, ma purtroppo anche questo piano fallirà e da qui che comincerà la vera avventura, che si dipartirà in ben tre giochi.

 

E… la grafica?

Disegni eccellenti realizzati a mano, anche se purtroppo non mantengono una nitidezza a cui ai tempi d’oggi siamo abituati, infatti molte volte ci ritroveremo a storcere il naso nel vedere Rufus da lontano non realizzato egregiamente pur mantenendo una qualità Full HD.

Per il resto, i colori e l’ambiente a cui saremo indirizzati è praticamente perfetto, altra pecca che purtroppo dovremo considerare in questo ambito è per l’appunto la mancanza di tanti scenari.

Infatti possiamo dividere il gioco in 3 capitoli, e seppure l’ambientazione risulta essere piuttosto grande e nel corso dell’avventura scopriremo nuove stanze o altro, ripercorreremo più volte i nostri passi, visitando continuamente e a volte assilatamente alcune location, e questo per molti potrebbe risultare noioso.

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Rufus non sa cantare e nemmeno FX…

Abbiamo provato entrambi i titoli sia quello in inglese che la versione tradotta e pubblicata da FX, ma su una cosa dobbiamo essere sinceri: il doppiaggio in inglese è fantastico mentre quello italiano… pecca un pò.

Con questo commento non voglio dire che il gioco tradotto è pessimo, ma tutt’altro.

FX ha fatto un ottimo lavoro con il primo capitolo per quanto riguarda la traduzione, riuscendo in un lavoro non troppo semplice: mantenere alto il livello di traduzione, proponendo le battute tradotte in maniera ottimale dall’inglese e se devo fare un confronto pratico, mantenere rime e sensi cambiando lingue non è facilissimo e quindi su questo aspetto non posso che congratularmi, ma per quanto riguarda il doppiaggio purtroppo si sente la mancanza e molte volte sembra forzato.

Riuscendo a smorzare un pò la traduzione.

 

Ok ho capito ma la musica?

Per quanto riguarda il comparto sonoro, troveremo delle canzoni create direttamente dal Creative Director, che più volte ci faranno ridere.

Per il resto la colonna sonora non è delle migliori, non riesce a competere con altri giochi, risultando dopo un pò che la si ascolta addirittura noiosa, ma ciò non va minimamente a minare la giocabilità del titolo.

 

Enigmi a GoGo

Se c’è una cosa che mi ha sorpreso positivamente di Fuga da Deponia oltre alla trama e alla sorprendente ilarità che riesce in ogni occasione a tirar fuori Rufus, sono gli enigmi.

Complessi in alcuni casi, ma non impossibili, e collegati ognuno da una sottile linea, in grado di farci risolvere anche quelli più ostici.

Oltre questo per compensare la mancanza di una guida, abbiamo un nostro potente alleato: la comunicazione!

Sembrerà una banalità, ma per capire veramente quello che dobbiamo fare in ogni occasione, sarà importantissimo parlare sempre con tutti e sentire cosa vogliono, solo così potremo completare Deponia, con qualche grattacapo in meno.

Divertente la presenza di Minigiochi qua e la in grado di rompere la struttura del gioco e di farci ancora di più riflettere e divertire.

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Io giocai, Tu giocasti e Rufus giocò

La giocabilità del titolo, così come la sua struttura sono molto simili agli altri punta e clicca, con il classico pulsante sinistro per interagire con oggetti e persone, il tasto destro per osservare e la rotella del mouse per il menù.

Ma se in alcuni giochi questa struttura era forzata, in quest’ultimo si addice a pennello, non risultando mai limitata o superata.

 

Conclusione

Quindi per concludere vorrei dire che quello di Daedalic Entertainment è un prodotto appetibile per coloro che non riescono a trovare un gioco in grado di soddisfarli e che vogliono provare qualcosa di nuovo.

Per quelli che non conoscono l’inglese inoltre consiglio di comprare la revisione di FX contenente l’italiano che come specificato prima è ottima se pur con qualche difetto.

Per il resto il gioco mantiene standard di qualità altissimi nella trama e giocabilità, e soprattutto più volte rimarrete sorpresi dagli enigmi, in grado ogni volta di congeniarsi in modo perfetto.

Commento Finale

8

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