Oculus Quest 2 Recensione, la VR alla Portata di Tutti

Oculus Quest 2 è l’ultimissimo visore per la realtà virtuale di Facebook e grazie al suo prezzo competitivo e versatilità diventa già un punto di riferimento. L’anno scorso abbiamo provato il primo Quest, un dispositivo sorprendente sotto molti aspetti, ma il Quest 2 ha tutte le carte in regola per diventare, finalmente, un prodotto mainstream.

Caratteristiche

Facebook ha osato molto con il Quest 2 per rendere la VR ancora più popolare, questo azzardo bisogna apprezzarlo, al prezzo di 349 euro il Quest 2 ha caratteristiche impressionanti.

Come possiamo vedere dalla tabella qui sotto, il Quest 2 è praticamente migliore sotto ogni aspetto rispetto al primo modello.

Specifiche:

Quest 2Quest
Risoluzione (per occhio)1,832 × 1,920 (LCD)1,440 × 1,600 (OLED)
Refresh Rate90Hz72Hz
ProcessoreSnapdragon XR2Snapdragon 835
RAM6GB4GB
Durata Batteria2–3 ore2–3 ore
Durata Batteria Controller4x l’originale–
Campo Visivo90°90°
IPD58mm, 63mm, 68mm58–72mm
Peso503g571g
Storage64GB o 256GB64GB o 128GB
Wi-Fi65
Prezzo349 euro449 euro

Oculus Quest 2 come il suo predecessore è uno dei pochi visori VR all-in-one, significa che non richiede un PC da gioco o una console, funziona tutto nativamente grazie a processore, RAM e GPU integrati. Questa caratteristica abbatte considerevolmente i costi inoltre permette di avere un’esperienza completamente wireless.

Parlando proprio del wireless, questo secondo modello supporta l’ultima versione Wi-Fi 6, che migliora le prestazioni e latenza oltre a prolungare la durate della batteria.

Estetica e Pulsanti

Seguendo il primo modello, Quest 2 mantiene principalmente lo stesso design, cambiando però la colorazione e altri piccoli dettagli. Il visore ha un colore grigio chiaro che rende il prodotto moderno e minimale, ma potrebbe facilmente sporcarsi nel tempo.

Possiamo notare le quattro telecamere e una configurazione di pulsanti e porte quasi identica all’originale. Abbiamo una porta USB Type-C che serve per caricare il visore e utilizzarlo con un PC compatibile, un singolo jack da 3,5mm (il primo Queste ne aveva due), un pulsante di accensione/spegnimento con LED di notifica e un bilanciere per regolare il volume.

Qualità Costruttiva e Comfort Generale

Quest 2 è stato ridisegnato per essere più piccolo e leggero, con un peso di soli 503g. Nonostante i materiali plastici, il visore è solido e non sembra economico, anche il rivestimento del supporto facciale ha una buona imbottitura con un spugna però leggermente ruvida. Attenzione se indossate gli occhiali, alcune montature grandi faranno fatica ad entrare, però nella confezione è incluso un distanziatore per evitare di graffiare le lenti.

Il più grande cambiamento nel design è la fascia per la testa. Viene utilizzato un cinturino di tessuto elastico molto simile all’Oculus GO, personalmente l’ho trovato abbastanza comodo da indossare anche per lunghe sessioni, ma ovviamente non è perfetto e rimane sempre un compromesso per portare altre caratteristiche più importanti. Comunque questo cinturino permette al visore di essere usato anche da sdraiati.

Se non dovesse andare bene, Oculus vende l’Elite Strap normale e con batteria integrata, una fascia rigida che migliora comfort e durata per sessioni ancora più lunghe.

Il sistema di aggancio del cinturino è rigido e facilmente moddabile, permetterà nel prossimo futuro ad aziende terze parti di creare dei nuovi accessori.

Lenti, regolazione IPD

Le lenti sono praticamente le stesse dell’originale e del Rift S, sono delle fresnel e si potranno notare dei godrays ma nulla di così fastidioso. La nitidezza è un loro punto di forza.

Quest 2 ha un nuovo sistema di regolazione dell’IPD (distanza interpupillare), muovendo fisicamente le ottiche si potrà scegliere tra tre impostazioni (58mm, 63mm, 68mm), questi valori si adattano alla maggior parte delle persone ma purtroppo alcuni potranno avere dei problemi. Se si è infatti ai due estremi, la visione sarà meno nitida e si vedranno i bordi del display.

Il campo visivo è invariato, all’incirca 90 °, quindi l’effetto da maschera da sub è sempre presente.

Processore e Display

La novità più grande e interessante è il processore, mentre il Quest originale usava lo Snapdragon 835 (presente nel Samsung S7), ora Quest 2 usa l’ultimissimo Snapdragon XR2. Questa CPU è la migliore offerta di Qualcomm e porta significativi incrementi prestazionali oltre a caratteristiche all’avanguardia come il Wi-Fi 6.

Immagine scatta da BadVR, Jad Meouchy

Altro salto importante è il display, Quest 2 usa un singolo LCD con una risoluzione per occhio di 1.832 × 1.920 pixe, 50% in più dell’originale. L’utilizzo di un LCD e la risoluzione elevata permette di avere un display ad alta risoluzione, l’effetto a “zanzariera” è praticamente scomparso o quasi.

La differenza di risoluzione è subito evidente, tra la nitidezza extra ma anche la fluidità, il display infatti ha un refresh rate di 90Hz contro i 72Hz del primo modello e 80Hz del Rift S. Al momento i 90Hz funzionano solo nei menù e nella home, nel prossimo futuro verranno aggiornati molti giochi.

L’uso di un display LCD ha però anche i suoi aspetti negativi, rispetto ad un OLED, abbiamo colori meno ricchi e soprattutto un nero poco profondo. I neri risulteranno sul grigio, accettabili, ma un downgrade rispetto al primo Quest, comunque non rovinano il gameplay e onestamente la qualità è simile a visori ben più costosi.

Audio

Parlando invece dell’audio, come gli ultimi visori Oculus, vengono usati degli altoparlanti integrati nascosti. Il risultato è leggermente migliore del primo Quest, il volume è notevolmente più alto mentre la qualità è discreta con la consueta assenza di bassi. Gli altoparlanti fanno il loro lavoro e sono migliori di quelli precedenti, non scaldano le orecchie e permettono di sentire cosa ci circonda.

Possiamo usare cuffie dedicate per un’esperienza migliore, basta collegarle al jack audio laterale.

Controller, Tracking e Hand TRacking

Passando ai controller, ad una prima occhiata possono sembrare identici alla seconda generazione degli Oculus Touch, in verità è più una via di mezzo. La forma è simile alla prima generazione, sono più grandi e più ergonomici, sono la migliore interazione ad oggi.

Come gli originali Touch abbiamo anche un tracking parziale delle dita, indice e pollice vengono tracciati singolarmente. Viste le dimensioni più grandi c’è spazio per appoggiare il pollice, aggiunge stabilità senza dover riposare il dito sugli altri pulsanti.

Per il resto sono eccezionali, il feadback è ottimo, la vibrazione è migliorata e soprattutto la durata della batteria è stata prolunga di ben quattro volte. Quindi passeranno settimane se non mesi prima di doverle cambiare, inoltre anche le coperture degli slot sono state perfezionate e non volano più via durante i momenti concitati.

Proprio come il suo predecessore, Quest 2 utilizza quattro telecamere/sensori, quindi è un tracking inside out e non richiede sensori esterni da essere montati. Questo sistema rende il visore più versatile e facilita l’intera procedura di installazione, ovviamente non è esente da pecche, infatti le telecamere devono vedere i controller per tracciare accuratamente, ma il software Oculus riesce a fare quasi miracoli anche quando sono nascosti.

Il tracking è ottimo anche quando giochiamo a Beat Saber, viene ulteriormente migliorato soprattutto in condizioni di scarsa luminosità, altro fattore da considerare, perché i sensori necessitano di una minima fonte di luce.

Altra caratteristica del Quest è l’hand tracking, con cui si potrà interagire all’interno della realtà virtuale utilizzando le proprie mani, senza bisogno dei controller. Per passare dalle proprie mani al controller touch basterà cliccare sul comando apposito nella Home. L’hand tracking però non è reattivo e preciso come i controller, ci sarà del lag e alle volte non verranno correttamente presi gli input, ma rimane comunque l’unico visore consumer ad integrare questa tecnologia.

La realtà virtuale non ha giochi. E’ una frase che sentiamo ancora spesso ma per fortuna non vero, in questi 4 anni il catalogo di giochi si è notevolmente ingrandito con titoli che giustificano l’intero prezzo del visore.

Quest 2 usa sempre un negozio separato al Rift, una scelta discutibile anche se capiamo la differenza dei due sistemi. Purtroppo non tutti i titoli hanno il cross buy quindi se in passato avessimo comprato Beat Saber sullo store Rift ci toccherà comprarlo di nuovo sullo store Quest. Speriamo che i due store vengano uniti primi o poi.

Oculus Quest 2 come già detto è un visore all-in-one, quindi non richiede un PC e funziona tutto con l’hardware integrato. Però non si può pretende le stesse prestazioni di un PC, ma questa seconda versione ha un processore molto potente, che riuscirà ad offrire una buona grafica nei giochi di prossima generazione.

Attualmente i giochi nativi di Quest funzionano anche su Quest 2, però senza patch degli sviluppatori la resa grafica (refresh rate, risoluzione, texture ecc) sarà limitata e non verrà utilizzo tutto la potenza del nuovo hardware. Al momento solo una manciata di videogiochi hanno ricevuto miglioramenti, tra questi abbiamo: Arizona Sunshine, Red Matter e Trover saves the Universe, ma ci vorrà ancora del tempo prima di vedere il vero potenziale del nuovo visore.

Tutti i contenuti che verranno lanciati su Quest 2 supporteranno anche il dispositivo originale, ma non sono esclusi titoli esclusivi.

Oltre ad essere un visore all-in-one, Quest 2 può essere usato anche con un PC da gaming, per accedere ai titoli Rift con Oculus Link, basterà avere un cavo USB Type-C compatibile. Questa possibilità rende il visore molto versatile e praticamente uccide il Rift S, sfortunatamente l’Oculus Link è ancora in beta e ha refresh rate limitato a 72 Hz ma c’è un’alternativa migliore.

Virtual Desktop è una applicazione terze parti dal costo di 19,90 euro, che consente di streammare i giochi da PC su Quest a 90Hz e totalmente wireless. Un’applicazione obbligatoria ma purtroppo non perfetta, alcuni giochi non funzionano e bisogna avere un router di ultima generazione con Wi-Fi 6 per avere la minore latenza possibile. Detto questo, Virtual Desktop rimane una manna dal cielo e migliore dell’ufficiale Link, Facebook dovrebbe sviluppare una soluzione simile.

I Giochi Must Have su Quest 2

Parlando più nello specifico dei giochi per Quest, abbiamo un buon catalogo con alcuni titoli da avere assolutamente. Ovviamente considerando l’ecosistema chiuso non è al livello dello store per PC ma la selezione è comunque ampia.

Attualmente il catalogo ha superato i 200 titoli e ci sono quelli di maggior successo come Beat Saber, Moss, I Expect You to Die !, Superhot VR, Pistol Whip, Job Simulator, Vader Immortal e molti altri. Oculus ha anche annunciato l’arrivo altri giochi tra cui Assassin’s Creed, Tom Clancy’s Splinter Cell, The Climb 2, Jurassic World Aftermath e Warhammer 40,000: Battle Sister.

Prima di provare qualsiasi gioco nel catalogo bisogna seguire la classificazione di comfort Oculus. Se siete nuovi alla VR iniziate per qualche giorno/settimana con i giochi Confortevoli per poi passare ai Moderati e infine con quelli Intensi. Lo sappiamo che è difficile resiste alla tentazione ma in questo modo si evita il motion sickness (nausea).

Ora ecco alcuni titoli consigliati:

  • Beat Saber e Pistol Whip: Beat saber è stato il primo gioco VR a raggiungere 1 milione di copie vendute, un gioco ritmico VR in cui tagliamo dei blocchi con le nostre spade laser a ritmo di musica, un must have per tutti gli appassionati e non solo del genere, la modalità multiplayer assicura il massimo divertimento e sfida. Sullo stesso genere abbiamo Pistol Whip, uno sparatutto in prima persona ritmico che ci porta nell’azione dei film cinematografici stile John Wick con una colonna sonora da non perdere. Entrambi i titoli sono dei buoni workout.
  • SUPERHOT: vincitore di numerosissimi premi e disponibile anche in versione PC classica, è uno sparatutto che cancella il confine tra cauta strategia e massacro sfrenato, nel quale il tempo si muove solo quando ci muoviamo. Niente barre di salute rigeneranti. Niente munizioni piazzate dove serve. Un’esperienza che ricorda i film Matrix.
  • Vader Immortal Trilogia: chi non ha mai sognato di vivere in prima persona nel mondo di Star Wars? Questa trilogia assicurerà forti emozioni per i fan e non solo dei film, con alcune armi iconiche come i blaster, i detonatori termici e ovviamente le spade laser. Infine non mancherà anche la presenta di Darth Vader in persona, però non vogliamo rivelarvi altro.
  • Arizona Sunshine e The Walking Dead: Saints & Sinners: Arizona Sunshine è un FPS che ci immerge nelle lande post apocalittiche del sud-ovest americano, nel pieno di un’invasione zombie. Sulla stessa falsa riga abbiamo The Walking Dead: Saints & Sinners, che ci catapulta nelle rovine di New Orleans infestata dagli zombie. Entrambi i giochi sono aggiornati per Quest 2 e sfruttano la nuova potenza per una grafica migliore.
  • Journey of the Gods: in questa avventura dallo stile di Zelda dobbiamo difendere la terra da un pericolo oscuro imminente utilizzando alcuni poteri divini. Un’avventura unica e consigliata agli amanti di questo genere.
  • Trover Saves the Universe: dal co-creatore di Rick and Morty questa è un’esperienza unica, bizzarra e comica piena di combattimenti, platform, enigmi e scelte moralmente discutibili.

Altri giochi da citare e che valgono la pena di essere acquistati/giocati sono: Robo Recall: Unplugged, Five Nights at Freddy’s: Help Wanted, Onward, Eleven Table Tennis, Real VR Fishing, The Thrill of the Fight, Rez Infinite, In Death: Unchained e Moss.

Sullo store Oculus ci sono anche moltissime esperienze e giochi gratuiti, tra cui Rec Room e VRChat. Non finisce qui, utilizzando un PC possiamo giocare qualsiasi gioco VR sul mercato, da non perdere Half Life Alyx, Asgard’s Wrath, Lone Echo e Stormland.

Considerazioni Finali

Oculus Quest 2 migliora in tutto il precedente modello, abbiamo un visore leggero con un display a più alta risoluzione e un processore almeno il doppio potente. Tutto questo però venduto ad un prezzo inferiore, una strategia aggressiva di Facebook per cercare di far diventare mainstream la realtà virtuale.

Nonostante l’odio di alcuni verso Facebook, bisogna però ammettere che il Quest 2 può rendere la VR famosa con conseguente guadagno per tutti. Ovviamente l’ecosistema Oculus rimane chiuso e può essere una preoccupazione, ma è una piccola cosa da accettare.

Altra critica è l’autenticazione obbligatoria con un account Facebook, ma ormai è naturale possedere un profilo social, anche se capiamo le paure lato privacy. L’integrazione con Facebook però porta anche funzionalità interessanti, in futuro avremo Messenger, una dashboard per il fitness con Oculus Move e notizie su Infinite Office che aiuteranno chi lavora da casa.

L’unico punto debole di questo Quest 2 è il comfort, ma viene risolto con l’acquisto dell’Elite Strap, per il resto non si poteva chiedere di può. Se la VR non diventerà famosa con questo prodotto allora probabilmente non lo sarà mai. Ora si spera che arrivi anche della concorrenza, perchè al momento Facebook è l’unica ad avere un visore così versatile ed economico.

Oculus Quest 2 è un visore VR eccezionale, un acquisto obbligatorio, per chi non ha ancora provato la realtà virtuale ma anche ai giocatori che vogliono un’esperienza wireless.

CRYORIG R1 Ultimate - Recensione 22
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