
LG Display ha ufficialmente venduto il suo ultimo impianto di produzione di pannelli LCD per televisori all’azienda cinese TCL. Questa cessione rappresenta formalmente la conclusione dell’era LCD per il colosso sudcoreano, che ora concentrerà i propri sforzi esclusivamente su tecnologie più avanzate.
L’impianto in questione, situato a Guangzhou in Cina, è stato acquisito da TCL CSOT per una cifra di circa 10,8 miliardi di yuan, equivalenti a circa 1,47 miliardi di dollari americani. La transazione include sia la fabbrica di pannelli (denominata “CA corporation”) che lo stabilimento dedicato ai moduli (conosciuto come “GZ corporation”), come confermato da TCL a FlatPanelsHD.
Con questa vendita, LG Display segna una svolta strategica nel proprio business, puntando decisamente verso la tecnologia OLED e altre soluzioni di visualizzazione di prossima generazione. Va precisato che l’azienda continuerà comunque a produrre display LCD di dimensioni ridotte destinati a dispositivi informatici, ma abbandona completamente il segmento televisivo di questa tecnologia.
Il ricavato della vendita, secondo quanto comunicato da LG, sarà reinvestito nello sviluppo e nel potenziamento delle tecnologie OLED, considerate più promettenti sia in termini di margini di profitto che di potenziale di innovazione tecnologica.
Questa operazione conferma un trend significativo nel mercato globale dei pannelli LCD: attualmente, i produttori cinesi rappresentano ben il 70% della produzione mondiale di schermi LCD per televisori, in aumento rispetto al 65% dell’anno precedente. È interessante notare come aziende storicamente note per la produzione in-house dei propri pannelli LCD, come LG e Samsung, oggi utilizzino per i loro modelli LCD più recenti componenti provenienti da produttori cinesi come TCL e Hisense.
La scelta di LG di concentrarsi sugli schermi OLED è motivata dai margini più elevati offerti da questa tecnologia e dalle maggiori opportunità di innovazione che essa presenta. L’industria dei display sta infatti orientandosi verso tecnologie di nuova generazione, rendendo la cessione dell’impianto di Guangzhou una mossa strategicamente vantaggiosa nel lungo periodo.