Stimolano i processi mentali e i comportamenti sociali, favoriscono l’intuizione, il pensiero ipotetico e quello associativo, aiutano la coordinazione. Di cosa stiamo parlando? Dei videogame e di alcune delle abilità che questi possono contribuire a sviluppare, specie nei bambini autistici – che in molti casi ne sono particolarmente attratti.

Ma cos’è che rende i videogiochi così interessanti agli occhi di un bambino autistico? Se lo sono chiesto gli esperti di Crucial, brand di Micron Technology leader nelle memorie e nello storage con un forte expertise in ambito gaming. La risposta è in uno studio sui comportamenti dei gamer autistici tra i 17 e i 25 anni condotto dall’Università del Missouri. Questo studio ha identificato alcune caratteristiche dei videogame che sono particolarmente affascinanti per chi è affetto da disturbi dello spettro autistico. Ecco le principali:

Ambienti virtuali visivamente stimolanti. Molte persone autistiche prediligono il ragionamento visivo-spaziale e il riconoscimento di schemi e hanno una grande attenzione per i dettagli e le informazioni visuali. Così, poiché i videogame richiedono attenzione ai segnali visivi e buone abilità nel percepire gli spazi, sono intrinsecamente gratificanti per chi possiede queste capacità.


Fantasia si, ma in strutture ben definite. I partecipanti allo studio hanno espresso una forte affinità per videogiochi di ruolo e di azione-avventura, che stimolano la fantasia senza richiedere quelle abilità immaginative auto-generate che per molti autistici possono costituire una difficoltà non da poco.

Chiari indizi visuali e uditivi. Le persone autistiche spesso apprezzano le regole e la valutazione oggettiva più dei loro coetanei neurotipici. Comprendere e lavorare all’interno di regole ben precise, come avviene con i videogame, può essere essenziale per evitare stress e crolli sensoriali.

Aspettative definite e rinforzi ripetitivi. Offrendo uno spazio sicuro con parametri definiti in cui esercitarsi e padroneggiare nuove abilità, i videogame sono un luogo rassicurante e gratificante per chi è affetto da autismo, che spesso è destabilizzato da situazioni indefinite.

Maggiore prevedibilità e controllabilità rispetto al mondo reale. Comprendere gli spunti sociali, i modi di dire, l’umorismo, il sarcasmo, la satira e, più in generale, interpretare il comportamento umano nel mondo reale può caricare di forte pressione le persone autistiche. Al contrario, all’interno di un gioco che diventa sempre più familiare a ogni partita, un gamer autistico può affrontare tutte queste sfide in un ambiente sicuro e controllabile.

Videogame: un mondo di opportunità nascoste

“Quando si tratta di bambini autistici, talvolta genitori ed educatori si preoccupano perché passano troppo tempo davanti a uno schermo, invece che con gli amici nella vita reale”, commenta Patrick Soulliere, Global Esports e Gaming Marketing Manager di Crucial (e con un recente passato di primo piano nel campo degli eSport). Tuttavia, è molto importante guardare ai risultati delle ricerche in quest’ambito. Molti studi dimostrano, infatti, che i videogiochi portano ai bambini, monitorati e incoraggiati nel modo giusto, anche importanti benefici in grado di controbilanciare eventuali aspetti percepiti come negativi”.

Amici di gioco

La maggior parte delle persone autistiche lotta contro la solitudine e la sensazione di isolamento. Ma uno studio sul problema delle scarse amicizie e della solitudine negli adolescenti e negli adulti autistici, condotto presso l’Università Eötvös Loránd in Ungheria, ha evidenziato che chi gioca a giochi online ha più amici rispetto a chi non lo fa.

Comunicazione alternativa

Alcuni terapisti che lavorano con bambini autistici sottolineano come i videogiochi possono essere uno strumento per esplorare modalità alternative di comunicazione. Così, alcuni bambini che difficilmente parlano con i loro coetanei nel mondo reale, sono invece motivati ​​a comunicare online con chi condivide la loro stessa passione.

Un futuro nel gaming

La percentuale di laureati autistici disoccupati in USA sfiora l’85%. Questo dato non è il risultato di scarsa abilità, ma piuttosto di mancanza di opportunità. Molte aziende d’oltreoceano hanno perciò avviato da tempo specifici programmi per aumentare l’occupazione nella comunità autistica. Resta però un dato di fatto: molti adulti autistici si ritrovano a cercare lavoro in un mondo che non li comprende. L’interesse per i videogiochi può essere uno sprone anche in questo caso. Il lavoro dei sogni? Ovviamente, sviluppatore di giochi.  

Imparare attraverso il gioco

Il Dottor Anthony Ellertson, direttore del programma tecnologico Games, Interactive Media and Mobile (GIMM) presso la Boise State University, sottolinea come la passione per i videogame potrebbe spingere qualsiasi studente verso programmi come il GIMM. “L’istruzione è un’esperienza archetipica”, commenta. “Usando le metafore dei giochi, gli esseri umani passano prima attraverso una fase di iniziazione e poi di ricerca per capire veramente se stessi. Per me, questo è lo scopo dell’istruzione: capire se stessi”.

Tra gioco e realtà

Gran parte dei servizi e del supporto offerto alle comunità autistiche è dedicata solo ai bambini. Per questo i ricercatori sperano, dati alla mano, di spingere gli sviluppatori a creare strumenti che siano d’aiuto anche per gli adulti autistici, come giochi, app e programmi basati su realtà virtuale e aumentata. Un settore che secondo uno studio Goldman Sachs avrà un valore di oltre 80 miliardi di dollari entro il 2025.

“Due terzi di questi 80 miliardi saranno destinati a VR e AR non-entertainment”, ha dichiarato Ellertson, i cui studenti sviluppano videogiochi e app VR e AR. “Creiamo giochi che hanno uno scopo sociale nascosto. Giochi che contengono importanti elementi di apprendimento e che possono contribuire ad affrontare problemi e situazioni reali”. Un esempio? Una app che simula una passeggiata nell’aeroporto di Boise, progettata per offrire alle persone autistiche la possibilità di esercitarsi con le procedure aeroportuali.

Possibilità reali

Chi è affetto da disturbi dello spettro autistico raggiunge la maggior parte dei traguardi faticosamente, combattendo giorno dopo giorno, un millimetro alla volta. Le persone autistiche spesso si fanno spazio nella vita grazie alla loro resilienza e al loro coraggio di fronte a ostacoli costanti. La passione per i videogame può essere talvolta un modo per superare le sfide quotidiane: a qualcuno potrebbe aprire una carriera nella progettazione 3D, ad altri offrire l’opportunità di diventare degli abili sviluppatori. Tutte opportunità possibili grazie a quella che per molti può essere una semplice passione e che, in alcuni casi, può avere risvolti meravigliosamente impensabili.

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