Dopo il rilascio e recensione della versione reference della Radeon RX 480 durante lo scorso giugno, quest’oggi è il giorno di recensire l’ASUS RX 480 ROG STRIX.
La RX 480 è basata su Polaris, la GPU con nome in codice Ellesmere è prodotta con il processo produttivo a 14nm ed è dotata di 2304 Stream Processor, 144 TMU, 32 ROP e 8 GB GDDR5.
Questa versione ha un frequenza uguale al modello reference, nello specifico di 1266 MHz e come alimentazione aggiuntiva è necessario un singolo connettore a 8-pin.
Il dissipatore DirectCU III utilizza una soluzione a tripla ventola con tecnologie 0dB, che aumenta del 105% la pressione statica sul dissipatore ed offre un raffreddamento migliore del 30% nel gaming oltre ad una silenziosità tripla rispetto alla versione reference. Inoltre sono presenti una serie di LED RGB anche sul backplate per offrire un’illuminazione personalizzabile con milioni di combinazioni cromatiche e sei diversi effetti luminosi.
Le uscite video sono: due HDMI 2.0b, due DisplayPort 1.4 e una DVI dual link. La DisplayPort 1.4 supporta le più recenti e future risoluzioni tra cui: 1080p @240Hz, 1440p @240Hz, 4K @120Hz o perfino 1440p @190Hz “ultrawide”. Viene inoltre supportato l’HDR e codifica/decodifica hardware per la registrazione 4K utilizzando il codec H.265.
Sulla RX 480 STRIX sono presenti due connettori a 4-pin per collegare due ventole aggiuntive e sincronizzare gli RPM con quelli della scheda video.
[nextpage title=”Analisi Tecnica”]
Con la RX 480 AMD immette sul mercato la prima soluzione basata sui 14 nanometri Samsung / GLOBALFOUNDRIES
La scheda mantiene tutte le caratteristiche elaborative di Tonga ma le CU sono state portate a (2304 shader) e le TMU passano a 144. Rimane inalterato il rapporto tra ROP e banda, con 32 ROP su un bus di 256bit ma ben più veloce. Le memorie che equipaggia la RX480 sono le potenti ed a bassi timing, samsung K4G80325FB-HC25 8gbps, capaci di 256gb/s di banda passante.
Ogni rasterizzer è composto da 9 CU, separato da un ponte per gli export sulle ROP, ogni raster accede a 8 ROP. Sulla cache sono stati utilizzati molti transistor, il tutto per cercare di rendere migliore la parallelizzazione del flusso dati, ora la cache l2 passa da 768KB a 2MB.
Anche Nvidia ha lavorato molto sul rapporto cache, questa ha bisogno di più cicli di accesso ma può contenere molti più dati da caricare all’istante, per fornire sempre più maggiormente gli shader, vista la potenza teorica di ben 5,9 tera flops. Una potenza matematica e teorica in ALU, capace di eguagliare la GTX 1070 di NVIDIA.
Dentro il Compute Engine
All’interno del compute engine, troviamo lo scheduler che comanda le ALU. Come detto in precedenza, le quattro unità vettoriali, contengono 16 ALU a testa e 256kb di cache per vettore. Internamente possiamo notare i 16 load store, i 16kb di cache l1 e le ben 4 texture unit (TMU), posizionate nello stesso rapporto già visto con Nvidia, ovvero 4 ogni 64 shader o cuda cores.
Schema completo del chip Polaris
Lo schema è essenzialmente per utenti particolarmente esperti ed attenti, ma possiamo vedere subito, che il chip è del tutto completo, nessun rebrand con più CU, come avvenne per Tonga.
Possiamo vedere dal grafico 36 CU, 4 a rasterizzatore, e le relative TMU affiancate dalla cache l1, disposta sotto le CU e la corposa cache l2 da ben 2mb con 8 partizioni da 256kb..
Memory Compression
Notevoli le migliorie anche sul fronte memoria, il 40% sbandierato sia da AMD che Nvidia, non produceva i risultati sperati, tanto che spesso si arrivava a soglie del 17-20-25% massimi. Ora Polaris è in grado di decomprimere qualsiasi formato, ed in qualsiasi valore, in scala 8:1 / 4:1 / 2:1. Il valore di 2:1 non veniva compresso, saturando porzioni di banda sequenziali, ora con la nuova modalità si riesce a decomprimere qualsiasi formato, raggiungendo il vero valore teorico impostato sia da Nvidia che da AMD.
La Hawaii 290, pur vantando ben 320gb/s non riusciva ad accedere ad oltre 263gb/s, fattore che la rende più sbilanciata rispetto a Polaris, considerando che tale schede ha il doppio delle ROP senza compressione.
Primitive discard
AMD come sottolineato ha una potenza sulle ALU ben sopra alla rivale Nvidia, ma non integra polymorph engine ogni 128 shader come la rivale, si serve sempre dei raster, da cui elabora solo un triangolo su ogni raster, ma la vera difficoltà è data dall’espulsione dei micro triangoli, fattore che spesso nei giochi come The Witcher, basati su un massiccio uso di tassellazione, o sui bench sintetici heaven benchmark (backface culling), facevano crollare la scheda perchè la pipeline grafica si ingolfava di dati, non eliminando a dovere la geometria già calcolata.
Il PDA, compatibile solo con le GPU Polaris o Vega di prossima generazione, fa in modo che la geometria venga espulsa subito, dopo tutte le operazioni sui vertici senza andare ad intasare i buffer. Siamo certi che questo sarà un bel guadagno nei giochi Gameworks Nvidia.
[nextpage title=”Piattaforma e Metodologia di Test”]
Il sistema da test utilizza una versione pulita di Windows 10 appena installata su SSD. Windows, videogiochi e i programmi da benchmark sono aggiornati all’ultima versione.
Dove possibile i benchmark sono svolti almeno due volte.
Tutti i risultati sono registrati con Fraps e I consumi del sistema vengono misurati tramite Wattmetro, OC e temperature gestiti da Radeon WattMan.
Piattaforma
Intel i7 5820K 4.3GHz
Fatal1ty x99 Professional
HyperX Predator 4x4GB DDR4 2400MHz
SSD 850 EVO 500GB
Antec HCP-850w Platinum
Radeon Software Crimson 16.11.3
GeForce 375.86
[nextpage title=”3Dmark, Heaven, Valley”]
[nextpage title=”Crysis 3″]
[nextpage title=”La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor”]
[nextpage title=”Tom Clancy’s The Division”]
[nextpage title=”Rise of the Tomb Raider”]
[nextpage title=”The Witcher 3: Wild Hunt”]
[nextpage title=”Total War: WARHAMMER DX12″]
[nextpage title=”Temperature, Consumi”]
Temperature
Ottime prestazioni del dissipatore DirectCU III, buona silenziosità con temperature massime di 68°C.
Consumi
[nextpage title=”Conclusioni”]
ASUS ha progettato un dissipatore con una qualità costruttiva ottima e capace di raffreddare perfettamente in completa silenziosità. Il design total black è il classico di ASUS con linee che donano un look aggressivo cpmparticolare retroilluminazione RGB che caratterizza anche il backplate.
La RX 480 ROG STRIX offre ottime prestazioni per il gaming a risoluzioni FHD ma anche in QHD con i giusti compromessi grazie agli 8GB GDDR5. L’architettura Graphics Core Next (GCN) è pienamente compatibile con l’Async Compute che porta a benefici prestazionali nei videogiochi Vulkan (Open GL) e DirectX 12. Vengono inoltre supportate le ultime tecnologie firmate AMD tra cui FreeSync, TruAudio e LiquidVR.
Il prezzo superiore di 30€ alla concorrenza è giustificato dalle prestazioni e solidità del dissipatore, questa versione ROG Strix è una valida scelta da tenere in considerazione.
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