Il creatore di Dragon Quest, Yuji Horii, ha accettato il Lifetime Achievement Award alla 22esima edizione dei Game Developers Choice Awards.
Il Lifetime Achievement Award riconosce la carriera e i risultati di uno sviluppatore che ha avuto un “impatto indelebile sull’arte dello sviluppo dei giochi e dei giochi nel loro complesso”.
Di seguito la trascrizione completa del video messaggio di Yuji Horii:
“Salve, sono Yuji Horii. Vi ringrazio molto per avermi scelto per ricevere il prestigioso GDC Lifetime Achievement Award.
Quando ero piccolo, amavo leggere manga, e per tutta la scuola media e il liceo, ho sognato di diventare un autore di manga. All’università, mi sono unita alla società dei manga, dove disegnavo i miei manga, aiutavo gli artisti professionisti con i loro manoscritti e fornivo illustrazioni e articoli per le riviste. Anche dopo la laurea, ho lavorato per un po’ come scrittore freelance. Ma poi è successo qualcosa che ha cambiato tutto: l’arrivo del computer di casa.
Ho letto per la prima volta dei computer in un articolo di giornale, ed ero assolutamente affascinato da questa nuova invenzione. Uscii e ne comprai subito uno. Mi era sempre piaciuta anche la matematica, quindi mi misi subito alle prese con il mio nuovo giocattolo. Ho imparato da solo a programmare e ho iniziato a creare i miei giochi per divertimento. In quel periodo Enix, oggi Square Enix, stava organizzando un concorso di programmazione di giochi. Ho proposto uno dei miei giochi e ho vinto. È così che è iniziata la mia carriera nell’industria dei giochi – e continua da quasi 40 anni.
Vinsi il concorso con un gioco d’azione che avevo fatto per divertirmi. Tuttavia, all’epoca mi piacevano di più i giochi d’avventura, ed è quello che ho deciso di fare dopo. Un gioco in cui si progredisce nella storia mentre si gioca, con omicidi che avvengono uno dopo l’altro – The Portopia Serial Murder Case. In Portopia, la persona che ti dà il comando “Cosa farai dopo?” è in realtà l’assassino. Questa svolta mi ha procurato un sacco di buone recensioni e molte altre richieste di fare nuovi giochi.
Una delle cose fantastiche dei computer è la loro natura interattiva. Devi solo immaginare quello che un giocatore farà e poi programmare il sistema per reagire ad esso. Mi piaceva molto questo tipo di narrazione sistematica. Amavo anche i giochi di ruolo come Wizardry e Ultima, dove il gameplay seguiva i binari stabiliti dalla storia. Così ho creato la mia versione: Dragon Quest.
Per me, Dragon Quest era come un manga, con la storia che si svolgeva attraverso brevi conversazioni. Era come un manga che si poteva giocare sul computer. Io e il mio team stiamo lavorando all’ultimo capitolo della serie, Dragon Quest XII, oltre a molti altri titoli. Spero che tutti nel mondo li apprezzino tanto quanto voi avete apprezzato Dragon Quest XI. Avremo presto altri annunci per voi!”