Yooka-Laylee – Recensione

Mancano pochi giorni al rilascio ufficiale di Yooka-Laylee (previsto per l’11 aprile), titolo di Playtonic finanziato con un paio di milioni di dollari su Kickstarter, con la promessa di riportare in auge il vecchio genere dei platform (prendendo come riferimento Banjo-Kazooie), genere che andava molto di moda negli anni addietro, ma che nei giorni nostri su PC è relegato a pochissimi titoli di nicchia o come titoli di punta sulle console Nintendo. Ce l’avrà fatta il team composto da sviluppatori ex-Rare a mantenere le sue promesse? La risposta non è così scontata come sembra…

Operazione Nostalgia

Yooka e Laylee sono i due protagonisti della storia: il primo è un camaleonte verde che tutti scambiano per una lucertola, e il secondo è una pipistrella viola, sua amica, e insieme formano un duo inseparabile. La storia, che poi è solo il solito pretesto per comporre l’avventura, prevede che il cattivissino Capital B, assieme al suo assistente Dr. Quack – una testa di anatra infilata dentro un distributore di chewing-gum, creano un macchinario per risucchiare tutti i libri del mondo, tra cui il cosiddetto Libro Unico, libro che i due protagonisti trovano in una vecchia nave naufragata che è diventata la loro nuova casa, e che è dotato di poteri inimmaginabili. Inutile dire che il piano di Capital B è quello di usare il Libro Unico per riscrivere l’universo, ma i suoi piani verranno intralciati dal fatto che le Pagie, pagine dorate cui il libro è composto, si disperdano nei vari mondi di gioco, e spetterà al giocatore scovarle e mandare a monte per sempre i malvagi piani del cattivone di turno.
Naturalmente, oltre alle Pagie, i due dovranno trovare anche diversi altri collezionabili, una presenza costante in quasi tutti i platform vecchio stile prima ancora che questo termine venisse anche solo coniato, ed è composto da piume e upgrade per il nostro alter-ego. Mentre gli upgrade consentono di ottenere bonus come salute ed energia extra, le piume sono importanti in quanto sono la moneta di scambio con cui comprare mosse aggiuntive da Trowzer, un simpatico serpente truffaldino. Tali mosse non sono solamente cose relegate al combattimento, ma sono praticamente tutte mosse e abilità che migliorano e ampliano l’esplorazione e l’interazione con l’ambiente, e sono fondamentali per proseguire nell’avventura e per prendere quante più Pagie possibili, come il potersi arrotolare e affrontare i pendii più insidiosi senza scivolare oppure il poter ingurgitare bacche speciali e usarle come armi per difendersi o risolvere puzzle.
Le Pagie stesse sono praticamente la ricompensa non solo di una esplorazione scrupolosa, ma anche e soprattutto della risoluzione dei vari puzzle, mini giochi (come quella di fare una corsa su un vecchio carrello minerario) e del completamento delle missioni secondarie affidate ai numerosi NPC che popolano i vari mondi. Molti degli enigmi ambientali richiedono una buona osservazione dell’ambiente, in quanto gli indizi non vengono mai consegnati al giocatore, il quale deve capire da sé cosa fare, anche se alla fine la soluzione dell’enigma è sempre vicino alla Pagie stessa, e se non la si trova, quasi sicuramente è perché semplicemente non si ha ancora imparato una mossa indispensabile per portarla a termine.

I mondi di gioco sono 6, di cui uno è la Torre d’Alveorio, gli altri cinque invece sono contenuti in altrettanti libri sparpagliati dentro la Torre stessa, che quindi funge da hub centrale. Ogni mondo contenuto in un libro è composto da una enorme, coloratissima mappa infarcita di puzzle, cose da fare, personaggi con cui parlare e oggetti da raccogliere. Tuttavia, questi mondi vanno sbloccati spendendo un certo numero di Pagie, oppure si possono espandere, e sta al giocatore decidere come sfruttare le proprie Pagie.
L’espansione di una mappa consiste semplicemente che nella mappa vengono aggiunte nuove zone prima inesistenti, dando pertanto un incentivo a rivisitare vecchie mappe già esplorate. Tuttavia viene un po’ meno lo stimolo per completare al 100% del gioco, in quanto non è necessario recuperare tutte le 145 Pagie per completare il titolo e vedere i titoli di coda. Per la cronaca, servono in media 12 ore per arrivarci, ma questo varia sensibilmente a seconda di quanto vorreste esplorare i singoli mondi.

Sperduti tra le pagine di un libro

Il level design delle varie mappe è alquanto aperto e articolato, ma mai dispersivo, e sono molto belli da vedere e da esplorare, con l’unica eccezione del mondo 4, ambientato in un casinò, e tra tutti i mondi questo è il meno riuscito. Sebbene l’idea di per sé sia interessante, il dover recuperare gettoni che vanno usati per comprare Pagie giocando a slot machine (che a discapito del nome la fortuna non c’entra niente) o a emuli del pachinko non è entusiasmante né è quello che si cerca in un gioco di questo tipo. Anche i vari quizzoni a risposta multipla alla quale bisogna partecipare sono abbastanza una scocciatura, ma non tanto per l’idea in sé, che ci può stare, quanto il fatto che siano obbligatori e che in certi casi mettono a dura prova la memoria del giocatore e si finisce per rispondere a caso. Alcune domande prevedono di rispondere a quale sia il nome di un certo personaggio che viene mostrato, ma in altri casi vengono poste domande alle quali è davvero difficile rispondere, come “che cosa è appeso sulla casa di Yooka e Laylee?” (particolare che verrà ignorato dalla stragrande maggioranza dei giocatori) oppure “da quanto tempo stai giocando?”, con risposte che prevedono tempi con uno scarto di manciate di minuti tra di loro loro risultando pertanto impossibile da dedurre la risposta con la logica o anche con spirito umoristico.
Fortunatamente a parte queste cadute di stile, i mondi restanti si difendono bene in quanto a grandezza e al lato artistico, e si lasciano esplorare con grande soddisfazione.

Sebbene dal punto di vista platform sia soddisfacente, lo è un po’ meno dal punto di vista dei comandi.
I comandi di per sé sono molto reattivi e precisi (tranne di un certo veicolo nel mondo 2, e guidarlo diventa quasi un incubo!), ma non lo è la telecamera, e già dopo pochi istanti si capisce che diventa il nemico numero uno del giocatore. Essa è lenta da girare, va dove vuole lei e spesso non dove vuole il giocatore, e questo crea situazioni dove può creare confusione e possibilmente situazioni dove si muore o si perde salute per un salto fatto male per colpa appunto dell’inquadratura sbagliata. In alcuni frangenti si posiziona in modo fisso, dando una buona visuale, ma non sempre purtroppo è così, e a volte è pensata per creare l’illusione di un platform 2D, una idea tutto sommato carina e che funziona. Il fattore telecamera è un problema che da sempre è presente in praticamente ogni platform esistente, e Yooka-Laylee non fa purtroppo eccezione, e su questo fronte si poteva fare davvero di più.
Altra magagna ereditata dai vecchi platform è la presenza di combattimenti del tutto inutili. Sparsi per il livello infatti ci sono dei piccoli nemici, dei minion il cui scopo è solo quello di infastidire il giocatore, e che cadono a terra dopo uno o due colpi di coda. Sebbene i loro attacchi causino danni, alla fine il 99% delle morti avverrà per cadute o durante gli scontri con i boss, quasi mai contro un combattimento con i minion. Scordatevi quindi tattiche sopraffine di combattimento e combo da imparare a memoria, non c’è niente di questo in Yooka-Laylee.
Viceversa, la situazione cambia enormemente con i boss, i quali sono davvero ispirati, diversi tra loro, e soprattutto, sanno dare il filo da torcere e richiedono tattiche, una buona padronanza delle proprie mosse e memorizzare i loro pattern.
Le sezioni platform invece sono buone ma non sfociano mai nella frustazione né sono di una difficoltà insormontabile, se non in un paio di sezioni davvero difficili, dove basta un errore (e basta davvero poco per farlo) per dover ricominciare tutto daccapo l’intera sezione. Globalmente, per chi è cresciuto a pane e platform come il già citato Banjo-Kazooie, ma anche titoli come Croc, i Rayman in 3D o Spyro, si sentirà praticamente a casa.

Ma guarda quanto è bello!

Sul fronte tecnico-grafico, Yooka-Laylee si difende davvero bene, proponendo mondi colorati e vivaci, ed è mosso dal motore Unity. Il gioco in sé non soffre di cali, ed è sempre stato in grado di girare ben al di sopra dei 100fps, anche se la parte più debole è la profondità di campo, che offre panorami molto sfocati, il che è un peccato, perché alcuni scorci sarebbero da cartolina. Una opzione per renderla un pelino più definita sarebbe stata gradita, ma come si può immaginare, le opzioni grafiche sono scarne.
Un’altra nota dolente è rappresentata dalla combo mouse e tastiera: sebbene il gioco la sfrutti bene, i comandi non possono essere rimappati (quelli di default comunque sono abbastanza comodi), e il gioco mostra solamente gli input per il pad. Di per sé non è un grossissimo problema, se non per alcune occasioni dove si deve accettare o rifiutare una proposta, ma per qualche ragione con la tastiera è impossibile rifiutarle, rendendo obbligatorio uscire nell’hub o nella partita e ricaricarla nel caso si voglia declinarla. Sia chiaro, queste decisioni sono solo accettare o rifiutare di fare sul momento un minigioco o una missione, niente che possa influire la trama del titolo!
Sul fronte sonoro, un plauso alla colonna sonora che è semplicemente sublime e si integra perfettamente agli ambienti di gioco, proponendo brani memorabili e mai irritanti. E a proposito di “irritazione”, ci sono i dialoghi: di certo non brillano per profondità letteraria, infatti sono testi molto semplici, quasi infantili, e ogni tanto scappa pure una battuta che può far sorridere, ma tutti i personaggi di gioco che parlano, lo fanno balbettando mugugni a ogni sillaba, e sebbene sulle prime sia anche simpatico, in realtà basta davvero poco tempo perché diventino irritanti e strazianti.

Commento finale

Yooka-Laylee è un platform grazioso e colorato, spensierato e simpatico, che per farsi riconoscere sfrutta la leva dei vecchi esponenti del genere, ereditandone non solo lo stile e i salti fatti al millimetro, ma purtroppo anche i difetti storici del genere, come la telecamera ballerina e i combattimenti contro i minion semplicemente inutili, condito da una realizzazione tecnica appena sufficiente, più diversi alti e bassi nel complesso. Proprio per questo è un titolo che spaccherà il pubblico in due, dividendolo tra chi adorerà il gioco perché gli sembrerà di essere ritornato indietro con gli anni, e tra chi invece non riuscirà a farselo piacere perché appunto non fa praticamente nulla per innovare o anche solo correggere i difetti del genere. Se siete tra coloro che vogliono rivivere le vecchie glorie e sono disposti a chiudere un occhio sui suoi difetti, con Yooka-Laylee avrete pane per i vostri denti, in quanto vi offrirà una buona sfida condito da diversi mondi che sanno offrire un buon level design, una buona direzione artistica e una progressione interessante dei personaggi; viceversa, se pretendete un gioco perfetto su tutti i fronti e che sia innovativo, lasciate perdere o attendete un forte sconto.
Pertanto, sì, Playtonic ha mantenuto la sua promessa, ma questo per alcuni potrebbe non essere una buona notizia.

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