Urban Empire – Recensione

L’idea alla base di Urban Empire è molto interessante, unire delle meccaniche tipiche dei city builder, a un sistema politico ben costruito, è sempre stato il sogno di molti appassionati del genere, che pur apprezzando giochi come Cities: Skylines, sentivano la mancanza di una gestione politica. Ma sarà riuscito Urban Empire a convincerci? Trovate la risposta nella nostra recensione.

Piccoli Trump falliscono

Appena avviata la nostra prima partita, notiamo subito una differenza rispetto ai classici “city builder”, infatti in Urban Empire il nostro sindaco non sarà una persona anonima, ma un appartenente a una delle 4 famiglie nobili che potremo scegliere, ognuna con le proprie idee e tratti. Ogni famiglia avrà 5 esponenti, uno per ogni Era.(ma di questo aspetto parleremo meglio più avanti) Dopo aver scelto la nostra famiglia, il nostro compito sarà quello di fondare una nuova città, e guidarla dal 1820 al 2020. All’inizio non saremo indipendenti, ma saremo vassalli dell’Imperatore austriaco, anche se le interazioni con lui sono nulle, ci saremo aspettati qualche meccanica relativa all’impero, ma tolto qualche evento casuale, non sentiremo mai la presenza del nostro sovrano. Con l’arrivo dei primi cittadini nella nostra città, ci sarà anche la formazione del consiglio cittadino, in cui saranno presenti i rappresentanti dei più grandi partiti della città, ognuno con un proprio numero di consiglieri, in relazione al suo supporto popolare. Ogni nostra decisione dovrà essere approvata dal consiglio, (dalla costruzione di una nuova scuola, all’aumento delle tasse) che andrà a votare ogni proposta che noi faremo. I differenti partiti andranno a rappresentare anche diverse visioni politiche, quindi ci saranno partiti di destra, di sinistra e di centro, ognuno con le proprie idee. Per fare un esempio, un partito di destra voterà con piacere l’abbassamento delle tasse, mentre quelli di sinistra saranno più restii, preferendo un ampliamento dei servizi pubblici. Si potranno anche far votare degli editti, con cui per esempio potremo dare più diritti alle donne,oppure vietare la prostituzione e il gioco d’azzardo, ognuno di questi ci darà bonus o malus, e saranno sbloccati andando avanti con gli anni.

Non sempre la nostra opinione sarà uguale a quella della maggioranza del consiglio, che potrebbe anche votare contro una nostra proposta. I due fattori principali che faranno decidere la maggioranza di un partito, se votare si o no a una proposta, sono il political compass(in parole povere la loro appartenenza politica) e il goodwill.(il nostro potere politico su quel partito) Per far approvare una legge che il consiglio non vuole, dovremo spendere il nostro goodwill, (che si guadagna con il tempo,oppure approvando delle leggi che piacciono a quel determinato partito) minacciando, chiedendo o pregando un partito di votare la nostra proposta. Con la minaccia si otterrà un maggior supporto da quel partito, ma si spenderà anche più goodwill, d’altra parte pregando ne spenderemo di meno, ma otterremo anche meno supporto. A complicare le cose, dall’inizio del 1900, non saremo più un sindaco insostituibile, ma il consiglio voterà ogni 6 anni se farci rimanere o meno, decretando il game over nel caso non ci riconfermasse. Queste elezioni ci metteranno in una posizione più difficile, in quanto saremo costretti a non spendere tutto il nostro goodwill per far passare le leggi, ma dovremo mantenerlo in vista delle elezioni, cosi da assicurarci la riconferma. Anche se può risultare interessante da fuori, l’intero sistema politico è fin troppo basilare e ripetitivo, basandosi su una ripetizione di azioni all’infinito, proponi la modifica al consiglio, influenza i partiti, ripeti. Le elezioni seppur interessanti sulla carta, sono veramente difficili da perdere, mentre la possibilità di spiare i partiti, che otterremo più avanti nella partita, non muta più di tanto il sistema politico, che rimane fisso sul ripetersi di quelle azioni. Da segnalare anche la poca libertà di azione, che avremo nel decidere l’agenda politica della nostra città, perché se per esempio sceglierete la famiglia conservatrice, volendo creare una città moderna del 2017, in cui gli omosessuali vengono uccisi agli angoli delle strade, le donne non hanno alcun diritto e i bambini lavorano più di 10 ore al giorno, non potrete. Il gioco vuole che nel 1850, la nostra città dia più diritti di un qualsiasi paese europeo del 1950, e noi potremo fare ben poco per opporci, sia perché dovremo opporci praticamente a tutto il consiglio, a ogni proposta progressista che i partiti faranno, sia perché dando diritti avremo solo bonus e quasi mai dei malus. Se però vorreste comunque provare a inseguire il vostro sogno di una città senza alcun diritto, vi segnaliamo che potreste trovare dei strani alleati. Abbiamo notato infatti, che alcune volte i partiti si dimenticano la loro appartenenza politica, potrebbe succedere che un partito di sinistra voti più a destra della destra stessa.

New York mi fa un baffo

Lo sviluppo tecnologico è stato diviso in 5 Ere, al passaggio a una nuova Era, sbloccheremo la possibilità di sviluppare delle nuove tecnologie, che riflettono le scoperte fatte in quegli anni. Man man che sviluppiamo nuove tecnologie, l’aspetto della nostra città muta, e i servizi da dare ai nostri cittadini,aumentano sempre di più. Si passa dal dover dare solo il gas o al massimo l’acqua nelle prime Ere, a internet, elettricità e ferrovie in quelle successive. Prima di parlare dell’anima da “city builder” di Urban Empire, siamo costretti a fare una precisazione, come gli stessi sviluppatori specificano, non dovete aspettarvi un Cities: Skylines con la politica, perché questo è un “city ruler”non un “city builder”, una differenza sottile ma essenziale, per capire perché gli sviluppatori si sono concentrati, più sul gestire la nostra città, che sul costruirla. La città sarà divisa in distretti, delle zone delimitate da noi, in cui si andranno a creare gli edifici. Queste zone sono già munite di strade, quindi non avremo la libertà di costruirle, ma dovremo unicamente potenziarle, tramite un pannello nel distretto in cui aumentare, in caso di bisogno, il livello delle strade. Il nostro compito sarà posizionare i servizi essenziali,(come cliniche, stazioni di polizia ecc….) per riuscire a far felici i nostri cittadini, e migliorare le infrastrutture dei nostri distretti, cosi da far crescere le nostre industrie. Anche le infrastrutture come l’elettricità non potremo posizionarle noi, ma saranno gestite e posizionate automaticamente, noi dovremo solo andare nel pannello del distretto, e aggiungerle. Altri interventi che potremo fare, riguardano la scelta di quanta zona industriale, residenziale e commerciale vogliamo nel nostro distretto. Questo potremo deciderlo tramite il pannello del distretto, andando a aumentare o diminuire la percentuale di queste zone. Calcolando che aumentare la felicità dei nostri cittadini tramite i servizi è , almeno nella prime Ere, disastroso per quanto riguarda i guadagni, mentre la nostra città cresce avremo veramente poco da fare. Dopo aver creato 4-5 distretti, cosa che si deve fare abbastanza rapidamente, dovremo unicamente stare a guardare mentre la nostra città cresce, senza poter fare dei grossi interventi. Se i nostri guadagni ce lo permettono, possiamo aggiungere delle nuove infrastrutture, ma la loro costruzione e gestione è completamene automatica, quindi dopo averle create staremo di nuovo a guardare. Inoltre senza la possibilità di creare settori industriali e commerciali mirati, come una zona commerciale turistica e cose simili, la pianificazione della nostra città è inesistente, e le nostre città saranno tutte uguali, non potendo creare né le strade né un’economia della città differente, cosa che va a penalizzare molto la rigiocabilità. Capiamo che gli sviluppatori non volessero fare un “city builder”, quindi le possibilità di costruzione della città sono limitate, ma qui si sono tolte meccaniche di costruzione, che sono state rimpiazzate da nessuna meccanica di gestione, anzi anche queste sono inferiori rispetto a un city builder. Anche se la politica dovrebbe essere il vero perno del gioco, senza la presenza di una gestione e costruzione della nostra città degna di nota, questa risulta inutile.

Se nella costruzione e gestione della città, abbiamo notato alcune falle, il sistema economico riesce a essere anche peggio. Il problema più grande è la sua cripticità, le interfacce che dovrebbero darci delle informazioni utili, sono senza alcun senso ben nascoste, e non essendo questo sistema intuitivo, le vostre prime partite saranno quasi sicuramente un grande fallimento, con il vostro budget perennemente in rosso, e molte industrie in bancarotta. Andare in rosso sarà veramente facile, per colpa dell’altissimo costo di mantenimento di tutte le strutture, per esempio anche una sola clinica basterà per mandarci in rosso con i guadagni. Alzare le tasse può aiutare, ma se le alzeremo alle nostre industrie queste falliranno, facendoci andare ancora più in rosso. L’unica soluzione a questo casino, è non curarsi per nulla dei nostri cittadini, e puntare solo sulla costruzione di ferrovie, collegamenti elettrici e in generale infrastrutture che potenziano le nostre industrie, cosi da farle crescere molto velocemente. Anche dopo aver compreso l’economia del gioco, siamo rimasti comunque insoddisfatti, perché ci aspettavamo una gestione economia più interessante e innovativa, in quanto da un “city ruler” questo ci si dovrebbe attendere.

Reparto Tecnico

Siamo rimasti soddisfatti dal reparto sonoro, che sia nelle musiche che nel doppiaggio ci è molto piaciuto. Mentre graficamente lascia molto a desiderare, non stiamo dicendo che sia brutto, diciamo che si pone nella media senza eccellere. A migliorarlo ci pensa anche l’avanzamento tecnologico, che farà cambiare radicalmente la nostra città. Le prestazioni sono buone in Early Game, ma più ci si avvicina alla fine, più la nostra città diventa ingestibile. Con un I5 6500, 8 GB di Ram e una R9 280, non mettendo il gioco al massimo, abbiamo notato delle prestazioni veramente pessime nel late game. Nei primi 120 anni si riesce a giocare abbastanza tranquillamente, senza troppi problemi, ma dopo il 1940-50 si inizieranno a avere dei grossi problemi, e saremo costretti a giocare sotto i 20 fps, e anche meno quando saremo arrivati al 2020. Speriamo che le prossime patch possano migliorare un po’ la situazione, che per adesso non è delle migliori.

Conclusioni

Urban Empire è un’occasione sprecata, rileggendo la recensione forse ci siamo andati un po’ troppo pesante, ma noi siamo i primi a essere dispiaciuti, perché ci aspettavamo un gioco molto diverso. Comunque anche con tutti i problemi che vi abbiamo elencato, non riteniamo sia giusto bocciarlo, in quanto vogliamo premiare anche il coraggio dei Reborn Interactive, che hanno tentato di portare un po’ d’innovazione, tramite un sistema politico riuscito solo a metà. Agli appassionati del genere diciamo, che se l’idea alla base di un “city ruler” vi piace, allora continuate a tenerlo sott’occhio, perché i margini di miglioramento ci sono, sia tramite patch e DLC, sia tramite le mod. Certo i miglioramenti forse non saranno epocali, in quanto non stiamo parlando di un Early Access(formula che secondo noi avrebbe giovato al gioco), ma di un gioco già bello che finito, quindi la formula non può variare più di tanto, però la speranza è l’ultima a morire. A questo prezzo e in queste condizioni, vi consigliamo di non comprarlo, mentre fra alcuni mesi magari in sconto, se siete appassionati del genere, potrebbe risultare un buon acquisto, giusto per provare qualcosa di un po’ diverso.

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