Prendete il vecchio classico anni ’80 Asteroids, dove con una leva si comandava il movimento dell’astronave e con l’altra la direzione dello sparo, rivestite il tutto con una grafica moderna e dall’accattivante design fumettistico, ambientatelo nel vecchio west e cosa otterrete? Ma Secret Ponchos, che domande!
Il gioco di cui andiamo a parlare oggi nella sua versione Early Access, prende spunto dalle meccaniche classiche dei “twin shooter” per proporci un titolo fresco ed originale, dove un gameplay dal sapore classico si coniuga con implementazioni tipiche moderne.
Secret Ponchos dicevamo, è un twin shooter ad ambientazione west esclusivamente multiplayer, fatta eccezione per la modalità allenamento contro i bot, dove square composte da 2 pistoleri si danno battaglia tra vecchi cimiteri nel deserto, o al chiaror di luna fuori qualche saloon malfamato, in sanguinosi team-deathmatch. Al contrario dei classici del genere come Geometry Wars o Renegade Ops, dove bisognava sbaragliare orde di nemici in un frenetico turbinio di proiettili vaganti ed esplozioni di pixel, questo Secret Ponchos pone l’attenzione sullo scontro 2vs2, favorendo un’approccio più tattico e ponderato, dove il coordinamento dei membri del team risulta essenziale per la buona riuscita della partita, lasciando quindi da parte il vecchio “spara-spara brainless” dei titoli da cui prende spunto.
Essendo un titolo esclusivamente dedito al PvP conoscere bene i personaggi è fondamentale non solo per saperli controllare al meglio, ma anche per prevedere le mosse dei vari pistoleri presenti in-game. I personaggi al momento sono 5, tutti estremamente ben caratterizzati, sia nello stile di combattimento che nel character design, che rende senza dubbio omaggio allo stile grafico di Jamie Hewlett.
Il gameplay dei personaggi è solido, e lascia intendere che gli sviluppatori hanno pensato accuratamente al bilanciamento dei vari protagonisti ed alle loro abilità speciali. Ad esempio Killer, una vecchio pistolero decrepito (ma non lasciatevi ingannare dal sua aspetto vetusto) è dotato di un grosso revolver, lento ma letale, e di un coltello, che oltre ad esser usato in melee può anche esser lanciato per stunnare l’avversario, lasciando al compagno di squadra il compito di uccidere il nemico così immobilizzato. Poi cè Deserter, ex gendarme del far west ora dedito alla vendetta dopo il tradimento dei suoi commilitoni, largo come una carovana se ne và in giro con un fucile a baionetta, capace di sparare colpi a lunga distanza, o di infilzare i malcapitati sulla punta della lama posta sul fucile. Per chi preferisce un’approccio più veloce alla “hit&run” cè Red Kid, giovane ragazzo dalla chioma rossa che con le sue doppie pistole e la sua agilità darà dal filo da torcere ai nemici, grazie alla modalità di fuoco rapido, o al doppio sparo in grado di stunnare gli avversari. Concludono il rooster Matador, affascinate spagnola armata di stiletto, adatto ad uno stile offensivo scattante e pungente, ed infine Phantom Poncho, misterioso pistolero messicano cui volto è celato da una maschera di teschio, che con il suo canne mozze e la lunga frusta ben si presta a combattimenti a corto ed a lungo raggio.
Al posto dei punti exp, Secret Ponchos adotta, rifacendosi al far west, un sistema di “taglia” sulla testa del pistolero. Più punti otterrete durante i vari match e più la vostra taglia salirà, facendovi ottenere dei punti spendibili per migliorare alcune caratteristiche del personaggio, ogniqualvolta supererete una certa soglia di denaro. Questo sistema, oltre a calarci ancora di più nella calda atmosfera dei duelli da saloon, aggiunge un po di pepe ad ogni combattimento, perchè se è vero che la taglia aumenta con i punteggi e le vittorie, può anche diminuire a seguito di una sconfitta e di una partita decisamente ingloriosa. Da questo punto di vista è chiaro che l’intenzione dei ragazzi di Switchbalde Monkeys è quella di puntare sin da subito ad un pubblico hardcore, che cerca un titolo competitivo e gratificante se giocato in team.
Al momento il gioco soffre però di alcuni problemi, che non gli permettono ancora di essere la piccola gemma che merita d’essere. Primo fra tutti e la scarsità di giocatori presenti. Spesso e volentieri ci si mette svariati minuti prima di riuscire a dar inizio ad un match, ed alla lunga i nomi dei giocatori che si incontrano iniziano a ripetersi, segno che se da una parte c’è un pubblico a cui Secret Ponchos diverte anche per lunghe sessioni, è comunque ancora troppo ristretto per permettere un matchmaking bilanciato, o modalità che prevedono scontro fra più di 4 giocatori assieme. Altro neo di questo titolo è il sistema di controllo. Nonostante sia straconsigliato di esperienziare Secret Ponchos con un pad collegato al PC, ci si può giocare anche con mouse e tastiera; se non fosse che mancano indicazioni su quali tasti fanno cosa (considerando che con un pad 360 sono 6 i pulsanti utilizzati più i doppi analogici per mira e movimento) e sopratutto è assente un menù per rimappare i tasti, di controller e tastiera. Mancano inoltre altre modalità di gioco alternative al solo team-deathmatch, che per quanto ben si presti alla tipologia di gioco potrebbe risultare troppo ripetitivo dopo qualche ora.
Consigliato sopratutto a chi cerca un gioco originale nel gameplay e che mira alla competitività, Secret Ponchos merita senza dubbio attenzione sia per la qualità che contraddistingue il gameplay e la varietà di personaggi e le loro abilità, sia per l’ottimo lavoro tecnico alla base, superiore alla media di molti altri titoli in Early Access. Se siete incuriositi potete acquistarlo, o anche solo avere maggiori informazioni, sia sul sito dedicato che sulla pagina di Steam.
