Un paese che vuole correre
Nel 1830 gli Stati Uniti sono un paese con una grande voglia di sviluppo, che però impatta contro la mancanza di infrastrutture adeguate a sostenere lo sviluppo dell’economia, qui entriamo in gioco noi. Il nostro compito, nel primo capitolo della campagna dopo aver finito il tutorial, è proprio posare i primi binari della ferrovia statunitense collegando le città della costa est. Per completare il capitolo dobbiamo, oltre che ovviamente collegare le città, anche compiere alcune missioni extra che ci aiutano ad aumentare la familiarità con le meccaniche del gioco. Se il primo capitolo ci mostra la ferrovia nella sua fase embrionale, andando avanti arriveremo negli anni della costruzione dell’imponente Ferrovia Transcontinentale. Grazie a dei bei filmati, molto curati nella loro realizzazione, possiamo vivere tutto lo sviluppo delle ferrovie statunitensi, forse con qualche imprecisione storica se si vuole essere puntigliosi, ma qualcosa di tranquillamente sorvolabile. Dopo aver affrontato la campagna potremo cimentarci in differenti scenari prestabiliti nella modalità scenario oppure rifinire un po’ le nostre abilità in quella sandbox, che ci permette di costruire senza limiti di denaro permettendoci quindi di provare tutto quello che ci frulla in testa. Se invece vogliamo cimentarci in una sfida personalizzata da noi, tramite la modalità libera possiamo cambiare le regole della partita a nostro piacimento.
L’importante è guadagnare
Il sistema economico di Railway Empire è semplice nella sua base ma di difficile gestione nel suo complesso; ogni città ha dei bisogni di beni da soddisfare, il nostro obiettivo è farli arrivare questi beni collegando le città alle attività produttive o fra di loro. Più soddisfiamo la richiesta di beni di una città più questa città cresce e quindi necessità di altri beni questa volta però lavorati, dobbiamo quindi creare delle industrie per produrli, sfruttando la nostra rete ferroviaria per farli arrivare facilmente le materie prime per la produzione, cosi da ottenere grandi guadagni tramite la vendita dei prodotti alle città. Railway Empire quindi non ci permette solo di gestire una rete ferroviaria ma potremo gestire un intero impero economico, avendo la possibilità di acquistare diversi tipi di attività produttive facendole prosperare, e quindi ricavandoci grandi guadagni, collegandole sapientemente alle città. Potremo, per esempio, acquistare un allevamento di bestiame per poi collegarlo a una città in cui è presente una nostra industria che produce carne, che quindi necessità di animali da macellare, per poi portare il prodotto lavorato in un deposito e venderlo a tutte le città della nostra rete ferroviaria. Se già gestire tutti questi fattori ci impiegherà molto tempo, a rendere le cose ancora più interessanti ci pensano i nostri concorrenti. Alla ricerca di guadagni tramite le ferrovie infatti non ci saremo solo noi, ma anche un numero variabile di compagnie rivali, che faranno di tutto, anche sabotare i nostri treni, per riuscire a metterci i bastoni fra le ruote. Oltre che ai tentativi di sabotaggio dovremo stare attenti anche a rimanere sempre davanti a loro in tecnologia, avere quindi i treni più veloci o con la forza di trazione, utile per trasportare le merci, più alta cosi da far preferire i nostri treni a quelli degli altri. Le ricerche possibili sono più di 300 con più di 40 treni sbloccabili, ne sono presenti di ogni tipo che ci permetteranno di specializzare alcune tratte per il trasporto di passeggeri oppure per quello delle merci.
Reparto Tecnico
Graficamente il gioco non stupisce ma neanche delude, i treni sono tutti ben realizzati e sicuramente faranno la felicità degli appassionati grazie alla presenza di tanti modelli, dai più basilari a quelli più evoluti. Le città e l’ambientazione, al contrario, ci sono sembrate un po’ spoglie, ma comunque ci troviamo su buoni livelli. Molto ben curati i filmati che, anche se in questo tipo di giochi sono forse superflui e di poco conto, abbiamo molto apprezzato. Non abbiamo incontrato problemi tecnici degni di nota, solo un po’ di stuttering saltuario.