Outlast – Recensione

Outlast - Recensione 7
Outlast - Recensione 7

Il genere avventura horror sta avendo in questi ultimi anni la sua epoca d’oro, merito probabilmente della pubblicità indiretta che media come Youtube stanno offrendo a questo genere, diffusissimi sono infatti i canali che offrono principalmente gameplay di tali titoli. Quelli validi nella marea di cloni che hanno riversato li mercato, bisogna dirlo, si contano sulle dita di una mano, Amnesia: The Dark Descent e Slender sono degli esempi, riuscirà Outlast ad entrare in questo “Olimpo”?

La trama è semplice:  vestiremo i panni di tale Miles Upshur, giornalista indipendente che incuriosito dalla strana presenza di forze armate a sorvegliare il fittizio ospedale psichiatrico di Mount Massive, cercherà della verità su quanto accade all’ interno, l ‘unico modo sarà infiltrarsi di soppiatto ed indagare raccogliendo documenti e riprendendo con la videocamera i disturbanti esperimenti che avvengono tra le mura dell’ edificio.

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In Outlast i nemici saranno esseri “umani” in carne ed ossa, reduci da esperimenti che ne hanno corrotto mente e corpo, noi saremo nei loro confronti completamente inermi, l’ unico modo di fronteggiare gli avversari sarà quello di nascondersi o fuggire facendo perdere le nostre tracce, tale meccanica attinge a piene mani da titoli come il già citato Amnesia, ci si potrà infatti nascondere dentro armadietti, sotto letti e così via, senza dimenticare che anche nell’ oscurità saremo poco visibili.

La storia si svolge in modo lineare, ci sposteremo da una zona all’ altra dell’ospedale, attivando leve o trovando chiavi e varie per accedere alla successiva. C’è da dire che questa forzatura ad avanzare seguendo dei binari lineari è stata gestita magistralmente e non risulterà mai frustrante o ripetitiva, e le situazioni saranno sempre scriptate ad hoc. La longevità si attesta sulle 6 ore circa, adatto quindi a trascorrere giusto una manciata di serate. C’ è da dire che una durata maggiore avrebbe probabilmente portato ad una ripetitività eccessiva e dunque la relativa brevità è in qualche modo giustificata.

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La paura fa 90…. o no?

In questo genere di giochi l’ atmosfera è tutto, e Outlast non delude le aspettative da quel punto di vista, riuscendo a caricare di tensione il giocatore con le ambientazioni squallide e malsane, ma basta questo a rendere spaventoso un gioco? Ammetto che le prime zone riescono indubbiamente a far saltare sulla sedia anche ai più coraggiosi, da dopo qualche incontro con gli avversari si capisce ben presto come eluderli, e si sa con certezza che nascondendosi in un certo modo non si potrà essere scoperti, rendendo di fatto la tensione del rischio di essere trovata pari a zero. Decisamente più adrenalinici sono gli inseguimenti a sorpresa, soprattutto se non si conosce la zona e di conseguenza non si ha in mente dove trovare un rifugio sicuro.

La grafica dà una gigantesca spinta in avanti al titolo, rendendo gli ambienti credibili e realistici, merito soprattutto degli azzeccati effetti di illuminazione, Che pur essendo statici (non potremmo trasportare fonti di luce) fanno il loro dovere. A creare atmosfera ci pensa anche l’ audio, grazie ai buoni campionamenti, la lingua parlata è sfortunatamente doppiata solo in lingua inglese, perciò per seguire la trama in lingua italiana saremo costretti ad attivare i sottotitoli. Apprezzabili anche gli effetti dinamici che si attivano in determinate circostanze, enfatizzando al massimo le situazioni, come apparizioni improvvise di nemici.

In definitiva Outlast ha sorpreso, creando un’ ambientazione valida e un gameplay magari non innovativo ma funzionale, se quindi cercate un gioco che riesca a farvi drizzare i peli e a tenervi con il fiato sospeso in più di un’ occasione, mi sento di consigliare appieno Outlast, e di eleggerlo di diritto tra le migliori produzioni del genere.

Commento Finale

8

In definitiva Outlast ha sorpreso, creando un’ ambientazione valida e un gameplay magari non innovativo ma funzionale, se quindi cercate un gioco che riesca a farvi drizzare i peli e a tenervi con il fiato sospeso in più di un’ occasione, mi sento di consigliare appieno Outlast, e di eleggerlo di diritto tra le migliori produzioni del genere.

 

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2 commenti su “Outlast – Recensione”

  1. Finalmente un po’ di videogiochi horror definibili tali!

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