Mooncrash – La recensione del DLC di Prey

Che un DLC di Prey ambientato sulla Luna fosse in arrivo era il segreto di Pulcinella, ma nessuno si sarebbe mai aspettato ciò che infine è stato presentato sul palco dell’E3. Tutti davano per scontato che sarebbe stata una sorta di estensione della campagna originale, con i suoi livelli, i suoi nemici, magari nuove abilità e nuovi strumenti di morte, niente di più, niente di meno. Ma quando si è saputo che sarebbe stato un Roguelite ambientato in una simulazione, sicuramente molti sono rimasti alquanto interdetti. Vista dunque la sua bizzarra natura, vale la pena di giocare Mooncrash o rappresenta un’occasione mancata?

Il DLC che non ti aspetti

Il DLC Mooncrash ci mette nei panni di un hacker che lavora per la KASMA, con il compito di effettuare svariate simulazioni virtuali per capire cosa sia successo su Pytheas, la base lunare della TranStar.
E ammettiamo, l’inizio di Mooncrash ci ha un po’ spiazzati. Una volta avviata la simulazione e selezionato l’unico personaggio disponibile (ce ne sono 5 in totale) ci viene dato l’obiettivo di fuggire appunto da Pytheas. E noi pensavamo che essendo questo lo scopo ultimo, fosse una cosa alquanto difficile, invece è bastato dirigersi verso una stazione di lancio delle scialuppe d’emergenza che si trova proprio vicino all’inizio, uccidendo nel frattempo un paio di Operatori e un aspirapolvere gigante corrotti con una pistola trovata poco prima (sfruttando anche qualche bombola esplosiva trovata nei dintorni a dire il vero), entrare nella capsula di salvataggio e premere il pulsante per scappare. Fine. O almeno, è quello che avevamo inteso.
Ma quanto ci siamo sbagliati.
Quello che avevamo appena giocato non è nemmeno da considerarsi l’antipasto di questo DLC, bensì i due maccheroni che la nonna ti mette nel piatto per farsi dire se la pasta è pronta. Perché una volta fuggiti con il primo personaggio, se ne sblocca subito un altro, e con esso dovremo rifare la stessa cosa, fuggire dalla Luna. E solo allora ci si rende conto del vero potenziale di Mooncrash: la mappa è condivisa con tutti i personaggi. Infatti, quella navicella di salvataggio che avevamo usato con il primo personaggio non c’era più, costringendoci a trovare un’altra via di fuga, perendo tuttavia lungo il percorso. Solo a questo punto ci si rende conto che il vero scopo di questo DLC non è fuggire con un singolo personaggio, ma con tutti e 5 (e ognuno di essi andrà sbloccato portando a termine determinati obiettivi), cercando di farlo nei modi che vengono imposti secondo la storia.
Dopotutto, stiamo cercando di ricostruire fatti già avvenuta! Anche se purtroppo duole dirlo, ma ciò che veramente manca in questo DLC è la narrativa che il gioco base ci aveva abituati, rendendo dunque questa espansione quasi strettamente più gameplay-centrica.

Benvenuti su Pytheas

Il fatto che la mappa sia condivisa con tutti e 5 i personaggi pone dei problemi non da poco, ma che alla fine sono elementi che intrinsecamente costringono il giocatore che tenta di portare al compimento questo arduo compito a prendere delle decisioni importanti. Raccattare tutti gli oggetti trovati in giro vuol dire non lasciarli ai personaggi seguenti, riparare torrette vuol dire lasciare la loro potenza di fuoco a disposizione successivamente, e morire vuol dire poi ritrovare il proprio cadavere nello stesso punto con tutto ciò che fino a ora è stato raccolto. Una porta rotta è un ostacolo insormontabile per chi non è in grado di ripararla, motivo per cui in taluni casi sarebbe opportuno usare per primo un personaggio con le abilità di riparazione per far sì che le run fatte con i personaggi seguenti sia esente da questo tipo di intoppi. Questi sono solo dei piccoli esempi che possono accadere giocando a Mooncrash.
A rendere le cose più pepate, ci pensa la Corruzione, una barra che si riempie in maniera costante col tempo, e che una volta riempita, aumenta di uno il valore della corruzione della simulazione. Ciò significa che i Typhoon faranno più danni, saranno più coriacei e ce ne saranno di più. Ma attenzione, perché oltre il quinto livello di corruzione significa che la simulazione diventa instabile e verrà automaticamente riavviata, rendendo quindi ogni sessione di simulazione una corsa contro il tempo. Inoltre, più obiettivi verranno completati, più variabili entreranno in gioco ogni volta che la simulazione verrà riavviata. Se all’inizio solo i mostri e molti degli oggetti trovati in giro sarà causale, più avanti verranno messi sul piatto anche ostacoli e pericoli ambientali di varia natura.

Riavvio in corso… Riavvio in corso…

Tuttavia, per bilanciare questo aumento di difficoltà, intervengono anche degli elementi che giocano in favore del giocatore. Gli schemi dell’Assemblatore sono permanenti, ovvero una volta acquisiti in giro per la mappa saranno immediatamente disponibili anche nelle simulazioni successive e non solo per quella in corso, così come le abilità sbloccate con le Neuromod con ciascun personaggio. Ognuno di loro avrà infatti il suo (mini-)albero delle abilità più o meno simile a quanto visto nel titolo originale. Dulcis in fondo, ci sono i punti Sim, che si guadagnano nei più disparati modi all’interno della simulazione (trovando cadaveri dei colleghi in giro, uccidendo Typhoon, raccogliendo tessere magnetiche, eccetera), e rappresentano una sorta di valuta virtuale con cui comprare equipaggiamento durante la schermata di selezione del personaggio. Tale equipaggiamento disponibile all’acquisto corrisponde a quello degli schemi dell’Assemblatore trovati in giro, rendendoli quindi più preziosi di quanto non sembri. Ma attenzione, perché l’equipaggiamento acquistato con i punti Sim sarà disponibile solo per quel personaggio e solo per quella vita, e dovrà quindi essere riacquistato in caso di morte – e a tal proposito, si avverte la mancanza di un tasto “ricompra la stessa roba dell’ultima volta”. Ma non preoccupatevi, perché i punti Sim si mantengono tra una partita e vengono elargiti di solito con grande generosità.
Vien da sé che morire in Mooncrash non è necessariamente una cosa negativa, perché nonostante tutto si progredisce lo stesso col gioco. Ma ciò fa salire a galla un piccolo difetto, ovvero i caricamenti: morendo spesso tocca sorbirsene di diversi, e purtroppo già di loro natura non sono propriamente veloci, cosa che già accadeva purtroppo anche con il titolo base. E poi, data la sua difficoltà mediamente alta, cercare di portare a termine lo scopo ultimo può portare ai giocatori meno pazienti un po’ di frustrazione anche per via di questo fastidioso problema.
In ogni caso, per completare almeno il compito principale di Mooncrash, possono volerci intorno alle 6-7 ore, ma dipende molto anche da quanto si è bravi. Se poi siete cacciatori di achievement e desiderate completare anche i compiti secondari, la longevità potrebbe anche raggiungere circa le 15 ore.

Il lato oscuro della Luna

La stazione lunare Pytheas è composta da 4 settori, 3 disposti ad anello e uno al centro, e ancora una volta si può ammirare la bellezza del level design sapiente e ricco di alternative che ormai la Arkane ci ha abituato. Inutile dire che più si gioca a Mooncrash e più occorre conoscere a menadito la mappa per superare determinati ostacoli che inevitabilmente si presenteranno lungo il cammino. Trovarsi di fronte a un Typhoon grande e grosso senza armi adeguate significa solo dover trovare una strada alternativa, oppure perdere tempo e andare a cercare un’arma potente in altre zone facilmente accessibili. Ma ricordatevi che il gioco è una corsa contro il tempo, e ogni tentennamento, ogni decisione presa con ritardo avrà enormi ripercussioni nelle run con i seguenti personaggi, per cui girovagare nella mappa a colpo sicuro diventa una necessità.
Non solo, ma per Mooncrash sono state aggiunte nuovi stati negative, le quali originariamente dovevano essere presenti anche nel gioco base. Queste condizioni (emorragie, fratture, concussioni e ustioni) sono state progettate per rallentare ancora di più lo sventurato giocatore che per un motivo o per l’altro se le procura. E non pensiate che basti un medikit per rimediare: per ogni condizione ci sarà un farmaco apposito da trovare, un farmaco che andrà a riempire uno slot del già limitato inventario. Come se di grattacapi Mooncrash non fosse già pieno!
Non mancheranno naturalmente anche altri nuovi oggetti, ma non vogliamo rovinare la sorpresa, che naturalmente fa parte del gioco!
Per quanto riguarda il comparto tecnico, non vi sono chissà quali sorprese di natura problematica, a parte i già citati problemi dei caricamenti frequenti e lunghi, e il tutto si mantiene in linea con quanto già visto con il gioco base, con performance solide nel complesso. E se poi ve lo state chiedendo, sì, il gioco è stato interamente tradotto in italiano.

Conclusioni

Mooncrash è stato creato fondendo elementi Roguelite in Prey, e il risultato è un prodotto originale e interessante da giocare, e che saprà tenere testa anche ai più hardcore per via di una difficoltà sopra la media, che però potrebbe risultare frustrante ai meno pazienti (complice anche i numerosi caricamenti che fisiologicamente si assisteranno). Tuttavia, è un DLC che deluderà le aspettative a chi si aspettava un titolo incentrato di più sulla narrazione che non sul gameplay, come avveniva con il gioco base. Se questo problema vi urta, forse è il caso di lasciar perdere, e magari dargli una chance a un prezzo scontato. Per tutti gli altri, è tempo di rispolverare la tuta TranStar e sporcarsela con la polvere lunare virtuale.

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