Immortal: Unchained – Recensione Come Gira

Introduzione

Immortal: Unchained non fa nulla per nascondere il titolo a cui si è maggiormente ispirato, quel Dark Souls che tanto scosse il mercato videoludico quando uscì, e che è diventato, a torto o a ragione, sinonimo di immensa difficoltà. E per quanto la difficoltà di I:U sia veramente tarata, per i motivi sbagliati, verso l’alto, in questa sede non andremo ad analizzare quanti calendari vi farà strappare, ma quanto il vostro PC dovrà sudare per farlo andare.

Comparto tecnico, Impostazioni e Requisiti di sistema

Le impostazioni offerte da Immortal: Unchained sono alquanto semplici, i preset che il gioco offre sono solo 3, Alto, Medio e Basso, ma naturalmente le singole impostazioni possono essere modificate singolarmente dall’utente, come testimoniate dalle immagini allegate. Si passa così dalla qualità delle texture, alla qualità delle ombre, fino a poter abilitare la profondità di campo e l’occlusione ambientale. Manca tuttavia una qualsiasi impostazione per modificare il filtro antialiasing. In generale comunque si ha la sensazione che le impostazioni modificabili siano un po’ scarne. Gradita invece la presenza di poter impostare a piacimento un cap al frame rate o toglierlo del tutto, e non manca di certo la possibilità di poter abilitare o meno il V-sync e se eseguire il gioco a schermo intero, in finestra o finestra senza bordi. Quest’ultima opzione funziona, ma pare non sia stata implementata molto bene, in quanto cambiando le impostazioni o facendo Alt + Tab per cambiare programma, compare un leggero bordino bianco attorno al riquadro del gioco, ma può essere tolto premendo Alt + Invio.

I requisiti richiesti sono i seguenti, presi direttamente dalla pagina ufficiale di Steam.

MINIMI:

  • Sistema operativo: Windows 7 64-bit, Windows 8/8.1 64-bit, Windows 10 64-bit (32-bit non supportato)
  • Processore: Intel Core2 Quad Q9500 @ 2.83GHz o AMD Phenom II X4 940
  • Memoria: 6 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 460 o AMD Radeon HD 5770 /w 2GB VRAM
  • DirectX: Versione 11
  • Memoria: 25 GB di spazio disponibile

CONSIGLIATI:

  • Sistema operativo: Windows 7 64-bit, Windows 8/8.1 64-bit, Windows 10 64-bit (32-bit non supportato)
  • Processore: Intel Core i7-4790K @ 4.00 GHz o AMD FX-9590 @ 4.7 GHz
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 780 o AMD GPU Radeon R9 290
  • DirectX: Versione 11
  • Memoria: 25 GB di spazio disponibile

Nel bene o nel male sembrano essere veritieri, e stando ai nostri benchmark eseguiti nella nostra configurazione di prova, diremmo che il processore richiesto dai requisiti consigliati sia necessario per farlo girare praticamente sempre ben oltre i 60fps, testimoniando che sia un gioco che sfrutta ampiamente la propria CPU.

Confronto tra preset

Le differenze tra i vari preset sono alquanto notevoli, grazie soprattutto a effetti di luce e di ombre di cui il gioco pare sfruttarne a ogni occasione.

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Già a dettagli medi, certi riflessi e alcuni effetti di luminosità vengono meno, così come la qualità delle texture viene notevolmente diminuita. Viene anche eliminata una certa nebbia usata per donare atmosfera alle ambientazioni, anche se per alcuni questa potrebbe dare fastidio, per cui la sua mancanza potrebbe essere vista come un pro da essi.

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Il balzo da Medio a Basso si fa ancora più drastico, in quanto vengono eliminate tutte le ombre, tutti i giochi di luce e molti degli effetti scenografici, così come viene ulteriormente abbassata la qualità delle texture.

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E qui potrete vedere la differenza che intercorre da un preseto Alto e uno Basso.

In ogni caso, se non avete un computer particolarmente all’avanguardia, forse il preset Medio potrebbe essere ciò di cui avete bisogno.

Performance

A livello di performance, il gioco non soddisfa particolarmente. Questo sono i benchmark ottenuti su un PC con un processore i5-4690k a 3.50 GHz, una GTX 980 con 4GB di VRAM, e 16GB di RAM. Visivamente, come già avete avuto modo di vedere negli screenshot al precedente paragrafo, non fa gridare al miracolo, eppure tenendo tutto ad Alto, il gioco gira giusto giusto sui 60fps, con diversi cali sui 50fps in determinati luoghi o in determinate situazioni, ma niente che rovini l’esperienza di gioco.
Le cose non migliorano così tanto su Medio, sebbene giri evidentemente meglio e si mantenga sempre al di sopra dei 60fps, in certe situazioni il frame rate ottenuto era quasi simile ai valori ottenuti su Alto.
Viceversa, impostando su Basso si ottiene un boost interessante alle performance, avvicinando mediamente il frame rate sui 100fps e superandolo nettamente in certe occasioni, ottenendo dunque maggiore fluidità, a testimoniare che negli altri preset vi è un qualche filtro che va a impattare di molto sulle performance.
Purtroppo, il gioco presenta anche dei rari eventi di stuttering, dovuti più che altro a caricamenti di qualche tipo. Niente di grave, ma possono capitare anche in situazioni dove sarebbe meglio che non succedano.

Comandi e dintorni

Come già detto, il titolo su cui gli sviluppatori si sono ispirati per creare Immortal: Unchained è chiaramente Dark Souls, fortunatamente lo stesso non si può dire con il gameplay tramite mouse e tastiera. Il gioco si comporta esattamente come ci si aspetta da uno shooter in terza persona, ed è dunque capace di sfruttare gli input tramite mouse e tastiera in maniera fluida e senza l’uso di filtri particolari. Cionondimeno, il titolo presenta qualche intoppo di troppo per quanto concerne i comandi, ma non per motivi di cattiva implementazione, ma per cattivo design degli stessi. Giusto per fare un esempio, il gioco offre quattro slot di scelta rapida degli oggetti (di cui due sono fissi, i medikit e le granate, altro esempio di cattivo design, non solo perché tolgono della possibilità di lasciare al giocatore la scelta di cosa tenere negli slot, ma soprattutto perché in un gioco di questa tipologia questi oggetti dovrebbero avere il proprio tasto dedicato) e quattro slot delle armi, ma per qualche ragione, gli sviluppatori hanno dato la possibilità di cambiare gli oggetti con la rotella del mouse (che non sono selezionabili singolarmente con dei tasti associati) ma non le armi, le quali possono essere cambiate attraverso o i canonici tasti 1, 2, 3, 4 o con una canonica ruota da richiamare in sovrimpressione. Una lamentela che di certo può apparire come insignificante, ma mouse alla mano, per chi ha certe abitudini avrà come la sensazione di non poter avere tutto sotto controllo.
Questa gestione “a là Dark Souls” degli oggetti non si è rivelata una scelta azzeccata per Immortal: Unchained.

Commento sul gioco

A livello di gameplay, per Immortal: Unchained è stato fatto un copia e incolla fin troppo evidente dal titolo From, non solo per la proverbiale difficoltà, ma anche per alcune meccaniche che laddove in Dark Souls funzionano, qui sono assolutamente negative. Pensate a Dark Souls 2: mettete da parte le armi bianche (da usare solo per sporadici attacchi corpo a corpo di dubbia efficacia) e fate ruotare il combattimento attorno agli incantesimi, che rappresentano le sole armi offensive a disposizione, con un numero limitato di colpi che si rigenera ai falò oppure usando particolari oggetti che si raccolgono raramente in giro – ma che naturalmente non si rigenerano una volta raccolti.
In diverse occasioni, uccidere tutti i nemici in una particolare sezione è pressoché impossibile, rallentando dunque la raccolta di “bit” (le anime che permettono di evolvere il personaggio e il proprio equipaggiamento), e lasciando il giocatore ignaro in situazioni alquanto spiacevoli. Ci è capitato di finire le munizioni di tutte le nostre armi, abbiamo dunque girovagato alla ricerca di qualche nuovo totem dove salvare fuggendo disperatamente da ogni scontro a fuoco, per finire dritti dritti nell’arena di un boss senza nemmeno un piccolo avvertimento. Inutile dire che, senza nemmeno un proiettile a disposizione, il game over gratuito è servito.
La difficoltà poi è assolutamente sbilanciata, come i nemici che diventano immortali quando distano a una certa distanza dal protagonista (l’idea è che il proiettile, dopo una ventina di metri, perde energia a tal punto da non poter scalfire le armature nemiche), oppure che fanno danni di circa tre quarti della propria salute come niente, nonostante la loro stazza e le loro armi siano paragonabili alle proprie. Certamente per i più temerari rappresenta una notevole sfida, ma per come sono state impostate le cose, pare più una sfida per chi ha voglia di perdere solo tempo e pazienza che una degna di essere portata effettivamente a termine.
Si poteva fare molto, molto di più.

Conclusioni

Immortal: Unchained non offre chissà quali prodezze grafiche, eppure sotto un impatto grafico modesto nasconde una certa pesantezza che pare sia del tutto ingiustificata. Nonostante ciò, il gioco risulta perfettamente giocabile, ma si ha sempre la sensazione che dal proprio PC si possa prendere qualcosa di più in termini di frame rate.
Ma laddove su questo aspetto riesce a prendere una sufficienza, sul piano del gameplay e delle sue meccaniche vi sono troppe lacune che non possono essere perdonate.

Vi lasciamo con la solita galleria di alcune immagini tratte dal gioco tutte a impostazioni al massimo!

E prima di lasciarvi, un video in 4K tratto dal canale Youtube Rob Cram!

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