GreedFall – Recensione Come Gira

Introduzione

GreedFall è l’ultima fatica degli Spiders, sviluppatori molto talentuosi e ambiziosi, ma che per un motivo o per un altro non sono mai riusciti a creare titoli che andassero oltre la mera sufficienza politica. Ma con quest’ultimo titolo, forse, questi sviluppatori si sono riscattati, mostrando le loro vere capacità, le loro vere ambizioni, sfornando un gioco alquanto accattivante e sufficientemente competente da risultare essere quasi un acquisto obbligato a chi è un amante di questo genere di avventure, per la sua storia e per le sue ambientazioni davvero azzeccate.
In questa sede analizzeremo invero come il titolo gira sulle nostre macchine da gioco, cercando di capire quanto sia ottimizzato, per scoprire poi se il vostro PC è pronto per andare alla conquista delle terre selvagge di Teer Fradee.

Comparto tecnico, Impostazioni e Requisiti di sistema

Il punto di forza di GreedFall non risiede certamente nel suo comparto tecnico. Sebbene dal punto di vista squisitamente visivo abbia effettivamente qualcosa da dire, sotto il cofano si presentano numerose sbavature e legnosità. Sia chiaro, esse non pregiudicano affatto la mera fruizione del titolo in sé, piuttosto sono un chiaro segno della vera natura di titolo da budget ridotto. Cionondimeno, come abbiamo appena accennato, è un gioco che è visivamente piacevole da vedere, grazie anche alla ricostruzione di grandi luoghi non solo da vedere, ma anche da esplorare, bellissimi panorami che non sfigurerebbero su una cartolina, e anche a modelli di personaggi sorprendentemente dettagliati e ben caratterizzati.

Purtroppo, andando a spulciare le impostazioni grafiche che offre, GreedFall è abbastanza ristretto nel numero delle personalizzazioni che l’utente può fare. Tutto quello che c’è disponibile è racchiuso nell’immagine a corredo. Ci sono i soliti quattro tipi di preset, Ultra, Alto, Medio e Basso, e per l’antialiasing si può scegliere tra il TAA e l’FXAA. Interessante il fatto che si possa scegliere la qualità per la fisica dell’abbigliamento, la quale può anche essere disabilitata del tutto. Ottima la presenza della possibilità di poter selezionare il FOV, cosa che spesso viene totalmente dimenticata di aggiungere nei titoli in terza persona.

Si poteva fare un pelo di più su questo versante, ma nel complesso non ci si può nemmeno lamentare troppo. I requisiti di sistema, invece, sono i seguenti, presi dalla pagina di Steam:

Minimi:

  • Sistema operativo: Windows 7/8/10 (64 bit)
  • Processore: Intel Core i5-3450 (3.1 GHz) / AMD FX-6300 X6 (3.5 GHz)
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: 2 GB, GeForce GTX 660/Radeon HD 7870

Consigliati:

  • Sistema operativo: Windows 7/8/10 (64 bit)
  • Processore: Intel Core i5-4690 (3.5 GHz)/AMD FX-8300 (3.3 GHz)
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Scheda video: 4 GB, GeForce GTX 980 / Radeon RX 590

In base alle nostre prove, possiamo concludere che i requisiti consigliati sono da tenere presente qualora si voglia godere del titolo a un frame rate di 60fps a una risoluzione di 1080p, tenendo il preset ad Alto. Con configurazioni inferiori, sarà bene sacrificare qualche aspetto estetico per raggiungere perlomeno i 60fps.

Confronto tra preset

Graficamente GreedFall sa fare il proprio lavoro in maniera sufficientemente competente, soprattutto grazie agli ottimi paesaggi e alle ottime ambientazioni di cui Teer Fradee è dotata.

Facendo un confronto tra il preset Ultra e quello Alto, si evince come la differenza riguardi solamente gli elementi che stanno ben lontani dalla telecamera, soprattutto per quanto riguarda la definizione delle ombre. Data la differenza di performance tre i due preset, la perdita di tali dettagli è un prezzo tutto sommato onesto da pagare pur di aver prestazioni un po’ più decenti, in quanto nel bene e nel male il dettaglio degli elementi vicini, come quello delle texture e delle ombre, rimane pressoché invariato.

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Viceversa, la differenza tra Medio e Alto è molto più evidente, in quanto si nota un drastico calo nei dettagli di molti elementi, texture, ombre, certi giochi di luce, dettagli della vegetazione, sia da vicino che da lontano. Ma nonostante questa evidente perdita, rimane ancora decente da vedere e da giocare.

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Settando tutto al minimo, inutile dirlo, si perde tutto l’appeal visivo del gioco. Le ombre vengono praticamente azzerate, l’occlusione ambientale viene a mancare, la qualità delle texture cala vertiginosamente e l’aliasing diventa estremamente marcato, tanto da diventare un fastidio. In compenso le prestazioni aumentano notevolmente, ma ci auguriamo che non dobbiate arrivare a tali compromessi pur di godere di questo titolo!

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Ma nei luoghi al chiuso, queste differenze diventano molto marginali, ovvero non si nota grandi differenze nella perdita dei dettagli, evidenziando come effettivamente gli elementi più complessi siano proprio quelli che costituiscono la natura, come si può vedere nella comparazione seguente, fatta tra il preset Ultra e Basso.

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Performance

Proprio nel mentre delle nostre prove, Spiders ha rilasciato una patch che tra le altre cose migliora le prestazioni del titolo. Incuriositi da quanto effettivamente siano migliorate, abbiamo dunque rifatto i test, e, matematicamente parlando, sembra che il gioco abbia subìto un incremento di poco meno del 10% nelle sue prestazioni. Tuttavia, ci sono alcune considerazioni da fare: in alcune zone, l’aumento di prestazioni è stato notevolmente più alto e raggiunge anche valori del 15%, persino del 20% in più rispetto a prima, in altre, molto poche a dir la verità, pare siano invece peggiorate (come la piazza localizzata fuori dalla propria abitazione di New Sérène), toccando minimi che prima non si erano mai visti, soprattutto con il preset Ultra selezionato. Questo per quanto riguarda le aree all’aperto, perché invece negli ambienti chiusi il discorso è molto più positivo, in quanto l’incremento è veramente evidente, e in alcuni casi abbiamo ottenuto il 30% di fps in più rispetto alla precedente versione.
Sicuramente la strada è quella giusta, speriamo perlomeno che nelle prossime patch vengano sistemate quelle aree appena diventate problematiche (anche se fortunatamente non sono zone che generalmente riguardano i combattimenti).

In ogni caso, come potete vedere dal grafico, il gioco è in grado di girare in maniera accettabile ad Alto con la nostra configurazione (munita di un Intel i5-4690K @3.50GHz, 16GB di RAM e una GTX 980 con 4GB di VRAM). Date le differenze marginali, sconsigliamo di giocare a tutti i costi a Ultra, non solo perché rimane di molto al di sotto dei 60fps, ma anche per via dei frequenti cali che ad Alto non ci sono o sono comunque più limitati. Di positivo c’è che lo stuttering è fondamentalmente assente, anche se ci sono brevi fenomeni di freeze dovuti essenzialmente al caricamento, precisamente quel tipo di freeze che subiti una volta, non succedono più per la sessione attuale.

GreedFall resta comunque un gioco apparentemente troppo pesante per quel che offre dal punto di vista visivo, ma è chiaro che con la recente patch gli sviluppatori stiano cercando di correggere un po’ il tiro. Ma siamo sicuri che gli appassionati di questo genere sapranno chiudere un occhio su questa questione pur di godersi il gioco.

Comandi e dintorni

Il titolo risulta essere giocabile con mouse e tastiera. Ogni menu dell’inventario è poi usufruibile usando il mouse. Tuttavia, per il sistema di controllo scelto, risulta difficile manovrare il nostro giovane eroe De Sardet in situazioni dove richiedono la massima precisione, come avvicinarsi a un punto preciso accanto, ma questo ha a che vedere con il modo in cui il personaggio viene mosso, il quale esegue pedissequamente le proprie animazioni prima di muoversi del tutto lungo la direzione scelta, (cosa avvertibile soprattutto se ci si gira di scatto di 180), piuttosto che un vero difetto nei controlli. La cosa nella maggior parte delle volte non è un problema, ma lo può diventare in certi combattimenti, dove effettivamente questo sistema può indurre a credere che ci siano dei ritardi con cui vengono impartiti i comandi, cosa che così non è. Naturalmente questa sensazione permane soprattutto all’inizio della propria avventura, quando non si ha ancora dimestichezza col gioco, dopodiché ci si farà l’abitudine.

Tuttavia, ciò che infastidisce maggiormente è l’impossibilità di assegnare i tasti laterali del mouse, cosa che non poter fare nel 2019 è alquanto inaccettabile, soprattutto per chi è abituato ad usare tali tasti per svolgere determinate azioni che ormai sono diventate la norma nei titoli in terza persona, come parare, cambiare bersaglio o schivare. Certo, chi è munito di mouse con tasti programmabili il problema non si pone, ma per chi ha mouse normali, può invece rappresentare un fastidio e dovrà per forza di cose riadattarsi a trovare soluzioni alternative.

Ottima la presenza della barra veloce personalizzabile con i tasti da 0 a 9 per i vari oggetti dell’inventario o mosse speciali di combattimento, anche se assegnarli è un pelo meno intuitivo di quanto non sembri, in quanto bisogna per forza di cose premere un tasto per dire al gioco che si intende assegnare un tasto veloce, e poi premere il tasto desiderato dello slot a cui si vuole assegnare l’oggetto. A conti fatti, per la presenza della pausa tattica, questa barra potrà sembrare ridondante, ma è pur sempre una possibilità in più.

Due parole sul gioco

Tralasciando i difetti sopracitati, il titolo di Spiders sa difendersi molto bene, complice un buon livello di scrittura con una storia che appassiona e incuriosisce, e l’ambientazione, che richiama la corsa alla colonizzazione dell’America appena scoperta da Colombo (ma in questo caso si tratta di un’isola esotica che viene chiamata Teer Fradee), la scoperta dei suoi segreti e dei suoi tesori, e alla ricerca di una probabile cura di una malattia, non molto dissimile al vaiolo, che sta devastando la propria terra natia. E cacciare, perché no, le gigantesche bestie che popolano questa terra.

I combattimenti, al netto di qualche legnosità, sono anche divertenti e non banali. È possibile sbarazzarsi dei nemici a colpi di armi da mischia di vario tipo, magie, armi da fuoco e trappole, e sarà dunque compito del giocatore trovare quali siano gli strumenti di morte più appropriati per i suoi gusti. Ciascun nemico rappresenta comunque un pericolo, perché basta poco per finire sottoterra ed essere costretti a ricaricare un salvataggio precedente. In aiuto vengono dati anche la possibilità di parare e di fare una schivata, mosse che vanno usate nei momenti opportuni e col giusto tempismo per avere la meglio sui numerosi avversari che si pareranno davanti. A rendere le cose meno frenetiche, però, ci pensa la pausa tattica, la quale mette in pausa uno scontro e permette al giocatore di usare al volo pozioni ed equipaggiare armi senza passare dall’inventario. Assieme al protagonista ci sono sempre almeno due compagni d’arme, i quali possiedono una intelligenza artificiale combattiva sorprendentemente buona, sebbene di negativo abbiano che tendono a parlare un po’ troppo…

È pur sempre vero che in alcune occasioni arrivi la voglia di poter mirare in free aim anziché dover sfruttare il lock, ma purtroppo tale evenienza è molto difficile, soprattutto per lanciare magie o sparare con un fucile, più fattibile invece usando armi corpo a corpo. Non che la cosa cambi molto, ma per chi avrebbe voluto un titolo un po’ più tecnico in tal senso, dovrà mettersi il cuore in pace.

Anche l’esplorazione ha il suo bel peso in questo gioco, e non poteva ovviamente essere da meno: nonostante l’ambientazione sia una gigantesca isola, essa è suddivisa in macroaree, ognuna con i propri tesori, luoghi d’interesse, quest, personaggi, e così via, tutto da scoprire seguendo le onnipresenti indicazioni a schermo o sulla mappa, anche se forse questo aspetto rovina lo spirito avventuriero e rende l’esplorazione molto più guidata di quanto non dovrebbe essere.

Sfortunatamente uno degli aspetti meno sviluppati è la componente stealth, il cui buon esito la maggior parte delle volte pare sia gestito dalla fortuna che non dalla bravura, complice l’assenza di meccanismi di coperture, con i nemici che spesso e volentieri ci vedono in posti dove si ha la sensazione che non dovrebbero vederci. Insomma, non ci troviamo di fronte di certo a uno Splinter Cell, ma se fosse stata sviluppata meglio, agire furtivamente in luoghi proibiti sarebbe stato più affidabile. Ma fortunatamente, data la sua natura da RPG, spesso e volentieri le missioni possono essere svolte in numerosi modi, spesso a seconda delle abilità sbloccate. Sarà possibile infatti preparare intrugli speciali con l’abilità Scienza, convincere il proprio interlocutore con il proprio Carisma o corromperli con moneta sonante, oppure ancora usare preparati alchemici per distruggere particolari muri e dunque sfruttare vie alternative, usare l’abilità di scassinamento per aprire porte e bauli altrimenti chiusi, e così via. Le alternative nelle missioni di certo non mancano, anche se ci preme far sapere che alcune di esse sono alquanto… bizzarre, con risvolti poco logici, ma che alla fine portano sempre dritti al punto. Scivoloni che avremmo voluto evitare di vedere o sentire, perché in parte rovinano l’immedesimazione.

Conclusioni

GreedFall, al netto di una realizzazione tecnica buona ma non eccezionale, si presenta come un buon gioco di ruolo, ideale per gli appassionati che da tempo erano a digiuno da titoli del genere. Un gioco onesto, appassionante e sincero con la sola intenzione di intrattenervi lungo tutto il viaggio senza troppe pretese, senza voler strafare. Non è esattamente un titolo leggero dal punto di vista prestazionale, nonostante le apparenze, ma questo non significa che graficamente non faccia buona figura. Se siete interessati, cercate di avere tra le mani una buona macchina per farlo girare decentemente.

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