Bound by Flame – Recensione

Bound by Flame - Recensione 10
Bound by Flame - Recensione 10

Introduzione
Un mondo appeso a un filo, maghi malvagi che guidano orde di non-morti con lo scopo di sterminare ogni essere vivente e tu al centro di tutto, l’ultima speranza di un domani per i sopravvissuti all’orda. Un mondo brutale e selvaggio in cui la lotta per la sopravvivenza sul filo della fine ci porterà a compiere scelte difficili e a relazionarci con i nostri compagni di avventura in un viaggio disperato…

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Un po’ di storia
Cosi ci si presenta Bound by Flame, il nuovo action-RPG  prodotto da Spiders, software house specializzata in RPG e nota al pubblico per giochi quali Of Orcs and Men e Mars: Wars Logs, giochi definiti da molti senza infamia ne lode ma che seppur aventi qualche carenza sul comparto tecnico e una trama abbastanza stentata seppur piacevole, è stato grazie ai prezzi abbordabili che non sono mai passati totalmente inosservati. Quelli che hanno avuto un po’ di familiarità con i titoli del team francese sapranno che i precedenti titoli di Spiders sono sempre stati RPG dallo stampo occidentale abbastanza classico con un combat-system tipicamente hack and slash, dove trovavano il proprio tallone d’achille in un comparto tecnico che non riusciva a supportare adeguatamente le molte potenzialità dei titoli, bug, cali di frame ed errori di programmazione che andavano a pesare tremendamente sulla giocabilità e finivano inevitabilmente per annoiare il giocatore.

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Un gioco Maturo…
Partendo da questa premessa con Bound by Flame, Spiders tenta di offrire al pubblico un gioco più maturo sotto diversi aspetti, innanzitutto sulla trama che, seppur sembra abbandonare i tempi più intensi e adulti di Mars: Wars Logs; in realtà grazie ad un sistema di gestione dei compagni più raffinato ci mette in relazione con le vicende di gruppo, il giocatore si ritroverà spesso di fronte alle diverse opinioni di questo o di quello, che magari si contrastano l’un l’altra e in quanto perno di tutta la vicenda sarà chiamato a prendere una decisione. Inoltre i compagni reagiranno anche alle scelte che compiremo e non mancheranno di esporre ognuno di loro il proprio parere, la trama in se non rappresenta nulla di innovativo, ma le vicende che si andranno a creare in base alle scelte fatte riescono ad attirare il giocatore, difatti il gioco inizialmente un po’ scialbo cresce all’avanzare delle vicende. In secondo luogo la grafica, gli ambienti e i modelli si presentano più maturi e definiti con una maggiore cura per i dettagli e senza gli errori grossolani dei titoli precedenti, in particolare i modelli poligonali sono più curati nei dettagli e questo, unito allo stile grafico tipico degli RPG occidentali con personaggi dai tratti marcati risulta molto piacevole. Nella struttura del combat-system, il gioco di suo offre una modalità di mischia abbastanza classica con l’arma pesante e una modalità con due daghe chiamata Ramingo, che a differenza della prima è più veloce e fluida ma causa meno danni, tuttavia permette di sfruttare schivate e affondi risultando forse più forte rispetto alla modalità Guerriero, un po’ sbilanciata in tal senso; a ciò vi si abbina una balestra per gli attacchi a distanza e per finire il ramo delle abilità del Piromante, i poteri del fuoco. Nel gioco è presente una modalità di crafting piuttosto basilare che partendo da elementi semplici ci permette di crearne di complessi, di preparare trappole, pozioni, dardi e infine di potenziare il nostro equipaggiamento, l’interfaccia del pg rimanda ai classici RPG occidentali con un albero di abilità diviso nei tre rami di combattimento, Guerriero, Ramingo e Piromante e un set di talenti per incrementare le abilità accessorie, come sopracitato, il comparto tecnico non sfigura ma non è esente da problemi minori forse tipici dei titoli indie, sopratutto i livello di difficoltà negli scontri, specie con i boss risulta essere molto basso, l’IA dei nemici lascia a desiderare e gli scontri fino alla modalità di difficoltà media possono essere vinti senza troppa strategia o il ricorso a tecniche efficaci, tutto ciò viene bilanciato a una difficoltà maggiore dal maggior numero di danni inflitti dagli avversari, che comunque continuano a non brillare per capacità tattica ed è abbastanza semplice affrontare scontri anche con 3-4 nemici alla volta.

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L’Esorcista?
A seguito di un rituale andato male, il nostro eroe si ritrova a dividere il suo corpo con un essere demoniaco. Grazie al nuovo coinquilino nella sua mente, si trova nella posizione di essere l’ultima speranza per sconfiggere una volta per tutti i maghi malvagi, riportando il demone al suo luogo d’origine. Il nostro “simpatico” demoniaco amico nel lungo viaggio che ci attende, ci farà dono dei sui poteri sul fuoco per combattere contro le schiere dei non morti, ma come si sa, tutto ha un prezzo e qui inizia la vera missione dei giocatori, ricorrere all’oscuro potere a prezzo di se stessi, o rimanere eroi senza macchia che si oppongono alle tenebre ?

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E quindi…
Tirando le somme possiamo dire che Bound by Flame nel complesso si presenta come un titolo di rilievo, seppur non esente da pecche di natura tecnica, riesce però a catturare il giocatore e portarlo alla fine della storia senza cadere nella noia, un merito questo di cui oggi non tutti i titoli possono vantarsi. La trama e le tematiche di gioco non rappresentano certamente nulla di innovativo, ma sono intriganti e non sconfinano nel banale, mentre il gameplay seppur piacevole, non risulta innovativo e si dimostra un po’ sbilanciato tra le varie classi. Lo stile maturo degli ambienti e personaggi riesce a farsi perdonare almeno in parte dall’IA un po’ scarsa dei nemici, una nota positiva va alle musiche ispirate e coinvolgenti, frutto del lavoro di Olivier Derivière, mentre il prezzo per PC di 39.99 € su Steam può risultare eccessivo rispetto ai contenuti e alla durabilità del gioco.

Pro

  • Un comparto artistico maturo e curato.
  • Musiche coinvolgenti che creano atmosfera.
  • Trama e tematiche di gioco piacevoli.

Contro

  • Tecnicamente lascia ancora a desiderare.
  • L’IA del gioco e il combat-system non perfettamente bilanciati.

Commento Finale

7,5

Bound by Flame nonostante i piccoli difetti sa farsi apprezzare grazie ad una storia intrigante, meccaniche di gioco fluide ed un comparto artistico maturo e curato.

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3 commenti su “Bound by Flame – Recensione”

  1. Mi aspettavo di più da questo titolo, però anche se breve, sembra carino!
    PS.
    Peccato solo per il budget ristretto che hanno avuto a disposizione!!!

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  2. Io l’ ho preso per via del prezzo ridotto al quale l’ ho trovato (meno di 20 Euro), a queste cifre posso tollerare qualche difetto, in fondo ogni tanto è bello provare anche i titoli non blasonati possono dare soddisfazioni inattese 😀

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  3. Personalmente avendo provato tutti i precedenti titoli di spiders posso dire che hanno fatto un salto di qualità enorme, effettivamente data la durata di poco più di 15 ore e i difettucci vari sopracitati 25-30 € sarebbe il prezzo più onesto per questo titolo 🙂 che tutto sommato non fa rimpiangere per niente l’averci giocato. Purtroppo la grande debolezza di Spiders è proprio il budget, ed è un vero dispiacere gia ai tempi di Mars war logs era chiaro che avevano le potenzialità, io confido che con Buond by Flame riescano a creare una base per un titolo futuro qualitativamente migliore.

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