Battlefield 1 – Recensione

A tre anni dal rilascio di Battlefield 4, e dopo una piccola parentesi con un non molto apprezzato spin off ad opera di Visceral game, la serie Battlefield torna alla carica con un nuovo titolo. Nonostante negli ultimi il mercato abbia premiato il setting moderno/futuristico questa volta DICE decide di andare contro corrente proponendo un’ambientazione poco esplorata nel panorama degli FPS, è con presupposto di cambiare le carte in tavola e di proporre qualcosa di diverso che nasce Battlefield 1 e la sua idea di ambientarlo nella prima guerra mondiale.

Partenza per il fronte

Partiamo proprio dalla tanto pubblicizzata campagna che stando alle parole di DICE promette fuoco e fiamme. Questa è divisa in cinque sottostorie , più un prologo,  ambientate in diverse zone di guerra e che mettono il giocatore nei panni di alcune fazioni del conflitto. Sicuramente DICE con è riuscita nell’intento di emozionarci grazie ad una narrativa completamente rivisitata e che finalmente riesce a dare quel “quid” in più alla campagna del FPS che soprattutto negli ultimi anni non ha mai brillato ne per inventiva ne per divertimeno ed intrattenimento puro. Ad aiutare l’immersione generale ci sono le spettacolari cut scene di pregevole fattura e che mettono in mostra le ottime doti del Frostbite engine, soprattutto per quanto riguarda la cura usata per la costruzione dei modelli dei protagonisti che presentano delle animazioni degne di nota oltre che un dettaglio che lascerà a bocca aperta i più. Naturalmente come in tutte le cose ci sono luci e ombre e nonostante DICE abbia fatto un ottimo lavoro con la campagna, questa presenta un unico grande difetto. La longevità complessiva, nonostante si attesti sulle solite 5-6h, risulta quantomeno risicata per via della scelta di utilizzare storie separate che per questo motivo risultano troppo corte ed in alcuni casi cortissime, come per la missione “Avanti Savoia” che ha una durata media di 30 minuti. Peccato dunque per questo aspetto che inficia non poco sulla godibilità della campagna andando a frammentare troppo l’esperienza di gioco, alternando momenti di forte coinvolgimento emotivo a brusche fermate. Spereriamo dunque che con i prossimi capitoli DICE non sia avida di contenuti e riesca a proporre campagne più longeve.

Multiplayer Rinfrescato

Il comparto multiplayer come sempre non delude e anzi offre interessanti novità, sia dal punto di vista delle modalità sia da quello della giocabilità.
Le modalità di gioco seppur in modesta quantità sono state parzialmente riviste al fine di rinfrescare l’offerta di gioco.
Conquista è forse quella che ha ricevuto un trattamento di rinnovamento più radicale. Tra le modifiche che spiccano subito all’occhio in questa sua nuova veste è il contatore dei ticket di fazione, che passa all’avere un andamento crescente anziché decrescente.
Ma la vera novità sono i fattori che influenzano il contatore e di conseguenza la partita, infatti in Battlefield 1 quando un membro della nostra fazione morirà, questa sua morte non andrà ad influire sul conteggio dei ticket guadagnati andando così a modificare sensibilmente quello che è l’approccio alla partita facendo preferire ai giocatori azioni di squadra volti alla conquista dei punti piuttosto che assalti solitari in cerca di gloria su una pila di cadaveri nemici.
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Corsa invece non muta aspetto ma acquisisce piccole migliorie, come l’impossibilità dei difensori di spingersi troppo in avanti nella base nemica così da favorire una più facile avanzata degli attaccanti, limitando di molto il fenomeno del “base rape”. Altra aggiunta interessante è la possibilità da parte dei difensori di attivare un attacco di artiglieria, tramite l’uso di un telegrafo posto sulle bombe, il quale andrà ad aumentare il tempo a disposizione dei difensori per riorganizzarsi dopo l’esplosione delle basi.
Deathmatch a squadre e Dominio sono invece rimaste le praticamente uguali. Il numero massimo dei giocatori per le tre modalità appena elencato non è per il momento selezionabile ma è settato ad un massimo di 24 giocatori per partita.
New entry tra le modalità è piccioni di guerra,  la quale contrappone i due schieramenti in una serrata lotta per la conquista dei suddetti piccioni che una volta catturati richiedono il riempimento di un counter prima di essere liberarli e di aggiudicarsi coì il punto, ma attenzione, perchè anche una volta liberati l’attribuzione del punto non è immediata in quanto la fazione nemica ha qualche secondo per abbattere lo sfortunato pennuto.

L’aggiunta più di impatto e che meglio rappresenta l’esperienza della prima guerra mondiale sono rappresentate dalle Operazioni. Questa particolare modalità di gioco porta i giocatori in serrati muro contro muro esaltando quella che era la guerra di trincea. Infatti in tale modalità la fazione degli attaccanti sarà chiamata a conquistare un numero variabile di porzioni di mappa al cui interno sono presenti  due o più check Point da conquistare e mantenere  per assicurarsi il controllo della zona e permettere così l’avanzata del proprio gruppo. La particolarità di questa modalità è che si svolge su più mappe di grosse dimensioni proponendo una guerra globale fatta di assalti incessanti alle trincee nemiche. Gli assaltatori hanno 3 possibilità per sfondare le linee nemiche al termine dei quali la partita sarà persa in caso di fallimento.

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Lato gameplay anche in Battlefield 1 ritornano le classi anche se leggermente rivisitate riuscendo così a modificare quel gunplay estremamente consolidato nel tempo e che tanto ha fatto il successo della saga. Le classi presenti all’interno del titolo sono sei di cui quattro sono rimaneggiamenti di quelle classiche già viste nei precedenti capitoli del franchise, e sono Assalto, Supporto, Medico e Scout. Invece le altre due inedite sono dedicate a quei giocatori a cui piace particolarmente l’uso dei mezzi, nella fattispecie si tratta del Carrista e del Pilota.

La classe Assalto è una classe dedicata principalmente alla demolizione dei veicoli e dei velivoli nemici, è dotata di esplosivi di varia natura per far fronte a qualsiasi necessità. L’arma principale è un fucile automatico che la rende molto pericolosa sulla breve distanza mentre su quella lunga è pressoché innocua ed anzi è una facile preda per i nemici!

La classe Supporto è dedicata a quei giocatori la cui unica preoccupazione è quella di non rimanere senza munizioni per il numero eccessivo di nemici lasciati esanimi sul campo di battaglia. L’armamento di questa classe è perfetto per le distanze medie e ravvicinate e, solitamente, ha una cadenza di fuoco elevata, cosa che  consente di inchiodare il tuo bersaglio sotto una pioggia di proiettili.

La classe del Medico è quella a cui tutti siamo abituati, reattiva e letale sulle medie distanze è perfetta per chi ama supportare i propri compagni a suon di rianimazioni e continui lanci di medikit.

Gli Scout invece sono la classe perfetta per chi ama appostarsi in solitaria sulle lunghe distanze per fornire una copertura più ampia dei punti caldi della mappa. Novità della classe Scout sono essenzialmente due, la prima è che tra i suoi accessori è possibile equipaggiare un proiettile capace di danneggiare le spesse corazze dei blindati, seppur con poco danno. Invece la seconda novità farà infelici diversi estimatori della classe,poichè  i vari fucili sono stati resi particolarmente inefficaci nello scontro ravvicinato mentre sulle lunghe distanze possono risultare come dei veri e propri flagelli se usati nella giusta maniera.

Vera novità introdotta in Battlefield 1 sono i Carristi ed i Piloti, queste due nuove classi sono interamente dedicate agli amanti dei veicoli e dei velivoli e vanno a sostituire in tutto e per tutto le classi precedentemente elencate, andando dunque a sacrificare quello che è il proprio ruolo in battaglia una volta lasciato il proprio mezzo.  Come arma primari hanno una quasi innocua pistola mitragliatrice.

Nota al margine per le tre “sotto classi” Élite, le quali non sono altro che dei perk particolari raccoglibili sulla mappa che ci trasformano temporaneamente in macchine da guerra fino alla nostra dipartita. Queste sono:

Il Flammiere, dotato di abbigliamento ignifugo, maschera antigas e lanciafiamme, è capace di abbattere i nemici che lo circondano con le incandescenti fiamme del suo lanciafiamme.

La Sentinella è un autentico carro armato a due gambe. Con una mitragliatrice raffreddata ad acqua in mano e una corazza di piastre, la sentinella è in grado di inondare di piombo le postazioni nemiche, resistendo a ingenti danni. La sua unica debolezza è anche un punto di forza: per proteggersi al meglio, rinuncia all’uso della maschera antigas in cambio di piastre di corazza aggiuntive.

Il Cacciatore di carri è esperto nell’uso della Tankgewehr 1918, un’arma alta quasi quanto un uomo in grado di danneggiare i veicoli nemici a grande distanza. Con un colpo ben piazzato, il cacciatore di carri può concentrare il fuoco su componenti particolari dei mezzi blindati nemici, distruggendone cingoli, mitragliatrici o cannoni.

Tecnica ed ottimizzazione, una coppia vincente

Tecnicamente Battlefield 1 è uno dei titoli meglio riusciti graficamente, mosso dal poderoso Frostebite engine 3, restituisce ottime prestazioni sia in DirectX 11 che 12 complice anche un’ottima ottimizzazione che permette di avere con il preset ultra un framerate quasi sempre ancorato sui 60fps (la nostra configurazione monta una GTX  970). L’unico momento di vera incertezza lo abbiamo riscontrato solo durante la modalità multiplayer “Operazioni” nella quale durante i momenti più concitati degli scontri e con diverse esplosioni di contorno si sono riscontrati diversi cali di framerate. Ottimo anche il comparto audio con una buona campionatura dei suoni. Le animazioni sono di ottimo livello e sono apprezzabili soprattutto durante la campagna.

Per tirare le somme ci sentiamo di dire che Battlefield 1 non è soltanto sogni e speranze ma sotto al cofano nasconde tanta sostanza suppur con qualche limite che speriamo vengano risolti nei futuri capitoli.

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