Assassin’s Creed IV: Black Flag – Recensione

Assassin's Creed IV: Black Flag - Recensione 14
Assassin's Creed IV: Black Flag - Recensione 14

 

La pirateria del XVII secolo è un tema ancora poco inflazionato in ambito videogames, pur essendo un ambientazione interessante e dalle vaste potenzialità, lo ha capito la Ubisoft, che ha deciso di adattare la formula del suo Assassin’s Creed al mondo dei pirati del Mar dei Caraibi.

 

Arr, capitano!

Prima di tuffarci nel caldo mare del Golfo del Messico indosseremo i panni di un tester dell’Abstergo, quest’ultimo ha costruito un nuovo Animus, in grado di far rivivere ricordi degli antenati di altre persone, e “recuperato” il DNA di Desmond, sta usando ignari soggetti per indagare stavolta nelle memorie di Edward Kenway, ovvero il nonno di Connor.

Per nostra fortuna Edward, pur non essendo un assassino, non avrà per nulla una vita tranquilla, si rivelerà essere, infatti, un pirata in cerca di ricchezze e bottino, dimostrandosi neutrale nei confronti delle faccende di Templari e Assassini, e interessato unicamente al tornaconto personale.

Anche se all’inizio un po’ scollegata e addirittura forzata, la trama riesce a decollare presto e a risultare convincente ed appassionante, merito anche di una buona caratterizzazione dei personaggi e del fascino dell’ambientazione. I personaggi di contorno principali, come da tradizione della serie, saranno per la maggior parte personaggi storici realmente vissuti in quell’epoca, da pirati a politici e comandanti militari.

 

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Saccheggiando per il mare

La saga di Assassin’s Creed, capitolo dopo capitolo, ha incrementato le attività secondarie e di contorno che intrattengono il giocatore, con Black Flag l’esplorazione e le attività collaterali hanno senza dubbio raggiunto l’apice. La quantità di cose da fare è veramente titanica in confronto ai predecessori (che tra l’altro hanno una varietà di attività più che discreta), e molte volte risulta difficile arrivare al luogo della missione principale senza farsi distrarre dalle opportunità che circondano il giocatore.

La maggior parte del tempo di gioco verrà trascorsa in mezzo al mare, esplorabile a bordo nel nostro veliero personalizzabile: la Jackdaw. Essa risponderà ai comandi in modo non molto diverso da quanto abbiamo visto nelle missioni navali di AC3, cioè senza nessuna ambizione al realismo, ma risultando dannatamente divertente da timonare e comandare in battaglia. Le condizioni meteo in navigazione saranno inoltre dinamiche e imprevedibili, in pochi secondi ci si potrà ritrovare nel mezzo di una tempesta di proporzioni immani  e a lottare contro i flutti e le raffiche improvvise.

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Le attività da affrontare vanno dalla pesca alle creature marine, all’assedio dei Forti marittimi, nessuno ci vieta inoltre di ingaggiare una battaglia navale e successivamente abbordare e saccheggiare le imbarcazioni di passaggio. Esplorando le innumerevoli isole si potrà cacciare la fauna locale, recuperare scrigni ricolmi di bottino o incappare in mappe del tesoro, per non parlare degli enigmi dei Maya o delle fasi in immersione nei fondali oceanici.

Tutto questo, oltre ad intrattenere in modo egregio, è anche utile al potenziamento della Jackdaw e di Edward, con i proventi della caccia, ad esempio, attraverso un sistema di crafting potremmo aumentare la salute o gli slot delle munizioni del nostro pirata.

Il sistema di combattimento è stato in parte rivisto, la spettacolarità degli scontri è rimasta certamente invariata, ma stavolta sarà richiesto un impegno e una concentrazione leggermente maggiore, le catene di uccisioni saranno decisamente più difficili da eseguire, e i combattimenti multipli contro nemici speciali non dovranno essere presi sottogamba, la rastrelliera delle armi ha inoltre subito un deciso ridimensionamento: le armi corpo a corpo si limiteranno alla sola classe di doppie spade (oltre alle lame celate), l’ unica alternativa sarà raccogliere da terra quelle nemiche (asce o spade singole) che però verranno gettate a terra durante le arrampicate.

Il resto è rimasto sostanzialmente come ce lo ricordiamo, ci saranno quindi le classiche arrampicate nei punti di osservazione e lo spostamento acrobatico anche in ambienti completamente naturali, novità ormai sdoganata con AC3. Un dettaglio che piacerà probabilmente agli amanti dello stealth è la possibilità di completare il gioco senza uccidere nessuno che non sia ovviamente l’obbiettivo della missione.

 

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Tutta la ciurma on-line

Da Brotherhood in poi i capitoli di AC hanno sempre compreso anche una componente multigiocatore, competitiva e cooperativa, che ovviamente non poteva mancare in questo quarto capitolo. Scordiamoci però le epiche battaglie navali che caratterizzano la modalità giocatore singolo, qui ci si batterà unicamente sulla terraferma, in modalità molto particolari, che amalgamano in maniera unica meccaniche stealth all’azione pura e adrenalinica. Ad esempio nella modalità caccia all’uomo si alterneranno 2 squadre, le quali una per volta avranno il ruolo di cacciatore, con il compito di individuare e uccidere gli avversari, mentre le prede dovranno sopravvivere il più a lungo possibile nascondendosi o mimetizzandoci tra la folla.

Ma ci sono molte altre modalità, come Deathmatch o Ricercato, entrambe tutti contro tutti, ma con regole con regole differenti, in ricercato infatti il giocatore migliore avrà alle costole vari inseguitori pronti a tagliarli la gola, mentre gli ultimi in classifica non avranno nessun inseguitore sino a quando non scaleranno la classifica e potranno essere considerate delle minacce.

Ogni stanza (hostata da uno dei player) può comprendere un massimo di otto giocatori, quindi nel caso di modalità a squadre si potranno fronteggiare team di un massimo di quattro giocatori. Per ottenere buoni risultati in partita occorre una discreta strategia e in generale mantenere un basso profilo, non si tratta quindi di un multiplayer per chi cerca kill facili.

La longevità del multiplayer è garantita da una marea di abilità ed equipaggiamento sbloccabile per personalizzare il proprio assassino virtuale, e fargli sviluppare gli strumenti di morte prediletti. Nella modalità cooperativa si dovranno superare delle vere e proprie sfide contro un’ IA, lo scopo sarà quello di eseguire degli omicidi cercando di ottenere il punteggio più alto possibile.

 

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Spruzzi in HD

Le console next gen non riguardano di certo un pc-gamer, ma bisogna ammettere che con l’annuncio di ps4 e xbox one ci si sarebbe lecitamente aspettati un miglioramento per quanto riguarda i titoli soggetti a porting da console, Assassin’s Creed tra questi, con una certa delusione quindi bisogna ammettere che di migliorie all’uscita se ne sono viste ben poche, Ubisoft, in collaborazione con NVIDIA si affretta però a comunicare che molti innovativi effetti introdotti in Black Flag verranno ottimizzati e daranno il meglio nelle successive patch, tra questi i God rays, altisonante nome per definire i raggi solari che filtrano nelle zone in ombra degli ambienti, la Percentage-Closer Soft Shadows ridefinirà le ombre dandole un realismo mai visto prima, rendendone il bordo via via più sfumato più l’ ombra si allontana dalla sorgente, la physX APEX Turbulence si occupa invece di garantire il massimo realismo alle polveri e fumo in sospensione, facendole interagire dinamicamente e realisticamente con vento e gravità, quest’ ultimo effetto era stato introdotto in Batman; Arkham Origins.

Un’ altra innovazione verrà portata con il pieno supporto alla risoluzione  4k, per la prima volta ufficialmente supportati da un videogioco. Per gestire una tale assurda quantità di pixel sarà necessaria una scheda video di fascia alta, ma chissà, forse fra qualche anno diventerà lo standard, come fu per il full HD.

Un mondo di gioco così vasto e vivo non poteva essere esente da bug, alcuni però sono fin troppo grossolani, fa sorridere ad esempio la compenetrazione delle vesti con praticamente qualsiasi oggetto e superficie, comprese le spade che si portano sempre appresso, che anche stando ferme “spunteranno” dalla cappa che indossiamo. Un altro bug molto ricorrente è quello delle “convulsioni” durante gli arrembaggi, molto spesso gli avversari (o perfino Edward) quando cadranno a terra in luoghi ristretti inizieranno a vibrare per pochi secondi, oppure deformandosi assurdamente.

L’oceano stesso lascia pareri ambivalenti: in mare aperto ha una realizzazione ed un realismo impressionanti, dando l’impressione di una vera sostanza fluida che si deforma al passaggio di navi, perde di realismo però nella sua interazione con la costa, le onde ad una certa distanza si rimpiccioliranno fin quasi a scomparire, e anche le più grandi quasi svaniranno prima di raggiungere la riva.

Una linea visiva discreta permette di avere una buona visione del paesaggio circostante, lasciando in definitiva un colpo d’ occhio che riesce ad impressionare in più di un occasione, sebbene le texture guardate da vicino non facciano gridare al miracolo.

 

Tirando le Somme

Molti (compreso il redattore) potranno considerare Black Flag l’Assassin’s Creed più riuscito, c’è però da ammettere che si è persa buona parte della “sostanza” originale della serie, ovvero correre per i tetti delle città, piombando addosso ai nemici, per lasciare spazio a meccaniche di gameplay portate alla ribalta da AC3 (caccia e navigazione su tutte). Con un pizzico di coraggio e modificando quache meccanica si poteva forse addirittura rimuovere quel “Assassin’s Creed” dal titolo e lasciare solo Black Flag, la trama ne avrebbe probabilmente giovato, ma queste sono solo inutili supposizioni. Dopotutto ci troviamo di fronte ad un capolavoro confezionato con i fiocchi che non dovrebbe aver difficoltà ad avvolgere tra i suoi flutti  anche ai completi digiuni della serie.

Commento Finale

8

Il nuovo capitolo di uno dei brand più amati è pronto a salpare e fare vela verso i nostri PC!

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1 commento su “Assassin’s Creed IV: Black Flag – Recensione”

  1. Sembra più bello dei precedenti. Peccato non siamo più nel Mediterraneo. Vi immaginate il protagonista che partecipa a Lepanto?

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