Warhammer: Vermintide 2 – Provato

Nonostante la data d’uscita sia ancora lontanuccia, lo sviluppatore FatShark ci ha dato l’opportunità di mettere le nostre pacioccose mani su una versione (molto) preliminare del suo atteso Warhammer: Vermintide 2, fortunata serie ambientata nell’universo di Warhammer, ma col gameplay ispirato fortemente da Left 4 Dead. Ecco quali sono le nostre impressioni.

Ratti. Ratti ovunque!

Per chi non lo conoscesse, facciamo subito un recap sul primo Vermintide. Come già detto il titolo si ispira fortemente a livello di gameplay da Left 4 Dead, uno sparatutto in prima persona in cui quattro giocatori dovranno cooperare per attraversare le svariate mappe che pullulano di enormi ratti antropomorfi (gli Skaven) armati di tutto punto (i cattivi del gioco), cercando al contempo di portare a termine i semplici compiti che verranno assegnati e naturalmente cercando anche di sopravvivere alle interminabili ondate. A differenza del titolo Valve, il combattimento è focalizzato quasi interamente sulle armi corpo a corpo (ma ci sono anche armi a distanza come balestre, archibugi, bacchette magiche e altre diavolerie a tema fantasy-steampunk) e il proprio equipaggiamento dipende esclusivamente dalla classe scelta.
Questa descrizione del primo Vermintide si può applicare tranquillamente anche a questo seguito, motivo per cui chi ha già avuto modo di giocarlo, possiamo dire che con questo seguito probabilmente si troverà subito a casa.
Chiariamo subito che questa versione era ancora molto acerba, ma il suo scopo, ovvero quello di farsi una idea del gameplay, l’ha soddisfatto appieno. Infatti non era possibile modificare alcuna impostazione grafica o relativa ai comandi, ma fortunatamente questi ultimi sono molto semplici e consistono solo nei canonici tasti per muovere il personaggio, la barra spaziatrice per saltare e ctrl per accucciarsi, i tasti del mouse per attaccare e per parare, più un altro tasto per usare l’abilità legata al proprio personaggio e un altro per interagire.
In questa versione era possibile scegliere due classi delle cinque che saranno disponibili (i personaggi saranno gli stessi del primo Vermintide a quanto pare), il cavaliere e l’ombra. Mentre la prima classe è focalizzata sull’uso di un enorme martello da guerra e un archibugio multi-canna, come abilità effettua una carica in avanti che permette di usare il corpo per sfondare le linee nemiche o tirarsi fuori da una situazione di accerchiamento, la seconda classe invece è focalizzata sugli attacchi furtivi e alle spalle, grazie a una balestra e a una lancia che permette di avere una grande difesa e una lunga portata, nonché a una abilità che permette di trasformarsi in una vera e propria ombra e diventare non solo invisibili ma anche eterei.
Nonostante tutto, ora come ora sfondare crani di guerrieri del Caos o usare la lancia per infilzarli regala parecchie soddisfazioni, segno dell’impegno profuso per restituire un feedback credibile alle armi corpo a corpo, anche se si sente la mancanza della possibilità di direzionare gli attacchi come si vorrebbe. Un attimo… perché abbiamo detto guerrieri del Caos e non gli Skaven? Ebbene, essi rappresentano una nuova tipologia di nemici, agguerriti e coriacei al punto giusto, e non fanno di certo rimpiangere i vecchi ratti (che sono tuttora presenti, sia chiaro!).

La città devastata

L’unico livello – neanche completo – disponibile in questa versione di prova era ambientata nella città di Ussingen devastata dagli orchi e dai ratti, con lo scopo di attraversarla e trovare la villa di un barone, e il level design, per quanto poco abbiamo potuto osservare, nel complesso ci è parso arzigogolato e labirintico al punto giusto, con svariato equipaggiamento extra sparso un po’ ovunque, come pozioni, kit medici o bombe a mano, e queste ultime sanno regalare tante soddisfazioni se usate bene, lanciata addosso a un gruppo di nemici e vedere i loro pezzi volare via per l’esplosione fa sempre la sua bella figura.
Verso la fine della demo, della durata di dieci minuti, c’era anche un boss intermedio enorme, abbastanza coriaceo da mandare giù, ma niente che il gioco di squadra (gli altri membri erano controllati dalla IA) non possa batterlo. Una volta sconfitto, abbiamo assistito all’arrivo di un nemico ancora più grosso, e purtroppo la demo finiva qui.
A proposito della IA dei compagni, abbiamo notato che ora possono anche portarsi dietro bombe e altre cose che non possono usare, e darli al giocatore quando non ne ha, come ad esempio le bombe.
A livello di difficoltà preferiamo non sbottonarci più di tanto, poiché è chiaro che questa versione è solo una demo per far toccare con mano il gameplay ma non per saggiarne il bilanciamento. Anche parlare di grafica a questo stadio riteniamo che sia troppo prematuro, poiché come abbiamo già detto era impossibile anche solo modificare la risoluzione, men che meno modificare altre impostazioni, però ci teniamo a dire che nel suo complesso sapeva fare la sua figura con una grafica buona ma funzionale, e non abbiamo nemmeno avuto problemi tecnici come lo stuttering, ma c’è ancora del lavoro di ottimizzazione da fare, poiché nelle situazioni veramente concitate il frame rate calava anche sui 40fps, mentre normalmente andava a 60fps o più (il tutto su una configurazione con un processore i5-4690k, 16GB di ram e una GTX980).
Naturalmente al momento c’è ancora diverso lavoro di rifinitura da fare, come rivedere le collisioni tra i nemici, ma per ora, nel complesso, Warhammer: Vermintide 2 ci ha fatto una buona impressione, un titolo adeguato a chi vorrebbe ritornare ai tempi della cooperazione di Left 4 Dead ma con qualcosa di diverso dai soliti zombie, e non vediamo l’ora di mettere mano a una versione più avanzata, e se anche voi siete incuriositi, consigliamo caldamente di provare il primo Vermintide per farsi una idea se questo seguito può piacere o meno.
Ah, e naturalmente… sparsi per il livello ci sono i dadi da loot! Ma per chi ha già giocato al precedente, sa che non ci saranno casse-premio, bensì premi casuali alla fine di ogni missione che vengono elargiti in base a un punteggio ottenuto con dei dadi. E supponiamo che più dadi si trovano in giro per la mappa, più probabilità di ottenere ricompense migliori si avranno.

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