Oriental Empires – Anteprima

Il mondo dell’antica Cina è veramente interessante, ma anche se sarebbe uno scenario molto intrigante per un gioco, di strategici su quel periodo se ne trovano pochi. Oriental Empires è uno di quei giochi che cerca di farci vivere questo periodo storico, purtroppo poco sfruttato. Ma oltre all’ambientazione diversa rispetto ai canoni del genere, il gioco riesce a divertire? Per sapere la risposta leggete la nostra recensione.

Il Civilization cinese

Se dovessimo descrivere rapidamente Oriental Empires, potremo definirlo come uno spin-off ambientato in Cina della serie Civilization. Infatti il gioco riprende molte delle meccaniche della famosa serie, cosi tante che chi ha già dimestichezza con i vari Civilization, potrà quasi del tutto ignorare il tutorial visto che si troverà immediatamente a casa. Si partirà con un unico insediamento e il nostro obiettivo sarà quello di espanderci il più possibile, fondando nuove città oppure conquistando quelle delle altre fazioni. Creare nuove città ci servirà soprattutto per aumentare la nostra popolazione, cosi da guadagnare di più tramite le tasse. Più cibo produrremo più la nostra popolazione crescerà, quindi sarà cruciale nelle prime fasi di creazione di una città, concentrare i nostri popolani nella costruzione di fattorie. Oltre a nuove fattorie potremo costruire anche molti altri edifici, che ci permetteranno di reclutare nuove unità, produrre delle merci oppure aumentare le difese del nostro insediamento. Le unità che potremo reclutare sono molte, si passa da quelle base come la fanteria agli arcieri, artiglieria e cosi via. Molto peculiare la non presenza di costi di reclutamento per le unità militari, che avranno solo dei costi di mantenimento ogni turno. Questo ci permette di disbandare molto del nostro esercito dopo una guerra, visto che tanto possiamo ricrearne un altro senza costi.

La realizzazione dei combattimenti non è il punto forte del gioco

La ricerca sarà divisa in 4 grandi alberi, noi potremo ricercare una tecnologia di ogni albero alla volta. Andando avanti con le ricerche potremo reclutare nuove unità, costruire nuovi edifici, migliorare l’efficienza di produzione del cibo e cosi via. Purtroppo però una grossa parte di alcuni alberi è dedicata a tecnologie che aumentano la nostra autorità o cultura, attributi che ci serviranno per mantenere l’ordine pubblico. Per quanto questi attributi possano essere utili, andare avanti con la ricerca sbloccando solo un +1 a un attributo, non è entusiasmante come sbloccare una nuova unità militare da usare in battaglia oppure dei nuovi edifici da costruire. Anche se si potrà raggiungere la vittoria senza l’eliminazione degli avversari,  nel corso delle vostre partite dovrete far uso della violenza, anche solo per difendervi dall’IA. Qui entra in gioco il sistema di combattimento che cerca di differenziarsi da quello dei Civilization, cercando di proporre una gestione tattica più profonda. Il gioco ci da la possibilità di decidere la tattica che le nostre unità dovranno utilizzare in battaglia, che può essere una tattica più conservativa oppure l’equivalente di “andate e uccidete”. La gestione delle battaglia si ferma praticamente a questo, quindi non aspettatevi di poter guidare le vostre truppe in stile Total War, oppure di poter vincere una battaglia utilizzando una tattica geniale.

Questo è uno dei 4 alberi della tecnologia

Sinceramente non abbiamo neanche capito bene l’utilità di queste tattiche, in quanto potremo anche mandare le nostre unità all’attacco utilizzando le tattiche standard, vincendo comunque parecchie battaglie. Questa gestione molto limitata(e in parte inutile)delle battaglie, unita a una realizzazione delle unità e delle loro animazioni abbastanza insoddisfacente, rendono le battaglie noiose da vedere e da combattere. Rendono anche inutile il poter zoomare la visuale sino a vedere le nostre truppe combattere, in quanto dopo aver visto le prime risulterà noioso guardare ogni battaglia. Molto fastidioso è il dover sconfiggere più di volta un’unità per annientarla, anche se in una battaglia saremo 10 contro 1, questo ci costringe a inseguire anche una sola unità fino in capo al mondo, cosa non propriamente divertente.

Avremo differenti opzioni diplomatiche a nostra disposizione

Reparto Tecnico

Essendo un Early Access non ci aspettavamo un grande reparto tecnico, bug, crash, prestazioni pessime sono oramai consuete in questo tipo di prodotti. Dopo averlo provato possiamo dire che in parte ci sbagliavamo, di bug grandi non ne abbiamo notati mentre le prestazioni non sono sicuramente perfette, ma comunque il gioco è risultato godibilissimo lo stesso. Discorso diverso per i crash, che abbiamo incontrato spesso nel menù iniziale oppure dopo aver ridotto in finestra il gioco. Per fortuna in game è successo raramente, e comunque non è mai stato molto fastidioso vista la velocità con cui il gioco si carica. Ovviamente se cercate una grafica ultra curata non è questa la tipologia di giochi in cui cercarla, anche se Oriental Empires si presenta comunque bene, almeno nella mappa di gioco. Le cose cambiano se deciderete di guardare le battaglie, per colpa di animazioni insufficiente e delle unità brutte da vedere. Zoomando ci accorgiamo anche della notevole stupidità delle truppe, che si muoveranno in modo veramente strano, per esempio può capitare che una sola unità di fanteria attacchi le truppe nemiche, mentre le altre si posizioneranno un po’ lontano non facendo nulla. Stranamente non è presente nessuna impostazione grafica, potremo solamente scegliere uno fra i differenti preset che il gioco ci propone, che partono da “fastest” fino a arrivare a “fantastic”.

La mappa di gioco può essere allontanata di molto, cosi da darci una visuale completa sui territori vicini

Conclusioni

La sintesi di tutta la recensione è, se vi piace l’antica Cina e la serie Civilization, anche con tutti i suoi difetti, questo è il gioco che fa per voi. Se avete già giocato i capitoli della famosa serie di Firaxis, allora questo potrebbe essere un gioco simile ma differente, che sicuramente vale il suo prezzo, se invece ancora non li avete provati, beh l’originale è sempre meglio.

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