Synology ha recentemente annunciato una decisione che sta facendo discutere nel settore del Network Attached Storage (NAS): l’introduzione di SSD certificati obbligatori per i suoi nuovi sistemi. Questa mossa commerciale solleva importanti interrogativi sulla libertà di scelta dei consumatori e sulla competitività dei prezzi.
All’inizio del 2025, Synology ha comunicato che i suoi nuovi sistemi NAS richiederanno esclusivamente l’utilizzo di drive “certificati” dall’azienda stessa. La giustificazione ufficiale punta su maggiori livelli di sicurezza, affidabilità e prestazioni per gli utenti finali.
Con il lancio della serie SNV5400, Synology ha introdotto sul mercato soluzioni di storage che presentano caratteristiche tecniche discutibili rispetto al loro posizionamento di prezzo. Gli SSD PCIe 3.0 SNV5420 rappresentano il primo esempio concreto di questa nuova strategia commerciale.
I dati di mercato rivelano una situazione preoccupante per i consumatori. Presso il rivenditore BALLICOM, gli SSD Synology SNV5400 nelle versioni da 800GB e 1600GB sono proposti rispettivamente oltre 300 euro e 550 euro.
La sproporzione rispetto gli SSD sul mercato, diventa evidente considerando che i prodotti Synology utilizzano la tecnologia PCIe 3.0, ormai considerata obsoleta rispetto agli standard attuali del mercato.
L’introduzione di questa politica crea un monopolio di fatto nel segmento degli SSD compatibili con i nuovi NAS Synology. I clienti si trovano costretti ad acquistare esclusivamente gli SSD brandizzati dall’azienda, perdendo la possibilità di scegliere alternative più economiche o tecnologicamente avanzate.
