Fallout 4 – Presentazione Gamescom

Fallout 4 – Presentazione Gamescom 1
Fallout 4 – Presentazione Gamescom 1

Giunti al booth della Bethesda alla Gamescom per poter assistere alla presentazione a porte chiuse di Fallout 4, veniamo invitati a entrare in una stanza completamente buia piena di puffi bianchi rettangolari dove potersi sedere comodamente. Quando tutti gli ospiti sono entrati, veniamo invitati gentilmente a non usare macchine fotografiche o cellulari di sorta per registrare, fotografare o filmare ciò che ci verrà mostrato. E così, su un telo posto dall’altra parte del muro, viene proiettato un lungo filmato di gameplay di Fallout 4, titolo atteso da milioni di videogiocatori in tutto il mondo per il 10 novembre 2015.

Un filmato davvero S.P.E.C.I.A.L.

I filmati mostrati erano due, uno iniziale girato in bianco e nero che riprende il classico stile dei filmati d’addestramento tipici di Fallout con tanto di Vault-boy, che spiegava a grandi linee a cosa serve la forza come primo parametro degli attributi SPECIAL (serve per fare più male con gli attacchi corpo a corpo e per poter portare più oggetti nell’inventario, l’avreste mai detto?), e mostrava il nuovo, interessante, sistema di perk. Fondamentalmente a questa incarnazione le perk sono disposte a scacchiera, dove ogni colonna è associato a uno degli attributi di base che le regolano. Ad ogni livello (e non ci sono level cap di sorta) se ne potrà sbloccare uno, a patto di rispettare i necessari requisiti per sbloccarlo. Finito questo primo, breve, filmato, viene fatto quindi partire il filmato fulcro di questa presentazione.

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Quel che rimane di Lexington

Il secondo filmato mostratoci era un gameplay preregistrato, e vedeva il protagonista, l’ex abitante del Vault 111, visitare la cittadina di Lexington, spazio urbano ormai disabitato da gente razionale, ma piena, per non dire stracolma, di ghoul ferocissimi, pronti a farci la pelle sin dal primo momento che lo avvistano. Armato di un fucile d’assalto alquanto arrugginito e di un canonico fucile laser, con l’aiuto dello S.P.A.V. (praticamente immutato) il protagonista ha la meglio contro questi primi incontri, anche grazie all’aiuto del fido Dogmeat, che non esita ad attaccare gli assalitori per proteggere il proprio padrone, e a battaglia finita non si può fare a meno di osservare la nuova e rivista interfaccia di looting, passando il cursore sopra un cadavere o un contenitore in generale si aprirà automaticamente una piccola finestrella sulla destra che indica gli oggetti che il contenitore possiede, e quindi poter prendere singolarmente ogni oggetto o di prenderli tutti con un clic dell’apposito tasto senza mettere in pausa il gioco, al contrario dei precedenti due capitoli, Fallout 3 e lo spin-off New Vegas.

L’ambiente di Lexington ricorda molto da vicino altre città già visitate e apprezzate nei precedenti episodi, con macerie, cumuli di sporcizia e immondizia, un senso di desolazione e di morte che la fanno da padrona, soprattutto se ci si sofferma a pensare che 200 anni prima questa città era una città viva e pulsante, con gente che camminava beatamente per le strade ignara dell’imminente guerra che le avrebbe spazzate via, e che il protagonista poteva essere benissimo tra quelle persone. Ma non c’è tempo per soffermarsi a riflettere sul passato, perché poco più avanti c’è un Super Duper Mart, l’emulo dei Wall-Mart americani in versione Falloutiana. Esiste posto migliore per trovare provviste, munizioni e tappi in una così città fantasma?

Appena messo piede all’interno di questo grosso supermercato, Dogmeat viene mandato in avanscoperta per saccheggiare un cadavere di un ghoul poco lontano. Dogmeat può essere comandato grazie a una serie di comandi richiamabili in ogni momento da una semplice interfaccia, e i comandi sono quelli basilari: aspetta, seguimi, vai in avanscoperta, trova degli oggetti, e così via.
Nel Super Duper Mart viene mostrato come scassinare serrature e come hackerare computer, e si può notare come questi minigiochi non siano cambiati di una virgola dai precedenti capitoli. Lo scassinamento consiste nel muovere una forcina in un punto preciso della serratura, mentre per hackerare occorre trovare la password corretta tra quelle proposte dal terminale. Anche in questo caso, come tradizione Bethesda, le serrature chiuse e i pc bloccati da password si divideranno in cinque livelli di difficoltà, e per poterli sbloccare bisognerà portare l’apposita skill (scassinare o scienza) a determinati livelli.

Ripulito il supermercato e trovato un moschetto laser a manovella che spara ad effetto fucile a pompa, il protagonista si dirige verso l’impianto di produzione della Chryslus Motors. Questo edificio pullula di banditi e ghoul, e durante questi combattimenti si possono notare gradite sorprese, in primis, la possibilità di lanciare granate senza cambiare arma. Viene mostrato anche che utilizzare uno stimpack fa partire una basilare animazione del protagonista che se ne inietta uno nell’addome. E per la prima volta si può sfruttare anche l’ambiente per uccidere i nemici, anche se si è limitati a mostrare un barile esplosivo esplodere sotto i colpi del protagonista, con il prevedibile risultato di esplodere causando ingenti danni e chiunque nei paraggi. Si può sperare che siano stati implementati altri sistemi per sfruttare l’ambiente a proprio vantaggio.

Durante il cambio di un’arma non presente nell’inventario rapido, è stato mostrato brevemente il nuovo pip-boy, la cui interfaccia sembra essere meno macchinosa da utilizzare rispetto ai capitoli precedenti, con cinque semplici menù da navigare.

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Un finale col botto

Ritornato al di fuori nella città ancora una volta, e constatato che apparentemente ci saranno schermate di caricamento per entrare e uscire dagli edifici, il protagonista viene attaccato da quelli che sembrano altri predoni, pesantemente corazzati, ma grazie a un intervento tempestivo della confraternita d’acciaio e a un lanciarazzi a guida infrarossa, il protagonista ha la meglio anche in questa situazione. Durante questa battaglia, un vertibird viene abbattuto, e schiantandosi contro un edificio poco lontano si possono ammirare detriti e vari frammenti di esso schiantarsi a terra. Purtroppo non è possibile sapere se questa scena e questa situazione fossero interamente scriptate. Il filmato finisce poco dopo con il protagonista che trova un fat-man e lo usa per combattere contro un Behemoth (ding!).

Purtroppo a proposito delle costruzioni personalizzate, alla modifica delle armi, al sistema di quest, di un accenno della storia, non è stato mostrato o detto nulla di nulla, il che è un peccato, perché quanto mostrato in questa presentazione non si discosta troppo da quanto i fan hanno già potuto apprezzare nei due precedenti capitoli. Certo, sono state fatte vedere diverse nuove armi modificate (è stato mostrato anche un pericoloso lanciafiamme, un fucile al plasma che spara come un fucile d’assalto e la minigun), ma si poteva osare di più e mostrare qualcosa di più sostanzioso, soprattutto per un gioco che si preannuncia vastissimo e che effettivamente esce tra veramente pochissimi mesi.

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