Diablo III: Reaper of Souls – Recensione

Diablo III: Reaper of Souls - Recensione 2
Diablo III: Reaper of Souls - Recensione 2

Dopo quasi 2 anni di distanza, e molte patch ed aggiornamenti, il più famoso action-rpg (o Hack & Slash che dir si voglia) torna a calcare la scena sui monitor dei nostri computer. Grazie alla disponibilità dimostrata da Blizzard, abbiamo avuto modo di tornare a Westmarch con Reaper of Souls, nuovo capitolo della saga di Diablo. Prima di lasciarvi alla lettura dell’articolo ricordo a chi non ha ancora completato il gioco base o l’espansione RoS, che nel testo che segue potrebbero essere presenti diversi spoiler, quindi procedete con la lettura a vostro rischio e pericolo.

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Soulstone is back!

Dopo le vicende narrate nel primo capitolo di Diablo ci ritroviamo con l’umanità in festa per la sconfitta del Primo Maligno ad opera del Nephilim e dell’arcangelo Tyrael. La pietra delle anime, questo potentissimo artefatto in grado di dare potere infintio a chiunque la possegga, è un arma troppo potente e pericolosa per non nasconderla, ed il nostro Tyrael decide quindi di sigillarla nelle profondità di un infinito cunicolo di gallerie sotterranee per evitare che cada in mani sbagliate. Ma proprio mentre il rito per ancorare la pietra al suo piedistallo e scongiurare una potenziale nuova rovina per l’umanità, qualcosa va storto. All’interno della cripta-prigione appare un essere sovrannaturale intenzionato a portarsi via la pietra e diventare l’essere più potente del creato. Questo spirito incappucciato si scopre essere Malthael, una volta arcangelo della saggezza, ora caduto e trasformatosi nel nuovo angelo della morte, convinto che la razza umana altro non sia che la prole demoniaca del Primo Maligno, e deciso quindi a sterminarla definitivamente. Malthael uccide gli Horadrim seguaci di Tyrael e mette fuori gioco il suo stesso fratello, rubando la pietra delle anime e gettando nuovamente il mondo in un caos di morte e terrore.

Questo è l’incipit del nuovo capitolo della saga di Diablo, ed è da questo punto che la nostra avventura prende inizio. Richiamati nuovamente a salvare il mondo dalla minaccia della pietra delle anime, il nostro personaggio si troverà a Cuor della Marca, avamposto umano della capitale che per prima è stata rasa al suolo dalle forze spiritiche di Malthael. Il nostro viaggio ci condurrà tra le vie della città, ormai ridotta a cumuli di macerie e cadaveri, che torneranno in vita controllati dalle forze dall’angelo della morte, intenzionato ad ostacolare il nostro cammino.

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Dark è meglio

Le prime ambientazioni di questo nuovo capitolo riprendono molto dall’Atto I di Diablo III, e sono tra le più suggestive di entrambi i capitoli. Ci ritroveremo a camminare su strade letteralmente ricoperte di cadaveri putrefatti, in piena notte, con i soli lampi dei tuoni a rischiarire il macabro paesaggio nel quale ci aggireremo. Le poche milizie rimaste a guardia della città, le vedremo esser possedute da spiriti maligni e prender parte alle schiere di non morti che popolano ciò che rimane della vecchia capitale, catapultandoci in un clima di ansia e terrore dove non potremo fidarci neanche dei nostri alleati, troppo deboli per resistere agli incantesimi necrotici di Malthael. Non mancano sotto-quest, molto più presenti rispetto agli atti precedenti, che non solo ci permetteranno di scoprire nuovi scorci di questo scenario così dark, ma ci daranno anche un’idea su cosa è successo nella città nelle sue ultime ore, riuscendo a far immedesimare il giocatore nella tetra atmosfera del gioco. Inoltre alcune di quest quest verteranno su specifici scrigni rossi, che attiveranno delle mini-missioni dove una volta sbaragliate orde di demoni e altre creature infernali, si apriranno regalandoci un loot decisamente gustoso. Questa particolarità fa parte del nuovo sistema di Loot 2.0, molto interessante dal punto di vista del gameplay, su cui torneremo a parlare in seguito.

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La storia successivamente ci porterà a scoprire paludi velenose popolate da orride creature demoniache, fino ad arrivare nei campi di battaglia del paradiso per incontrare, in un ultimo epico scontro, Malthael, il mietitore di anime.
La trama scorre abbastanza velocemente, per un totale che sfiora le 4 ore, senza nessun plot-twist o colpo di scena di alcun tipo, risultando un po’ piatta dal lato narrativo, che comunque mai stato parte fondamentale dell’esperienza di gioco del titolo Blizzard.

Tutti i luoghi che andremo ad esplorare in questo atto V sono decisamente più cupi rispetto ad alcune parti del primo capitolo, cercando di fare giustizia ad alcune mancanze di Diablo III in quanto ad ambientazioni, e questo non potrà che far piacere a tutti i fan che seguono la serie sin dal primo esordio.

Tante novità in un unica espansione

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Parliamo un po’ delle novità introdotte con Reaper of Souls; molte per gli utenti che da tempo non hanno più loggato nel mondo di Westmarch. Come abbiamo già annunciato prima, il sistema di loot è stato ridisegnato, portandolo alla versione denominata Loot 2.0, strutturata in modo da far droppare al giocatore solo oggetti utili alla sua classe ed al suo specifico ruolo, riducendo così le ore spese a farmare equipment grazie ad un drop rate decisamente elevato rispetto a quanto visto in precedenza. Nonostante questo, la ricerca di oggetti specifici per la vostra build personale non ne risulta avvilita, in quanto il farming resta comunque una parte ancora centrale e divertente del gioco, ma questa volta atta solamente a cercare oggetti ben specifici piuttosto che a trovare quantità di roba inutile.

Altra novità introdotta in RoS è la modalità Adventure, sbloccabile una volta completato il nuovo  atto. In questa modalità il nostro eroe si ritroverà nell’Enclave dei sopravvissuti, usato come campo base, dove il nostro vecchio compagno di mille battaglie Tyrael ci darà delle missioni da svolgere nelle diverse aree dei 5 atti già visti in precedenza. Gli incarichi da completare sono per lo più missioni di ricerca di un determinato Boss e l’uccisione di quest’ultimo, ma un sistema di spostamento tra portali velocizza il tutto, snellendo la missione e rendendo il tutto molto meno noioso di come sembri a leggerlo.
Ogni volta che completeremo una quest, verremo ricompensati con delle chiavi utili ad aprire il portale dei Nephilim. Questa nuova aggiunta ci permetterà di entrare in dungeon sviluppati come degli enormi corridoi o come delle arene, dove ad ogni angolo spawneranno decine e decine di mostri da annientare ondata dopo ondata. Al termine di ogni grande strage troveremo infine l’immancabile boss di fine livello, con tutto il drop che ne consegue. L’idea di base è buona e aggiunge ore di gameplay al gioco, senza costringere il giocatore a dover ripetere gli stessi pezzi di storia, ma spingendolo sempre a una ricerca continua delle sotto-quest necessarie per il completamento della missione principale.

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Probabilmente la più grande implementazione attesa da questa espansione è il Templare,  attesissima novità di Reaper of Souls. La figura del templare è quella che tra tutte le classi presenti, forse meglio si armonizza con lo spirito e l’atmosfera che si respira in Diablo, e proprio per questo il nostro crociato gode indubbiamente di un carisma eccezionale.
Questa nuova classe, basata sulla forza così come il barbaro, risulta molto solida e ben studiata sin dai primi livelli, creando un personaggio capace di mitigare notevolmente i danni subiti dalle orde demoniache, e nel frattempo infliggere una buona dose di danni, grazie ad una velocità di attacco ben calibrata e la possibilità di poter utilizzare anche le mastodontiche armi a due mani.
Un po come succedeva con il Demon Hunter, anche il templare consuma una forma di energia speciale, chiamata Wrath, per eseguire mosse ed incantesimi speciali, potendo contare su altre forme di attacco per ripristinare più o meno velocemente la sua fonte di furia, dando la possibilità al giocatore di sperimentare molto sulle varie combo realizzabili non solo tra mosse che consumano ed altre che ripristinano il Wrath, ma anche tra attacchi atti a infliggere ingenti danni ad area e mosse speciali che potenziano le nostre difese e quelle dei nostri alleati. Proprio questa sua ultima peculiarità lo rendo molto utile ed apprezzato da ogni tipo di party.
Si perchè il templare dispone di tutta una serie di abilità passive, chiamate Leggi, che perettono di avere dei bonus ad area per lui ed i compagni di avventura nelle sue vicinanze. Nonostante possa utilizzare qualsiasi tipo di arma da combattimento ravvicinato, il templare prediligerà sempre la combo scudo + mazza chiodata, arma tipica ed esclusiva di questa classe, che non solo ben si sposa con le animazioni dei vari attacchi possibili da questa fortezza semovente, ma che inoltre ben si adatta per danni ad attack speed allo stile di gioco che gli sviluppatori avevano in mente per questo tipo di personaggio. La potenza delle sue mosse unita alla capacità di tankare orde di mostri rendono il Templare un ottima classe per ricominciare il gioco, permettendo di completare i 5 atti da soli senza troppe difficoltà, o di esser volentieri gruppati da altri giocatori grazie anche alle sue auree.

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Concludono la carrellata di novità la Mistica e le nuove difficoltà selezionabili ad inizio gioco.
Ai vari artigiani già presenti in Diablo III, si aggiunge anche la Mistica, capace di cambiare esteticamente qualsiasi pezzo di equipaggiamento od arma, ma anche e sopratutto di trasmutare una delle proprietà magiche dei vostri oggetti, dando la possibilità di creare quel pezzo di armatura secondo le vostre necessità.
Per quanto riguarda la difficoltà di gioco, i livelli sono stati aumentati a 5, dando la possibilità a tutti di poter godere del titolo Blizzard a seconda delle loro abilità con la tastiera ma anche dando un nuovo stimolo a tutti quegli ex-giocatori che da tempo non mettono mano al gioco, e si ritrovano con un equip non ottimizzato.

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In conclusione questo Reaper of Souls riesce finalmente a rendere Diablo III un gioco godibile da tutti, senza troppi compromessi. Le novità introdotte da RoS e dagli ultimi aggiornamenti sono riuscite a porre rimedio ai tanti difetti che hanno spaccato il pubblico 2 anni fa. L’unica nota negativa potrebbe essere il prezzo un po’ troppo elevato se paragonato ai veri nuovi contenuti di questa espansione, ma in finale cosa sono i soldi a confronto di tante ore di gameplay, finalmente divertente ?

 

Commento Finale

8

Dopo tanta attesa finalmente Diablo III riesce a riparare agli errori del passato, con un espansione ricca di novità e di gameplay!

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