Cook, Serve, Delicious! 2!! – Provato

Inizialmente previsto per il 24 agosto, Cook, Serve, Delicious! 2!! È stato infine spostato per il 13 settembre, in quanto l’unico programmatore al lavoro aveva bisogno di un po’ più di tempo per rifinirlo. Ma non tutti i mali vengono per cuocere, e per stemperare l’attesa, ci è stato possibile provare la beta chiusa del titolo e farci così una idea di come sarà il gioco a livello di gameplay. Pertanto, togliamoci il grembiule e laviamoci le mani unte di fritto che vi spieghiamo un po’ come ci siamo trovati.

Lo Chef Tuttofare

La beta di per sé era alquanto limitata: era possibile provare la modalità classica di gioco che consiste nel lavorare nel proprio ristorante, con la possibilità di personalizzare il menu, scegliendo le portate principali, le bevande e i contorni, più undici livelli della nuova modalità Chef for Hire. Il numero di piatti già disponibili da provare supera di gran lunga quelli totali del primo capitolo, e nella versione finale ce ne saranno poco più di 180.
Invece di buttarci e provare un giorno nel nostro ristorante, che si preannuncia alquanto tosto per via della presenza di ben 9 stazioni di cottura e 6 Holding Stations, decidiamo di provare la nuova modalità. La nuova modalità Chef for Hire prevede di lavorare nei ristoranti concorrenti, che spaziano da pizzerie, fast food, steakhouse, pub, e via discorrendo, in cui ogni livello ha un suo menu, un numero di stazioni di cottura e il buzz (la quantità di clienti disposti ad entrare nel locale) predefiniti. In base alla prestazione (ovvero, a quanti errori si commettono), verrà elargita una medaglia, dove quella d’oro la si conquista quando si fa un giorno perfetto. Supponiamo che in base alla quantità di medaglie che si guadagnano verranno sbloccati oggetti e ricette per il proprio ristorante.
Ovviamente, alla primissima volta scegliamo il ristorante più semplice, Max Wieners, fast food specializzato in hot dog, il cui menu non sembra così minaccioso come gli altri: pretzel, corn dog, hot dog e nachos, più roba fritta come contorno. E no, i nachos non sono più così rognosi come nel primo, il numero di ingredienti è stato fortemente diminuito, rendendolo così ben più gestibile.

Pizza al prosciutto e all’ananas

Le basi del gioco sono semplici: quando entra un cliente bisogna premere il numero del suo ordine associato sulla barra a sinistra dello schermo, preparare quello che chiede pigiando i tasti corretti (in alcune ricette l’ordine non ha importanza, in altre è cruciale), cuocere, e infine servire. Per i veterani del primo CSD, una novità importante in questo sistema è rappresentato dalla disposizione degli ingredienti su più pagine. Contrariamente al primo, dove ogni ingrediente era associato un tasto unico della tastiera, in questo sequel ci possono stare anche tre ingredienti associati allo stesso tasto, basta ricordarsi di premere spazio per scorrere tra le varie pagine! Fortunatamente, sulla lista degli ingredienti da aggiungere per preparare una particolare pietanza viene anche definito il colore della pagina in cui questo particolare ingrediente si trova: viola nella prima pagina, rosso nella seconda o giallo nell’ultima. Sembra molto macchinoso, ma già durante la prima partita ci siamo sentiti a nostro agio con questo sistema.
Naturalmente questa non è l’unica novità degna di nota, in quanto quella più importante è rappresentata dalle cosiddette Holding Stations. Le Holding Stations sono particolari postazioni che permettono di preparare tre tipi di piatti: i contorni (che hanno una loro importanza che accenneremo più avanti), cibi di grosse dimensioni (come teglie di lasagne, grossi pezzi di carne, e così via, e in questo caso usare le Holding Stations è obbligatorio), e grandi quantità di cibi più piccoli (come cosce di tacchino, frittura di pesce, e via discorrendo). Questi ultimi possono anche essere preparati al momento per il cliente che lo richiede, ma le Holding Stations danno la possibilità di prepararle in grandi quantità in anticipo e quindi servirle immediatamente, facendo risparmiare parecchio tempo e potenziali errori.
Sfruttare o meno le Holding Stations a seconda delle pietanze che si hanno nel menu può letteralmente cambiare le sorti e il ritmo di una partita, per cui vale la pena di imparare a usarle fin da subito.
I contorni meritano un accenno: queste pietanze hanno il grande vantaggio di aumentare l’attesa dei clienti di 15 secondi per ogni contorno unico disponibile nelle Holding Stations, nonché di essere consumate dal cliente quando si completa un ordine in maniera perfetta per ottenere un rank di tipo “Delicious”, con la conseguenza di attirare più futuri clienti.

Un Mestiere Difficile

Cook, Serve, Delicious! 2!! Può essere descritto con una sola parola: intenso. Gestire tutte le ordinazioni, soprattutto durante l’ora di punta, cercando di non sbagliare le preparazione o di non bruciarle, e al tempo stesso cercando di mantenere una cucina pulita facendo di tanto in tanto i lavoretti che ci verranno proposti, non è un compito facile. In certe occasioni il tempo a disposizione per servire i clienti senza che vadano via arrabbiati è molto ristretto, soprattutto quando non si ha più la pallida idea di che fare o ci si fa prendere dal panico, e la cosa mette addosso una pressione quanto mai palpabile. Per questo motivo molti l’hanno già definito il “Dark Souls culinario”, definizione forse non troppo calzante, ma comunque comprensibile per evidenziarne la sua difficoltà. Difficoltà che può essere appianata solo con (tanta) pratica e imparando a memoria tutte le associazioni tra gli ingredienti e il tasto di ogni pietanza, nonché a gestire i contorni per aumentare il tempo di pazienza dei clienti.
Noi siamo riusciti a prendere le medaglie d’oro in tutti i livelli con non poca fatica e molti tentativi, e possiamo già affermare che alcuni di essi erano molto più difficili di un giorno a caso del precedente capitolo.
insomma, da quello che abbiamo visto e giocato, possiamo senza ombra di dubbio affermare che Cook, Serve, Delicious! 2!! è un degno erede del precedente titolo, che mantiene intatta la sua anima e il suo feeling e che aggiunge sul piatto delle gradite meccaniche che ben si amalgamo al gameplay. Non vediamo l’ora di avere tra le mani la versione definitiva il 13 settembre e di spolparlo per bene!

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