La gigantesca acquisizione di Activision Blizzard King da parte di Microsoft, conclusasi nell’ottobre 2023 per la cifra record di 69 miliardi di dollari, continua a dimostrare il suo valore strategico per il colosso tecnologico. Un esempio significativo è stato il lancio di Black Ops 6, primo titolo di Call of Duty disponibile al day one su Game Pass, che ha generato il maggior numero di nuove sottoscrizioni mai registrate in un solo giorno.
Recentemente, la Corte d’Appello degli Stati Uniti ha emesso una sentenza definitiva stabilendo che questa mastodontica operazione non viola le leggi antitrust, confermando la legittimità dell’intero processo.
Come riportato dal team legale di Bloomberg, i dettagli contenuti in un documento pubblicato dalla Corte d’Appello degli Stati Uniti per il 9° Circuito rivelano che, sebbene l’acquisizione risalga al 2023, il suo impatto sull’industria videoludica continua a essere significativo e oggetto di attenta valutazione.
Il documento, esteso per 39 pagine, stabilisce chiaramente che Microsoft non ha violato alcuna legge antitrust nell’acquisire Activision Blizzard King. Questa sentenza, ampiamente pubblicizzata, secondo Bloomberg “ridefinirà il modo in cui la Federal Trade Commission esamina accordi che coinvolgono tecnologie in rapida evoluzione”.
Secondo la corte statunitense che ha esaminato il ricorso della FTC, non sono state presentate prove sufficienti per sostenere il timore che Microsoft potesse impedire ai concorrenti l’accesso a franchise di primo piano come Call of Duty. Inoltre, la sentenza sottolinea come la FTC non abbia dimostrato in modo convincente che la fusione Microsoft-Activision avrebbe danneggiato i concorrenti nel settore del cloud gaming.
