Intel accusata di dare priorità alla produzione dei chip a discapito delle norme di sicurezza

Con la pandemia del coronavirus in atto, è molto difficile per i manifatturieri tenere al massimo delle capacità le proprie linee produttive, a causa delle stringenti norme di sicurezza create per tentare di contenere il virus. Tuttavia, stando a un report di Bloomberg Law, pare che Intel sia stata accusata dai suoi stessi lavoratori di dare priorità alla capacità di produzione a discapito di queste norme di sicurezza.

Intel, infatti, starebbe costringendo i propri dipendenti a lavorare senza fornire equipaggiamento di protezione, come le mascherine o protezioni al volto, e a lavorare in grossi gruppi ignorando le regole di distanziamento sociale, tant’è che sei dei dirigenti Intel hanno esplicitamente dichiarato che violare quest’ultima regola va bene, purché per non più di 30 minuti.

D’altro canto, Intel ha risposto a queste accuse affermando che incoraggerebbe i dipendenti a far presente qualora si verificassero problemi con l’intento di risolverli il più velocemente possibile. Intel stessa avrebbe quindi ricevuto visita degli ispettori OSHA negli stabilimenti di Oregon, Arizona e New Mexico, ma che non hanno trovato alcuna violazione, e anzi, si sono addirittura complimentati.

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