Amazon Games Studios per ora è un fallimento, il perché spiegato da un report

Che Amazon Games Studios non stia andando bene non è un mistero, è infatti sufficiente guardare al loro ultimo gioco rilasciato, Crucible, per capire che effettivamente c’è qualcosa che non va. Grazie a Jason Schreier, il quale ha scritto un report su Bloomberg, s’è finalmente fatta un po’ di luce in questa vicenda.

Anzitutto, i problemi di Amazon Games Studios sono molteplici, si va progetti cancellati, problemi con l’engine, cattiva gestione, una “bro culture”, disparità di genere, e molto altro.

Come fa presente il report, uno dei principali colpevoli è Mike Frazzini, portato a dirigere lo studio otto anni fa senza sapere assolutamente nulla di videogame, il cui obiettivo era quello di mimare i grandi successi di titoli che incassano miliardi, come Fortnite e League of Legends.

Il primo gioco da loro rilasciato, The Grand Tour Game, è stato pubblicato solamente per console, ma entro un anno è stato rimosso del tutto. Il già citato Crucible ha subìto la stessa sorte, nel più e nel meno. Due giochi, Intensity e Nova, i quali dovevano replicare Fortnite e League of Legends, non hanno invece mai visto la luce.

Tutti questi insuccessi sono costati ad Amazon 500 milioni di dollari l’anno, e questi costi non tengono conto di Twitch e Amazon Luna. Quest’ultima è sotto una diversa gestione.

Frazzini ha cominciato la propria carriera in Amazon nel settore libri di Amazon.com, e quando venne messo a capo di Amazon Games Studios, cominciò a chiamare diverse personalità del settore, come Kim Swift (Portal), Clint Hawking (Far Cry 2), Richard Hilleman (Madden), John Smedley (Everquest), e molti altri. Oggi solo Smedley è rimasto.

Frazzini tra l’altro pare ignorare completamente ogni consiglio dagli sviluppatori più esperti, assegna a presunti progetti miliardari meno sviluppatori di quanto realmente occorrano, ha preferito usare il Lumberyard ricavato dall’engine di Crytek anziché usare altri engine già più noti come Unity o l’Unreal Engine. Il Lumberyard, per quanto faccia risparmiare in quanto è pure integrato in Amazon Web Service, è considerato estremamente lento, tant’è che gli sviluppatori, quando c’è da attendere che compili un codice, non possono fare altro che giocare o guardarsi qualche puntata di un telefilm. Uno degli sviluppatori ha affermato che Lumberyard ucciderà la compagnia.

Ci pensano poi le accuse di sessismo all’interno della compagnia, dove le donne assunte hanno affermato che non vengono date loro pari opportunità rispetto agli uomini. E quattro di esse si sono lamentale di essere state vittime del peggior sessismo mai visto. Immancabilmente le lamentele sono state ignorate dai dirigenti.

Il loro prossimo gioco sarà New World, il cui rilascio era originariamente previsto per il 2020, ma è stato spostato a quest’anno. Il suo sviluppo è stato costernato da problemi di ogni sorta, una di queste di essere stato accusato di essere un gioco razzista, lamentele che sono state ignorate finché non è stato assunto un consulente esperto al riguardo che non ha fatto altro che confermare quanto fosse offensivo verso i nativi americani, cosa che ha spinto gli sviluppatori a rimuovere qualunque riferimento, nonostante il setting fosse proprio quello dell’imperialismo coloniale in America nel 1600.

Amazon Games Studios insegna che non basta avere i soldi per fare belle cose. Come sempre capita nel campo artistico, se non si ha qualcuno che ha una chiara visione su cosa deve essere prodotto anziché dire agli sviluppatori di fare un gioco simile a Fortnite, ma con una grafica diversa, i risultati non arriveranno.

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