Ryse: Son of Rome – Recensione

Ryse: Son of Rome - Recensione 6
Ryse: Son of Rome - Recensione 6

Uscito circa un anno fa in concomitanza del debutto della Xbox One, Ryse: Son of Rome, titolo molto controverso e criticato, fa oggi la sua apparizione anche su PC, portandosi appresso non solo la sua meravigliosa grafica e il suo discusso gameplay, ma anche tutti i 4 DLC rilasciati e nuove opzioni grafiche pensate espressamente per questa piattaforma.

Il falò è un simbolo distintivo di un noto gioco, qua possiamo solo ammirare la bellezza della luce.
Il falò è un simbolo distintivo di un noto gioco, qua possiamo solo ammirare la bellezza della luce.

 

Una volta fatto partire il gioco, ed esserci assicurati che tutte le impostazioni grafiche fossero al massimo, si può notare subito una discreta quantità di opzioni: si può cambiare la qualità delle ombre, delle animazioni, filtri antialiasing e anisotropico, e così via, in modo da garantire la migliore esperienza a seconda della vostra macchina. Menzione speciale va alla presenza del filtro SSAA, e al supporto del 4K, appositamente aggiunti per la versione PC. Ryse offre una campagna a giocatore singolo, e la modalità gladiatore online. La campagna in singolo è sicuramente la parte più appetibile del prodotto, in quanto è la parte dove graficamente e artisticamente dà il meglio di sé. La grafica, infatti, è quanto di meglio si possa chiedere oggigiorno: i dettagli e la cura dei particolari, come vegetazione, i volti, le armature, gli effetti particellari, sono veramente di altissimo livello, così come le animazioni, elaborate in motion-capture, lasciano a bocca aperta.
Un po’ meno sbalorditiva la storia che accompagna il gioco, che risulta essere un grande flashback degli ultimi dieci anni di vita del nostro eroe Marius Titus, in un miscuglio di vendetta, assalti, divinità e tradimenti, ma comunque risulta essere un piacevole pretesto per massacrare orde di nemici, siano essi barbari, pretoriani o gladiatori, e soprattutto per farci cambiare ambientazione di livello in livello, partendo da Roma, per finire tra boschi e caverne, per un totale di otto livelli dalla durata complessiva di sole sei-sette ore. Ogni livello è caratterizzato da splendidi paesaggi e scorci suggestivi, tuttavia, il level design fa a pugni con questa magnificenza, in quanto i livelli risultano essere fin troppo lineari.

Queste situazione di disparità si risolvono solo con grande tempismo, o la fuga.
Queste situazione di disparità si risolvono solo con grande tempismo, o la fuga.

 

Ryse ha un sistema di combattimento molto semplice, forse fin troppo. Ci sono quattro tasti di base, più un tasto speciale per eseguire una esecuzione. Cionondimeno, i combattimenti risultano essere godibili e spettacolari, e l’IA dei nemici a volte si comporta discretamente. Per avere la meglio nei combattimenti, pigiare tasti a caso non è sempre la soluzione ideale, motivo per cui è indispensabile fin da subito capire come, e soprattutto quando, vanno colpite correttamente le varie tipologie di nemici, e per eliminarli del tutto il gioco mette a disposizione le “esecuzioni”, ovvero fatality molto cruente che si possono attivare solo quando sopra la capoccia del nemico compare il simbolo di un teschio. Fare una esecuzione non è solo una cosa fine a sé stessa: innescandola, infatti, partirà una serie di QTE, in cui premendo gli opportuni tasti col giusto tempismo si porteranno in saccoccia più o meno Punti Onore, nonché ricevere una ricompensa a scelta tra quattro che il giocatore avrà a disposizione. Interessante notare come sbagliare QTE non avrà alcuna ripercussione sull’esito, anche se purtroppo a volte si ha la sensazione che queste esecuzioni spezzino troppo il ritmo dell’azione.

Un esempio di esecuzione. Questa non è una delle più truculente.
Un esempio di esecuzione. Questa non è una delle più truculente.

 

I Punti Onore sono punti che si accumulano uccidendo o eseguendo correttamente i QTE durante una esecuzione, e servono per comprare nuove abilità, come aumentare i punti vita o gli XP ricevuti dopo un combattimento. Questi ultimi, invece, vi faranno salire di livello, ovvero sbloccare nuove abilità da poter acquistare. Non si potranno imparare nuove mosse di combattimento, né ottenere equipaggiamento migliore, e questo è davvero un peccato, perché sul lungo termine, quando avrete comprato un certo numero di abilità, vi dimenticherete che avrete altri punti da spendere, e salire di livello sarà una cosa che passerà completamente in secondo piano.
A spezzare la monotonia dei combattimenti durante l’avventura, non mancheranno alcune parti dove bisogna difendere un avamposto, dandoci l’interessante possibilità di scegliere dove schierare le truppe al nostro comando, oppure ci sono momenti dove potremo prendere il comando di una intero plotone, necessario per sfondare le difese nemiche rappresentate dagli arcieri. Peccato che, nonostante siano aggiunte apprezzabili, siano poco memorabili.

Ben presto formeremo una testuggine con questi uomini per scardinare le difese avversarie.
Ben presto formeremo una testuggine con questi uomini per scardinare le difese avversarie.

 

Il livello di sfida è incredibilmente tarato verso il basso. A meno che non stiate cercando di giocare col pad scarico, oppure con la chitarra di Guitar Hero, sopravvivere a uno scontro non è così difficile. I checkpoint sono molto frequenti, e ogni volta che se ne ricarica uno la salute verrà ripristinata, così come quella di eventuali alleati. Rimanere bloccati per un combattimento troppo difficile non è una cosa fattibile in Ryse, nemmeno durante gli sporadici boss fight.
La modalità gladiatore online, invece, è una modalità da giocare con un amico, in cui si viene buttati dentro il Colosseo e bisogna affrontare ondate su ondate di nemici, con l’ambientazione dell’Arena che viene modificata a ogni vittoria. È necessario scegliere una delle quattro divinità che ci farà da supporto, ovvero che ci fornirà uno dei quattro bonus che tanto abbiamo apprezzato nel single player dopo una esecuzione, costringendoci a fare la giusta scelta che può significare la vittoria o la sconfitta.

Dobbiamo sopravvivere a questo assedio, difendendo il castello con i nostri uomini.
Dobbiamo sopravvivere a questo assedio, difendendo il castello con i nostri uomini.

 

Eppure Ryse sa divertire, ed è questo l’importante. Il gioco dura poco, ma perlomeno le ore passate nella campagna passano via velocemente, senza noia, senza punti morti, senza essere ammorbati da inutili dialoghi troppo eloquenti, anche se è un piacere ascoltare le voci doppiate più che bene nella nostra lingua, mentre l’audio in generale è più che discreto ma le musiche di certo non sono nulla di memorabile. Si avvia il gioco e ci si immerge in una Roma fantastica, con il solo scopo di massacrare nemici che hanno osato calpestare il suolo romano. E non serve nemmeno una scheda grafica o hardware di ultima generazione per far girare tutto questo ben di Dei, escludendo il 4K. Il gioco è ottimizzato davvero bene e non abbiamo mai riscontrato lag, scatti o cali di frame. È anche vero che non è un gioco open world con IA avanzatissima, ma è comunque un lavoro più che apprezzabile.

 

Pro

  • Graficamente è da far cadere la mascella a terra;

  • Sa divertire in maniera spensierata per tutta la sua durata;

  • Alcune idee, come l’uso delle testuggini, sono azzeccate.

Contro

  • Gameplay fin troppo elementare;

  • Livello di sfida quasi assente e la longevità non è da meno;

  • Abilità superflue dopo un certo punto.

Commento Finale

6,5

Se per voi va bene un gioco in terza persona privo di complessità tattiche, molto semplice e immediato, ben consci che la durata è scarsa e che la rigiocabilità lo è ancora meno, Ryse potrebbe fare davvero al caso vostro, ma se cercate qualcosa di più elaborato guardate oltre.

 

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