Legend of Grimrock 2 – Recensione

Elite: Dangerous - Recensione 1
Elite: Dangerous - Recensione 1

C’è la tempesta, le onde del mare fanno ondeggiare violentemente la nave durante la buia notte. Quattro prigionieri, letteralmente ingabbiati per non si sa quali colpe, sono trasportati per non si sa dove. Forse per essere esiliati, forse per essere venduti come schiavi, non lo sapremo mai. Ma il loro destino viene brutalmente cambiato quando, vicino all’isola di Nex, la nave, sotto l’effetto di una stregoneria, vira violentemente, schiantandosi contro gli scogli. Trasportata dalle onde del mare, dolcemente, la gabbia si arena poco dopo su una spiaggia.

Uno dei tanti scorci che potrete ammirare nel gioco.
Uno dei tanti scorci che potrete ammirare nel gioco. La piramide sullo sfondo sarà una delle vostre mete.

 

Così si apre Legend of Grimrock 2, l’ultima fatica di Almost Human, piccolo team indipendente che due anni fa ci regalò una perla di rara bellezza, ovvero il primo titolo della serie, con l’intento di rilanciare un genere ormai abbandonato, quello dei Dungeon Crawler, che tanto andavano di moda a cavallo degli anni ’80 e ’90. Il genere si contraddistingueva da un inconfondibile schema a scacchiera, in cui qualunque cosa che si può muovere, compreso il party del giocatore, lo può fare solamente lungo le quattro direzioni di base, potendo ruotare la visuale solamente a scatti di 90° per volta. Naturalmente questo tipo di sistema era un modo geniale per l’epoca di ricreare ambienti dettagliati con un hardware inadeguato per il 3D, e oggigiorno sembra essere una cosa completamente anacronistica, ma grazie a tutta una serie di fattori che vanno a sommarsi, in un gioco come questo funziona a meraviglia.

La bellezza dei puzzle sta anche dal punto di vista estetico.
La bellezza dei puzzle sta anche dal punto di vista estetico.

 

Prima di risvegliarci ancora chiusi nella gabbia sulla spiaggia baciata dal sole ed essere accolti da una lettera di benvenuto firmata “The Island Master”, strana figura che ci guiderà e osserverà come in un perverso gioco, al giocatore viene data la possibilità di scegliere la difficoltà (tra tre disponibili, più opzioni come No Auto-Map, Ironman e Single-Use Crystal), e di comporre un party, modificando attributi base, razza (tra 5) e classe (tra 8) e tratti di ognuno dei 4 personaggi. Peccato che le differenze tra le varie razze e classi siano abbastanza marginali, se non per qualche tratto peculiare, essendo le sedici abilità non dipendenti da esse. I puristi storceranno sicuramente un po’ il naso, poiché con questo sistema si potrà fare senza problemi un mago che uccide a colpi d’ascia o un barbaro che usa bacchette magiche, ma tutto sommato è pratico e consente una personalizzazione molto ampia. Il sistema per livellare è quello classico, e prevede un punticino ogni volta che si sale di livello, che serve a migliorare a scelta una delle abilità. Queste hanno un massimo di cinque punti assegnabili, e possiedono vari scaglioni che sbloccano nuove peculiarità, come poter creare pozioni più potenti al 4° punto assegnato nel caso dell’alchimia.

Un orco di montagna, uno dei mostri più coriacei del gioco. Sfruttate la sua stupidità per abbatterlo!
Un orco di montagna, uno dei mostri più coriacei del gioco. Sfruttate la sua stupidità per abbatterlo!

 

Come già avrete capito, Legend of Grimrock 2 ha delle sezioni all’aria aperta, ma ovviamente ne ha tante anche in sezioni sotterranee, alternandosi tra loro molto bene, mescolate tutte insieme per formare una gigantesca mappa open-world, ed ognuna di esse altro non sarà che un labirinto davvero ben congegnato, pieno zeppo di trappole, segreti e mostri, dove sarà facile perdersi se non si ha un buon orientamento o non si utilizza l’automappa, che include features come lo zoom e la possibilità di scriverci note, magari per ricordarsi cose in sospeso come serrature o puzzle che non avevamo ancora risolto. Questi ultimi sono parecchi e disseminati ovunque, e spaziano da quelli puramente logici, a quelli di usare uno specifico oggetto al posto giusto. Poiché il gioco non fornisce alcun aiuto diretto al giocatore né su dove andare, né su cosa fare (nemmeno quale sia la missione principale!), ma starà nell’intuito del giocatore capirlo leggendo lettere e documenti, darà quindi grandi soddisfazioni risolvere puzzle, percorrere sentieri mai intrapresi o anche solo trovare pulsanti o leve nascoste per accedere a zone segrete. Inoltre sarà possibile trovare scrigni sotterrati che dovremo riesumare, badile in mano, seguendo pochi semplici indizi, come in una vera e propria caccia al tesoro.
Trovare segreti non è una cosa fine a sé stessa, ma spesso è una necessità: l’isola di Nex è infatti un habitat per circa una quarantina di mostri diversi pronti a farvi la pelle, come tartarughe, uomini-pesce, mummie, orchi e così via, ognuno con una propria IA, veramente buona e dai comportamenti imprevedibili, che daranno del filo da torcere al giocatore durante i combattimenti e morire può essere una questione di secondi, per cui avere sempre l’equipaggiamento migliore diventa fondamentale. I combattimenti sono rimasti più o meno identici all’originale (ma saranno molto più difficili), così come la gestione dell’inventario: ad ogni azione effettuata da un personaggio, bisogna aspettare un tempo di ricarica prima che possa farne un’altra, però ci si potrà muovere. Alcune armi hanno anche un attacco speciale, attivabile tenendo premuto il tasto d’attacco. L’unico aspetto dei combattimenti che può dare fastidio risiede ovviamente nel peculiare sistema di movimento: com’è facile intuire, quando ci sono troppi mostri nei dintorni, è facile finire in un angolo e conseguentemente circondati di nemici, i quali faranno la “fila” per prendervi a mazzate, sostituendosi di volta in volta al collega che avete appena sconfitto. Ma non è una cosa per cui gridare allo scandalo, anzi, è un motivo in più per essere cauti prima di ingaggiare impreparati un combattimento.

I ponti di luce, una delle novità introdotte. Attenti a dove mettete i piedi!
I ponti di luce, una delle novità introdotte. Attenti a dove mettete i piedi!

 

Dal punto di vista tecnico, l’engine utilizzato, rigorosamente proprietario, è fatto veramente bene, e possiede feature grafiche come particellari, fumo, gestione delle luci e ombre dinamiche, e altro ancora, il tutto per donare un’atmosfera inconfondibile al gioco. Atmosfera resa ancora più bella grazie all’uso di rumori e suoni in background usati a mo’ di musica di accompagnamento. Anche le animazioni dei nemici, così come dell’erba per terra, delle onde del mare o delle foglie sugli alberi, sono davvero convincenti. Purtroppo c’è da notare qualche sporadico rallentamento nelle foreste, anche su pc performanti, ma mai a livelli preoccupanti.

In sostanza Legend of Grimrock 2 è un ottimo old-school game, difficile e impegnativo, adatto a chi cerca una esperienza davvero diversa dal solito piattume odierno, dove saper usare la testa è la migliore arma anche durante uno scontro. Per chi ha amato il primo capitolo questo rappresenta un acquisto obbligatorio, anche se il senso di claustrofobia viene meno, barattato per una maggior varietà di ambientazioni e di una maggior profondità d’esplorazione. Il gioco poi è molto longevo, e occorrono minimo 25 ore per terminare la campagna, ma la presenza dell’editor con cui è stato fatto il gioco garantirà una longevità ancora più alta grazie alla community e ai modder, sempre pronti a creare livelli incredibili e unici. Ci sarebbe altro da raccontare, ma essendo un gioco dalle mille sorprese, scoprire cosa offre fa parte dell’atmosfera stessa.

Pro

  • Grande varietà di ambientazioni e di nemici;

  • Molto longevo, condito con tanti puzzle, scontri e segreti;

  • Ha un editor tanto potente quanto semplice da usare

Contro

  • Sporadici cali di frame e caricamenti un po’ lunghini;

  • Differenze tra classi e razze quasi marginali;

  • Per via del sistema di controllo, a volte i combattimenti sfociano un po’ nel ridicolo.

Commento Finale

9

Legend of Grimrock è tornato più in forma che mai, con un sequel slegato dal punto di vista narrativo, ma non nella sostanza, che anzi, viene migliorata sotto molti punti di vista. È il gioco adatto per chi cerca qualcosa di impegnativo, che faccia fare salti di gioia per aver risolto un enigma, vinto un combattimento difficile o trovato un segreto ben nascosto, esplorando al contempo un piccolo grande mondo creato mescolando ambienti, sia esterni che sotterranei, ben variegati . Se non avete mai sentito parlare di questa piccola perla, rimediate subito.

 

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