Grand Theft Auto V – Recensione

Grand Theft Auto V - Recensione 1
Grand Theft Auto V - Recensione 1

È passato ormai un anno e mezzo da quando Grand Theft Auto V fece il suo primo debutto sul mercato per le sole console, e finalmente, dopo innumerevoli rimandi, anche l’utenza PC può infine assaporarsi il titolo marchiato Rockstar, nella migliore incarnazione tecnica e grafica possibile. Ne è valsa la pena aspettare così tanto?

Chi fa per sé, fa per tre

GTA è praticamente una saga nata dall’alba dei tempi dei videogiochi, e oramai pure i sassi sanno quali siano i concetti che stanno alla base di esso: si comanda un tanghero all’interno di una vasta città o metropoli, si svolgono missioni di tanto in tanto per gli innumerevoli committenti, si rubano auto, si ingaggiano sparatorie con mafiosi o poliziotti, si guadagnano soldi e tanto altro ancora. La novità sostanziale, nonché la più importante, nella formula collaudata da anni e anni da Rockstar, è che questo capitolo possiede ben tre protagonisti, ognuno con una storia da raccontare ma che per certi eventi le loro vite andranno inevitabilmente a intrecciarsi tra di loro. Si comincia così da Franklin, un giovane ragazzo di colore che vorrebbe intraprendere la carriera criminale, si farà quindi la conoscenza di Michael, un ex-rapinatore di banche ormai in pensione con problemi familiari, e infine si incontrerà Trevor, uno psicopatico drogato, nonché l’indiscussa vera star del gioco per i suoi modi di fare a dir poco sopra le righe. Una volta sbloccato un personaggio, si potrà selezionarlo a piacere senza soluzione di continuità (tranne in certi sporadici casi dettati da esigenze sulla trama), lasciando così i personaggi inattivi facciano le loro routine quotidiane. Cambiare personaggio giocabile non sarà un mero pretesto estetico, ma si avrà accesso a missioni uniche e vari set di abilità, tra cui una abilità speciale peculiare attivabile con un tasto apposito, generalmente incentrati per aiutare il giocatore in situazione spinose come combattimenti o gare di automobili. Le abilità normali si potranno sviluppare secondo quanto già visto nell’eccellente capitolo San Andreas (che sarà la location principale anche in questo capitolo), sebbene spazino in generiche etichette come “mira”, “guida”, “resistenza”, e via discorrendo.

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Sono state studiate missioni per sfruttare la meccanica del cambio del personaggio, ad esempio mentre uno di loro può infiltrarsi in una struttura, un altro può coprirlo con un fucile da cecchino da una posizione sopraelevata e l’ultimo rimanere pronto sul veicolo di fuga, e sta a discrezione nel giocatore scegliere quale sia il personaggio migliore da usare, in quanto l’IA che gestisce coloro che non sono sotto controllo del giocatore se la cavano discretamente nello svolgere i propri compiti. Sebbene all’atto pratico funzioni ed è meno macchinoso di quanto possa sembrare, spesso comunque si ha la sensazione che sia quasi una pecca non poter giocare tali missioni senza uno o due amici che prendano il posto degli altri personaggi.
La storia è comunque incentrata da una parte sulla vita privata di ciascuno dei personaggi, che tenteranno di emergere nella loro più o meno monotona e patetica vita in un contesto che è una enorme parodia ben orchestrata della vita negli USA, e dall’altra sul voler diventare un gruppo di criminali che tenterà in tutti i modi di guadagnare più soldi possibili, organizzando alcune rapine, giocando in borsa e influenzandola con certe missioni, e comprando costose attività (anche se tra quelle proposte poche sono redditizie).

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Il piatto forte sono proprio le rapine ai danni di banche, gioiellerie e altre sorprese: quando ci verranno proposte, infatti, si potrà decidere, qualora il colpo lo prevede, il tipo di approccio e ogni singolo membro che comporrà il party, dove naturalmente gente con più esperienza sarà più affidabile (un novellino durante la fuga si era fatto beccare dalla polizia perdendo una fetta del bottino) ma vorrà essere pagata di più. Molto interessante sulla carta, ma in pratica meritava di essere approfondito ulteriormente, proponendo magari più scelte o alternative; peccato anche per il loro numero, perché missioni pianificate in questo modo ce ne sono solo sei in tutta la campagna. In ogni caso, fatte le dovute scelte, si passa alla preparazione vera e propria – ma questo vale anche per molte missioni in generale – che prevede di solito il recupero di determinati oggetti o veicoli per il buon fine del colpo, ed è interessante notare come questo possa essere fatto in qualunque momento durante la fase free roaming senza interromperla.
La qualità delle missioni si mantiene sempre su eccellenti livelli, raccontando una storia piena di situazioni politicamente scorrette e dissacranti ma in linea con tutti gli altri GTA, e sebbene siano tutte divertenti da affrontare, in questa incarnazione i soldi sono il vero problema, perché sono poche le missioni che porteranno un effettivo guadagno economico, e costringerà il giocatore a ripetere alcune tipologie di missioni sbloccabili acquistando certi tipi di attività.
Naturalmente non sarebbe un GTA se non avesse attività extra secondarie, e questo titolo naturalmente non è da meno e spaziano dal giocare a golf, fare un giro su una ruota panoramica, gareggiare clandestinamente, e così via. Insomma, di cose da fare ce ne sono, e non ci si potrà mai annoiare. E in questo capitolo sono presenti pure gli animali, cani, gatti, coyote, orche che siano, sono un’aggiunta gradita, e investire un innocente cervo su una isolata strada di montagna ha un certo fascino grottesco. Curiosa la futile possibilità di poter addestrare il cane di Franklin, Chop, tramite una app per smartphone in modo da insegnarli nuovi giochetti.

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Ma come spari? Ma come guidi?

Naturalmente non possono mancare numerose sparatorie sia a piedi che su veicoli contro gang rivali o forze dell’ordine e difatti nemmeno GTA V ne può fare a meno. Ma il feeling che si avrà con le armi e con le meccaniche shooter (comprensivi del sistema di coperture) non appena si inizia a sparare è quello che si è avuto con l’ultimo capitolo di Max Payne, e questo non è certo un difetto, ma un grande pregio che può solo fare onore al titolo Rockstar. Le armi infatti hanno una grande risposta sia in termini di impatto, che dal punto di vista sonoro, e dato che in GTA si spara e pure tanto, ciò non può che fare bene al gunplay. Immancabile ovviamente anche la catena di negozi Ammunation, dove oltre a poter comprare una generosa quantità di armi e a modificarle aggiungendo mirini o caricatori maggiorati, modificando calci e impugnature, o anche solo colorandole, si potrà anche fare pratica al poligono di tiro per migliorare le prestazioni del personaggio con le armi da fuoco. È inoltre presente la possibilità di passare in qualunque momento alla visuale in prima persona, funzione esclusiva di quest’ultimo episodio, e sebbene questo tipo di telecamera può far comodo durante alcune sparatorie o di guida, è interessante notare come sia stata fatta bene soprattutto per la cura delle animazioni visibili. Quello che si fa sentire di più in questo tipo di visuale è sicuramente il FOV non molto ampio (anche se impostato al massimo) e la mancanza della mira usando le ottiche installate sull’arma, poiché mirando si fa solo un leggero zoom e nient’altro.

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Discorso leggermente diverso per lo stile di guida, che ha subìto un leggero cambiamento rispetto agli altri capitoli, proponendo un’alternativa molto più arcade e più facile da guidare, e questo lo si può notare soprattutto quando ci si ribalta, con la macchina che fa di tutto per atterrare sulle ruote anche quando chiaramente la fisica dice che ci si dovrebbe trovare con il tettuccio a contatto con l’asfalto, mentre rimane quasi invariata la guida ai comandi di un velivolo, di una imbarcazione o di un nuovo inedito mezzo sottomarino. Se questa fisica volutamente ritoccata sia un pregio o un difetto dipende molto dal punto di vista dell’utente, ma in ogni caso il risultato è una guida molto veloce e immediata, che dà spazio a molti errori senza punire eccessivamente il giocatore. E sempre parlando di errori, in questo capitolo sono presenti diverse semplificazioni, come i numerosi checkpoint all’interno delle varie missioni, e al fatto che morendo o finendo arrestati il proprio equipaggiamento non viene sequestrato. Anche il salvataggio sarà automatico al termine di ogni missione, rendendo del tutto opzionale la possibilità di salvare la partita presso il proprio rifugio, ma vista la natura non molto stabile del titolo è meglio così, perché purtroppo i crash sono presenti, ma la loro frequenza sembra essere dettata più dalla fortuna dell’utente che ad altro.

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GTA Online

Assieme alla controparte single player è possibile prendere parte all’online, con un personaggio creato da zero e infilarsi quindi in una istanza con altri giocatori, fino a un massimo di 30, e fare ciò che più si desidera. Si potrà gareggiare con automobili, fare sparatorie, partecipare ad altre missioni in cooperativa, e altro ancora, tutto questo per ottenere soldi e salire di rango, e conseguentemente avere accesso a equipaggiamento e attività migliori. Naturalmente si parla pur sempre di GTA, dove non ci sono regole e la condotta dei vari giocatori che si avrà a che fare è una grossa incognita, per cui è sempre necessario guardarsi alle spalle. Arrivati al rango 12 si potranno cominciare a fare colpi online, missioni simili nel concetto della controparte single player ma progettate apposta per il multiplayer cooperativo fino a 4 giocatori, anche se pure in questo caso sono poche le rapine disponibili, soltanto 5.
Anche se la componente multiplayer risulta essere divertente è godibile, il suo vero problema sono i caricamenti un po’ troppo lunghi, e il netcode non proprio perfetto, ma niente di snervante. Una piccola nota: evitate di installare le piccole mod grafiche che sono già state rilasciate dalla community se avete intenzione di giocare online, in quanto molti utenti si stanno lamentando di essere stati bannati dall’online.

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Luci scintillanti a Los Santos

Dal punto di vista grafico GTA V è un bel vedere, anche se con qualche piccola riserva, come il dettaglio di texture che poteva essere migliore, ma questi sono particolari di poco conto per un gioco del genere, soprattutto quando i modder avranno i tool a disposizione (per ora il titolo è più o meno blindato al modding) per poter creare mod e donare al titolo un aspetto grafico stravolgente. Perlomeno, il gioco ha requisiti abbastanza bassi per un titolo di questa portata, consentendo anche a chi non possiede un PC di fascia alta di godersi appieno il titolo, e anche se ci sono sporadici fenomeni di stuttering, il titolo gira fluidamente in ogni contesto, e con dettagli al massimo si possono osservare ombre dettagliate e riflessi ben fatti (spettacolari ad esempio quelle sulle pozzanghere dopo una incessante pioggia). A dispetto delle versioni console, quella per pc vanta una distanza visiva maggiore, una quantità maggiore di erba nelle zone verdi e anche il supporto per la risoluzione 4K, nonché per la totale personalizzazione di tutte le impostazioni grafiche.
Il doppiaggio è il solito di eccellente qualità che Rockstar ci ha abituati, lasciando che i personaggi intavolino discussioni di buon livello, stracolmi di umorismo, doppi sensi, parolacce e altre oscenità.
Un’ultima nota riguarda la longevità, che non è affatto mistero che la campagna single player possa durare oltre le 50 ore di gioco, sforando anche le 100 se ci si sofferma a fare tutte le attività secondarie e a scoprire tutti i collezionabili.

Conclusioni

Grand Theft Auto V impara dagli errori commessi con il 4 proponendo un titolo che si avvicina al capolavoro indiscusso quale è San Andreas, anche se non lo supera di poco. La qualità e la quantità delle missioni è molto alta e risultano essere sempre divertenti, anche se poco appaganti dal punto di vista remunerativo, perché sì, i soldi in questo capitolo bisogna sudarseli duramente con missioni dedicate, che però rappresentano la minoranza tra quelle presenti. Ne è valsa dunque la pena aspettare così tanto dalla prima uscita su console di vecchia generazione? Certo che sì, e la risposta non poteva essere altrimenti. Se avete amato tutti i vecchi capitoli di GTA, questo è un acquisto obbligatorio e non potete lasciarvelo scappare, e l’aggiunta dei colpi online rappresenta un’interessante alternativa al single player, che tuttavia speriamo vengano ampliati con future patch o espansioni.

 

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