Assassin’s Creed Unity – Recensione

Assassin's Creed Unity - Recensione 6
Assassin's Creed Unity - Recensione 6

Fraternitè Libertè Egualitè sono queste le tre parole fondamentali che racchiudono l’essenza della Rivoluzione francese, e che, grazie a Ubisoft, potremo rivivere nei panni di Arno un assassino che si troverà immediatamente coinvolto di fronte a rivolte e morti in una Parigi sull’orlo del collasso, spinta dall’irrefrenabile tumulto di cittadini stanchi dell’oppressione della monarchia.
Ormai Ubisoft Montreal ha raggiunto l’ottavo capitolo di una delle serie di videogiochi più seguite, non solo per la storia, ma anche per un ambientazione realizzata ad opera d’arte.
Il titolo per quanto possa essere ambientato in un altro luogo e soprattutto in un altra epoca ricalca molto Assassin’s Creed II, immergendoci in un mondo pieno di “intrighi politici” e una trama che avvicinerà ancor di più i due capitoli della serie.
Il connubio tra eventi storici e divertimento sono gli aspetti che hanno reso popolare il gioco, facendoci rivivere dei momenti importanti del nostro passato ed incontrando le persone che in un modo o nell’altro hanno fatto la storia.
Anche in questo caso con Unity, Ubisoft è riuscita a trovare un momento della storia tanto affascinante quanto brutale: la Rivoluzione francese.

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Un capolavoro mancato?

Partendo da questi presupposti, nulla ci si aspetterebbe se non un capolavoro, ma purtroppo anche questa volta la nota software house francese non è riuscita ad eccellere: infatti, seppur con un inizio a dir poco entusiasmante, le cose ben presto cambieranno.
A prendere parte nella storia ci saranno numerosissimi personaggi, questo non dovrebbe risultare essere una nota negativa, se non per il fatto che sembrano essere posti lì tanto per allungare la trama e con poca rilevanza effettiva.
Solo grazie a pochi personaggi, come Napoleone, la trama riacquista un giusto equilibrio mostrandosi per quello che dovrebbe essere e riaccendendo la curiosità e l’interesse dei giocatori che non vedono il gioco come un semplice action dove la parola chiave è uccidere, ma come una storia affascinante, capace di farti rivevere quei momenti e di farti provare un’esperienza unica differente da tutti gli altri titoli.
Sorprendente rimane la sapiente arte di Ubisoft di riuscire a costruire una città impeccabile e bellissima sotto ogni angolo.

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Una Parigi come non l’avete mai vista

La Parigi del XVIII secolo apparirà ben diversa dalle altre mappe che eravamo abituati a vedere nei capitoli precedenti della serie: monumenti e cattedrali eccellono nella realizzazione e soprattutto gli sviluppatori hanno cercato di sbizzarrirsi concedendoci tutto quello che la capitale Francese può offrirci.
Inoltre hanno inserito delle anomalie temporali capaci di catapultarci in altri periodi, esatto potremo vedere anche la gloriosa tour Eiffel.
Ma la cosa che più affascina è la vivacità della Parigi rivoluzionaria, finalmente niente più strade deserte o con pochi passanti: quella che ci aspetta è una vera e propria città, con persone che interagiscono tra loro, conflitti, rivolte e omicidi sono all’ordine del giorno, saremo finalmente parte della città e potremo interagire con essa.
Purtroppo però per generare tutto questo i ragazzi di Ubisoft hanno dovuto rinunciare ad una qualità delle texture che ormai ci aspetteremo da ogni titolo e ben presto noteremo un abbassamento di qualità per supportare le fasi più concitate del gioco e un frame rate in alcuni casi instabile, ma probabilmente questi problemi saranno risolti a breve con le future patch.

 

Furtivi e Silenziosi…forse troppo

Curiosi delle novità apportate sul gameplay abbiamo immediatamente deciso di provare lo stealth.
Desiderosi di mettere alla prova le nostre abilità tecniche e di rimanere nascosti dietro oggetti oppure di camminare silenziosamente per non essere individuati ci siamo accorti immediatamente che la nuova sfida proposta dal titolo non ha soddisfatto le nostre aspettative, infatti abbiamo individuato problematiche di fondo come l‘intelligenza artificiale dei nemici, non molto migliorata dai precedenti capitoli.
Tutte queste nuove tecniche che potremo utilizzare non faranno che rendere ancor più semplice la conclusione della missione, in quanto i nemici disporranno di campi visivi molto piccoli e soprattutto saranno veramente lentissimi ad agire, quando e se si accorgeranno della nostra presenza, tutto questo non farà che abbassare di molto il livello di sfida che ci aspettavamo da questa aggiunta interessante.
Inoltre se i nemici cominceranno a scorgere qualche nostro movimento a semplificare ancor più le cose ci penseranno dei punti esclamativi arancioni, se saranno insospettiti, rossi, se ci avranno scoperto.
Durante le nostre fughe comparirà un ologramma che mostrerà l’ultima nostra posizione vista dal nemico, concedendoci un utile metodo per pianificare una strategia e attaccare il nemico con…. un semplice fumogeno….(sarebbe stato invece molto più interessante se la componente stealth fosse stata resa più difficile)

Essì, forse quest’ultimo rappresenta un’altra e ultima nota dolente del titolo, infatti per qualsiasi problema che spazia dal fuggire, allo stordire i nemici, all’ucciderli potremo facilmente ricorrere a questo strumento che andrà ancor più a ledere la difficoltà.

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La nostra squadra di assassini non ci abbandonerà mai

Ritorna la possibilità inoltre di poter gestire una squadra di assassini ed avremo anche un locale definito Cafè Theatre che dovremo restaurare; interessante sarà la possibilità di utilizzare un app “Assassin’s Creed Unity App” per dare missioni alla nostra confraternita e per risolvere gli enigmi dei glifi: un utile strumento per tenere sott’occhio la nostra squadra in qualsiasi momento dal nostro smartphone.
A tutto questo dovremo aggiungerci anche una gran varietà di oggetti per poter personalizzare il nostro assassino grazie ad un sistema di punti che potremo impiegare per apprendere nuove tecniche.
Oltre alla moneta principale necessaria per acquistare nuovi equipaggiamenti ed armi avremo a disposizione anche dei “punti credo” per migliorare i nostri oggetti.

 

Correre sui tetti non è mai stato così bello

La Parigi che ci aspetta è una città dalle mille sfaccettature come ben sappiamo, palazzi, case muri e monumenti caratterizzeranno la capitale in una maniera mai vista nei precedenti capitoli, ecco che anche sotto questo punto Assassin’s Creed ha dovuto in qualche modo rivedere il parkour.
Se prima era possibile con facilità spostarsi per la città, ora grazie alla complessità delle strutture che ci ritroveremo di fronte sarà impensabile riutilizzare lo stesso sistema dei predecessori ed ecco che Ubisoft ci ha sorpreso con l’aggiunta di due nuovi comandi, infatti premendo semplicemente un tasto rispetto che un altro durante la corsa potremo indirizzare Arno verso l’alto o verso il basso rendendo più semplice la gestione del nostro personaggio.
Certamente abituati al vecchio e ormai antiquato modo di scalare case e quant’altro inizialmente non neghiamo una certa difficoltà di riuscire ad utilizzare alla perfezione questi movimenti, ma dopo poco anche con l’utilizzo di una tastiera (notoriamente famosa per essere ostica come sistema di controllo se non ben gestiti i tasti da dover utilizzare) siamo riusciti senza cambiare la configurazione di nessun tasto a muoverci in maniera naturale per le strade e i tetti di Parigi.
Piacevole la possibilità di passare da una strada all’altra entrando nelle case, in quanto costituisce un valido metodo di eludere le guardie, ma anche voi ben presto vi accorgerete della difficoltà di questa azione, infatti nei primi momenti di gioco sembrerà quasi impossibile entrare dalle finestre nelle case e ci riusciremo solo dopo qualche tentativo, ma anche qui con un pò di allenamento al nuovo sistema di parkour ben presto non risulterà essere più un problema.

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…E i combattimenti?
L’Assassin Creed dell’innovazione non finisce qui, infatti è stata portato anche un notevole miglioramento sul piano dei combattimenti, finalmente non sarà un duello uno ad uno con una miriade di nemici attorno a guardare, ma verremo attaccati da più nemici insieme che metteranno a dura prova le nostre capacità di spadaccini.
Interessante è anche la possibilità del nuovo sistema di contrattacco che prevede la comparsa di una barra gialla quando è il momento migliore per eseguire una parata, inoltre dimentichiamoci le meravigliose scene di colpi letali con la lama celata o la spada, infatti schivare e attaccare non sarà più tanto mortale come eravamo abituati a vedere precedentemente ecco che quindi avremo bisogno di una notevole dose di strategia (NON IL FUMOGENO).

 

Una cooperativa dalle mille possibilità

Per concludere dopo quest’ excursus delle potenzialità di Assassin’s Creed Unity parliamo della sua nuova modalità cooperativa.
Avremo la possibilità di provare missioni furto o co-op, bellissime da giocare con amici, ma in alcuni casi le partite scelte a random risulterrano essere ingiocabili per colpa di player che faranno piazza pulita di guardie e quant’altro in meno che non si dica pur di guadagnare punti, generando caos e diminuendo il divertimento di una modalità pensata per agire in squadra e utilizzare soprattutto la strategia.

 

Pro

  • Sistema di combattimento che riesce a rendere il gioco più impegnativo.
  • Mappa a dir poco enorme.
  • Sistema di parkour molto migliorato.

Contro

  • Sistema stealth da rivedere.
  • Armi mal bilanciate.

Commento Finale

7,5

Assassin’s Creed Unity riesce a portare numerose novità e svecchia i precedenti capitoli, ma purtroppo non è tutt’oro quel che luccica, infatti pur aumentando di molto la complessità dell’ecosistema che avvolge uno dei giochi più attesi dell’anno rimangono sempre presenti gli elementi e le problematiche che accompagnano il titolo dalla sua creazione.
A fronte di un intelligenza artificiale poco sviluppata e di oggetti troppo forti l’intera esperienza ne rimane facilmente corrosa, generando un progetto dalle grandi potenzialità ma che purtroppo non sono state sviluppate adeguatamente.
Quello che ne resta è un prodotto che in quanto alla realizzazione resta a dir poco meraviglioso e che si sa rinnovare ma quello che ci si aspettava da una software house come Ubisoft è la ricerca nei propri titoli della perfezione, perfezione che in questo caso è stata mancata.

 

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